Subito oltre il ponte si
inverte il senso di marcia e si segue Route Varasc, che
costeggia per breve tratto il torrente passando davanti agli Uffici
dell’AIAT (numerose
paline). Oltrepassato un rio, si svolta a sinistra, in
salita, lungo Rue l’Ostorion, fra belle villette. Più
in alto, al limitare del bosco, si giunge all’edificio della Scuola
dell’Infanzia, che si
lascia per deviare decisamente a destra, sempre in moderata
salita. Oltre
le ultime villette si raggiunge un ponte sul Rio di
Mascognaz, dove la stradina termina e si diramano alcuni sentieri (paline):
si prosegue sul sentiero di sinistra (segnavia 14D), che prende a salire con decisi tornantini nel fitto
bosco di larici. Seguendo gli
abbondanti segnavia gialli si guadagna quota nel
lussureggiante bosco, in ambiente umido ed ombroso: un
ponticello in legno consente di superare un ripido canalino
umido, quindi fra
meravigliose conifere d’alto fusto si continua a salire,
raggiungendo il comodo
e spettacolare belvedere sulla Cascata
di Mascognaz (1600 m ca., panchina e staccionata di
legno, h 0,20 dalla partenza).
Si tratta di un
imponente salto da cui precipitano tumultuose le acque del Rio di
Mascognaz, provenienti da una soprastante gola rocciosa. La portata
idrica è importante, l’ambiente è severo ma non opprimente.
Si continua sul sentiero
(segnavia
) che prosegue la salita con numerosi ripidi tornanti nel fitto
bosco. Poco più in alto si incontra un
secondo belvedere sulla cascata, quindi la salita prosegue,
sempre ripida e faticosa, con altri tornanti, alcuni protetti da
ringhiere in legno.
Su sentiero in
parte gradinato per cercare di mitigarne l’importante pendenza, si
continua a guadagnare quota in ambiente fresco e umido, sempre
accompagnati dal rombo della cascata; più in alto i tornanti si fanno
più ampi e ci si allontana gradualmente dalla cascata, fino a giungere
sul culmine della bastionata boscosa da cui precipitano le acque. Con
pendenza ora più moderata, il sentiero si
riporta verso il corso d'acqua, costeggiandone le rapide in
una gola rocciosa da cui è già possibile avvistare, in alto, le
case di Mascognaz.
Il sentiero esce infine
dal bosco ormai nei pressi di alcuni edifici recenti, andando
ad intercettare il sentiero 13A
proveniente dal Crest (arrivo delle telecabine di Champoluc):
seguendolo verso destra, il comodo sentiero attraversa il rio su
un antico ponte di legno e, con
breve salita in parte gradinata, raggiunge la
piccola piazza di Mascognaz (1822 m, h
0,30 dalla cascata, fontana).
Il piccolo ed antico
centro abitato è costituito da baite ed antichi rascard, una cappella,
un abbeveratoio e una manciata di stradine: un tipico villaggio Walser.
Si tratta di un villaggio antico, la piccola casa in legno sulle rive
del torrente è datata 1600-1650. La località è citata nel testamento
di Ebalo di Challant nel 1323, ma al tempo probabilmente qui vi erano
solo pascoli …
La Cappella, dedicata a
San Grato, ha
una bella facciata affrescata dal gressonaro Curtaz con tre
figure e dotata di un piccolo campanile che riporta la data 1769. Si sa
che dal 1844 la cappella provvedeva a pagare l’insegnante della
piccola scuola del villaggio. Solamente poi nel 1962 arrivò fino a qui
la luce elettrica.
La grande casa Chasseur,
situata di fianco all’abbeveratoio, mostra alcuni schizzi e firme. Si
narra infatti che nel 1901 un gruppo di artisti si ritirò qui a
Mascognaz alla ricerca della pace interiore.
Le tipiche case Walser
trecentesche del villaggio sono state accuratamente
recuperate e trasformate in sette chalets di lusso. Quattro
di essi si trovano nel cuore del villaggio originario, mentre tre si
trovano sulla destra orografica dell’omonimo torrente.
Al centro dell’albergo
diffuso di Mascognaz si trova Chalet la Miete, che costituisce oggi la
reception della struttura, ma che in passato era sede della scuola del
villaggio.
(notizie
tratte da https://www.guidaturisticaosta.it/mascognaz/)
Attraversato il borgo
lungo la stradina principale, se
ne esce verso Ovest (cartelli, paline): trascurata la
carrozzabile sterrata che si dirige verso sinistra (scende a Champoluc
con percorso più lungo), si scende direttamente per prati seguendo un’antica
mulattiera erbosa (segnavia 14),
che sfiora un
pilone votivo datato 1837 e poi entra nel bosco. In
ambiente fresco e pittoresco, ma sempre con percorso in
discesa piuttosto ripida, si perde quota fino ad incontrare un
bivio presso una nuova cappelletta:
trascurato il segnavia 14B,
diretto alla frazione Amponey di Champoluc, si continua a destra,
sempre in discesa nel bosco di larici. Poco più in basso si giunge al
colletto a monte del grande macigno panoramico denominato “Mon du
Bier”, sul quale sorge un ennesimo piloncino
sacro. Continuando a scendere verso destra, si raggiungono in
breve le sponde del Rio di Mascognaz, poco a valle della cascata:
seguendolo
in discesa sulla sinistra idrografica, per una stradina, si
giunge velocemente al ponte presso il bivio per la cascata incontrato in
salita (h 0,20 da Mascognaz).
Da qui si ritorna a Champoluc
con il percorso di salita, in h 0,10.