Giro della Punta Garin e del Monte Grauson

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANDREA DURANTI (JEBEL)

 

CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:25.000 – Foglio 101

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - VAL D'AOSTA

SCHEDA N. 11

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

ALBA SUL GRUPPO DEL GRAN PARADISO DALLA FRAZIONE MONTROZ (GIMILLAN)

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Aosta Ovest (uscita della A5 Torino-Aosta) si raggiunge Aymavilles, dominata dal caratteristico castello. Da qui si sale con alcuni tornanti fino ad imboccare la boscosa Valle di Cogne. Risalendo la valle lungo il torrente, fra splendidi boschi di conifere, si superano i paesi di Epinel e Cretaz e si giunge a Cogne (21 km da Aosta Ovest), capoluogo della valle. Alla prima rotonda che si incontra all’ingresso del paese, si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni per la frazione Gimillan (1778 m, 3 km da Cogne), punto di partenza dell’escursione e splendido balcone sui prati di Sant’Orso, sul Gruppo del Gran Paradiso e sull’elegante piramide della Grivola. Posteggio presso il parcheggio più alto del paese (pochi posti) oppure presso quello basso.

 

ITINERARIO

Dal posteggio si prende la stradina asfaltata in salita in direzione Nordovest, seguendo le indicazioni per l’itinerario n. 3 o per Arpisson sino ad arrivare, ancora su stradina asfaltata, ad una cappelletta; da qui si segue la traccia alle spalle della cappelletta che, costeggiando gli argini del torrente, conduce direttamente alla località Pian de Teppe, all’inizio del sentiero sterrato n. 3 (1923 m.) Trascurando dopo pochi minuti di cammino il bivio n. 3B in direzione Tsaplana, proseguire sul sentiero n. 3 che percorre a mezza costa un lungo traverso, al termine del quale si scorge l’alpeggio Arpisson nell’omonimo vallone, che si raggiunge dopo pochi minuti di cammino (2328 m, h 1,20 da Gimillan).

Dall’alpeggio si continua verso la testata del vallone in direzione Nordest sul il sentiero n. 2; trascurando il bivio per il sentiero n. 2A per il Colle Tsa-Sètse, si percorre inizialmente in dolce pendenza l’idilliaco Plan Bessey. All’inizio dell’estate il vallone è un tappeto di fioriture (negritelle, sassifraghe ed altre specie). Si raggiunge, con pendenza più marcata, il bivio (grosso cippo con paline per il Bivacco Nebbia ed il Lac Garin (raggiungibile eventualmente in circa 15 minuti) e per il Col Garin: seguendo quest’ultima direzione, in breve si giunge al Col Garin (2815 m, h 1,30 dall’alpeggio Arpisson, cippo e paline). Dal colle, prendendo fiato, si può godere dell’ampia veduta della catena dei monti valdostani, dove svetta inconfondibile il Gruppo del Monte Bianco.

Riprendendo il cammino (itinerario n. 18 verso il Rifugio Arbolle), si scende dal colle il conoide detritico perdendo circa 300 m di quota, sino a raccordarsi con il sentiero n. 102 (“sentiero intervallivo”) ed il n. 14 (paline). Da qui si riprende a salire rimontando nel selvaggio Vallone d’Arbolle in direzione Nordest, seguendo il segnavia 102. Con salita agevole si arriva ad una palina che indica la salita al Petit Emilius (3399 m): trascurata questa eventualità, si continua sul sentiero 102 verso il Colle d’Arbolle e dopo pochi minuti si raggiunge la conca del Lac Gelè (2970 m), assai caratteristico con il suo colore blu cobalto (h 2,15 dal col Garin).

Da qui si procede in direzione Sud e, seguendo tracce non sempre visibili, anche per la possibile presenza di neve anche ad agosto, su sfasciumi tutt’altro che agevoli ci si porta faticosamente al Colle d’Arbolle (3154 m, h 0,20 dal lago), da cui si gode di un’altra stupenda vista sul Lac Gelè e sul Lac d’en Haut sul versante opposto.

Si scende ora sul versante opposto per labile traccia e terreno franoso, ed in qualche tratto esposto, sino a raggiungere una zona pianeggiante con alcune pozze d’acqua ai piedi della Punta di Laures (h 0,30 dal Col Arbolle): qui si incontra il bivio con il sentiero n. 4 che porta al Bivacco Menabreaz.

Trascurato il bivio, si continua in salita verso Sud, guidati da qualche sporadico ometto, raggiungendo tra grossi blocchi il Colle di Laures (3.035 m, h 0,15 dal bivio). Alle nostre spalle, bellissima veduta del Lac d’en Aut. Le salite sono qui terminate, la sensazione è di essere tornati alla “civiltà” dopo il lungo isolamento che si vive nel Vallone d’Arbolle e tra il Colle di Arbolle e il Colle di Laures. Ma lo sviluppo dell’itinerario è ancora lungo (10 km ancora), seppur su sentieri più agevoli e ripagati da subito dagli stupendi Laghi di Lussert (tre laghi a quote diverse), alle pendici della Punta Garin (3461 m) e del Monte Grauson (3233 m).

Scendendo dal Colle di Laures, si costeggiano sulla sinistra i due laghi superiori di Lussert sino a raggiungere la deviazione che porta al lago più basso. Si continua diritti (direzione Sud) sul sentiero 8A che segue inizialmente il Torrente Lussert sulla sinistra per poi abbandonarlo poco prima di giungere ai pascoli dell’Alpe Grauson Superiore (2540 m, h 1,30 dal Colle di Laures). Proseguendo in direzione Sud sul sentiero 8A, si scorge a pochi passi l’edificio del Rifugio Grauson (2510 m), di recente costruzione e ottimo punto d’appoggio per le diverse escursioni di più giorni nella valle e per alcune ascensioni di carattere alpinistico. In direzione Sudest svetta l’elegante piramide della Punta Tersiva (3551 m).

A quota 2400 m il sentiero si unisce con il sentiero n. 8 che, in pochi minuti, conduce all’ampia conca pascoliva dell’Alpe Grauson Inferiore (2273 m) e, in compagnia della Grivola di fronte a noi, riconduce sino a Gimillan e al parcheggio (h 1,45 dall’Alpe Grauson Superiore).

 

TEMPO TOTALE

h 9,30 circa 

DISLIVELLO

1600 m circa in salita

DIFFICOLTA’

EE allenatissimi e con una certa dimestichezza con ambienti isolati ed itinerari poco frequentati (probabile presenza di neve anche ad estate inoltrata)

ULTIMO SOPRALLUOGO

25 luglio 2020

PERIODO CONSIGLIATO

metà luglio - metà agosto

COMMENTI

Lungo e faticoso giro ad anello intorno ai rilievi della Punta Garin e del Monte Grauson, con uno sviluppo di 23 km e numerosi saliscendi visti i tre colli attraversati.

Da effettuare in giornate di tempo stabile e sereno data la lunghezza del percorso e la necessità di individuare tracce poco evidenti nel tratto più impegnativo dell’itinerario, ovvero la traversata dei colli d’Arbolle e di Laures. È preferibile inoltre avere un buon allenamento ed una certa attitudine agli ambienti di alta montagna isolati e poco frequentati, per affrontare con una certa sicurezza il tratto di traversata più impegnativo.

La fatica è ripagata dalla vista superba a 360 gradi sulle cime della Val d’Aosta che si gode dai tre colli intorno ai 3000 m di quota e dai colori dei laghi che si incontrano lungo il percorso.