Valle d'Aosta

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DESCRIZIONE OROGRAFICA

Non si tratta, come negli altri casi, di un settore dell'arco alpino ben definito, ma di un ampio bacino vallivo solcato dalla Dora Baltea, abbracciato dalle Alpi Graie e Pennine. In questo settore montano, tra l'altro, sono presenti le più alte vette delle Alpi, nonchè molti importanti ghiacciai. 

La Valle d'Aosta inizia presso Pont Saint Martin: da qui la cresta inizia a salire verso Ovest, separando le valli Chiusèlla, Soàna e di Locàna (Piemonte) da quella di Champorchèr, la prima valdostana. All'altezza della Rosa dei Banchi (3164 m), posta alla testata della Valle di Champorchèr, si diparte verso Nord il primo importante contrafforte, che costituisce la sponda destra della Val di Cogne e che presenta alcune già importanti cime, come la Punta Tersìva (3513 m), il Monte Glacièr (3186 m) ed il Monte Emilius (3559 m), che domina con la sua imponente parete Nord la città di Aosta. Dalla Rosa dei Banchi la cresta prosegue in direzione Sud-Ovest fino agli imponenti ghiacciai del Gruppo del Gran Paradiso (4061 m, il 4000 più meridionale delle Alpi), dominanti da Sud la Valle di Cogne e la più selvaggia Valsavaranche; dalla vetta principale si origina il costone divisorio tra le due succitate valli, che allinea ancora due vette di una certa importanza: il Piccolo Paradiso (3923 m) e, più a Nord, la solitaria Grìvola (3969 m, a sinistra in alto). Dal Gran Paradiso la cresta scende brevemente all'ampio Colle del Nivolèt (2612 m, valico stradale tra Ceresòle Reale e Pont Valsavaranche), per risalire subito e toccare, verso i 3200 m, lo spartiacque alpino principale, sul confine italo-francese. Mantenendosi ad una altitudine tra i 3300 m ed i 3700 m, lo spartiacque risale verso Nord, chiudendo le testate della Val di Rhémes e della Valgrisénche, che raggiungono il fondovalle della Dora presso Arvièr, fino all'importante massiccio ghiacciato Testa del Rùtor (3486 m) - Grand Assaly (3174 m), affacciato sulla bella Valle di La Thuile. Da La Thuile, che si raggiunge da Prè Saint Didier, la strada prosegue verso il Colle del Piccolo San Bernardo (2188 m) e la Val d'Isére. Dal colle la cresta si abbassa sensibilmente, e rimanendo sui 3000 m raggiunge il Col de la Seigne (2516 m), alla testata della selvaggia Val Veny: di qui inizia il Gruppo del Monte Bianco. Tra imponenti ghiacciai e vertiginose pareti di granito, la cresta si impenna superando ben presto i 4000 m, e diramandosi, specie sul versante italiano, in altissime creste dirupate e ghiacciate: una delle più imponenti è quella che, originandosi proprio in corrispondenza della vetta del Monte Bianco (4810 m), si protende verso la conca di Entrèves con il Monte Bianco di Courmayeur (4765 m), l'Aiguille Blanche (4108 m) e Noire de Peuteréy (3773 m, seconda immagine a sinistra), che presenta una famosissima paretona triangolare ben visibile dal fondovalle. Questo contrafforte è anche quello che divide i due principali bacini ghiacciati del versante italiano, cioè quello del Miage (ad Ovest) da quello della Brenva (ad Est), il cui fronte giunge a lambire il piccolo Santuario de Notre Dame de la Guerisòn, posto proprio all'imbocco della Val Veny. Dalla vetta principale la cresta, attraverso il Mont Maudit (4468 m) e la Tour Rònde (3798 m), raggiunge il Colle del Gigante (3354 m), presso il quale transita la famosa Funivia del Monte Bianco, in vista del famoso pinnacolo del Dente del Gigante (4014 m, terza immagine a sinistra), che domina sul versante francese l'imponente distesa ghiacciata del Ghiacciaio del Gigante, alimentante il più vasto bacino della Mer de Glace. Da qui l'immensa muraglia diventa la sponda destra della bucolica Val Ferrèt, con l'imponente Grandes Joràsses (4206 m), l'ultimo importante 4000 della lunga catena. Di qui, infatti, una serie di cime sempre imponenti ma inferiori ai 4000 m digradano lentamente fino al Mont Dolènt (3819 m), da dove lo spartiacque principale scende decisamente verso Est al Col du Grand Ferrèt (2537 m), alla testata della già citata Val Ferrèt. La cresta prosegue verso Est, ma con andamento più sinuoso, mantenedosi sui 3200 - 3300 m, fino all'importante depressione del Colle del Gran San Bernardo (2473 m) alla testata dell'omonima valle che si origina proprio presso Aosta. Proseguendo, riprende a salire verso il Grand Combin (4314 m, situato in territorio svizzero), costituendo la sponda destra della selvaggia Valpèlline, fino alla Tête Blanche (3724 m) ed all'imponente Dent d'Heréns (4171 m), ormai in corrispondenza della famosa Valtournenche. Sulle cime che fanno corona alla testata della valle (Conca del Breuil), spicca incontrastata la smisurata ed insieme elegante mole del Cervino (4478 m, a sinistra in basso), una delle visioni più famose del mondo. Da qui, e precisamente dal Colle del Teòdulo, ha inizio l'altro imponente gruppo montuoso valdostano, quello del Monte Rosa: attraverso le Cime dei Breithorn (4165 m - 4141 m), del Pòlluce (4061 m), del Càstore (4225 m) e dei Lyskamm (4480 m - 4527 m), e superando le testate delle valli d'Ayas e di Gressoney, lo spartiacque raggiunge il largo Colle del Lys (4248 m), alla testata dell'omonimo grande ghiacciaio. Dal colle la cresta tocca ancora la Piramide di Vincent (4215 m), per poi scendere decisamente alla Punta Indren (3280 m), dove sorge la stazione di arrivo della funivia di Alàgna Valsesia, al limite dei ghiacciai. La cresta rocciosa, spartiacque fra la Valle di Gressoney e la Valsesia (territorio piemontese), presenta ancora importanti elevazioni, come il Corno Bianco (3320 m), anche se non di quota molto elevata, fino a scendere nuovamente sul fondovalle della Dora presso Pont Saint Martin.

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