Oltre il
parcheggio, si supera il torrente su un ponte e si segue, verso destra,
un'ampia forestale pressoché pianeggiante, che fiancheggia il tumultuoso
corso d'acqua. Poco più avanti si può seguire, verso sinistra, un più
esile sentierino, che all'inizio diverge dal tracciato della forestale, ma
più avanti si reinserisce sul percorso principale. Poco oltre, si
raggiunge un ampio spiazzo ai limiti del bosco di larici, dove la
forestale termina (h 0,15).
Da qui
parte una ben marcata mulattiera che inizia a salire nel bosco con
lunghissima serie di comodi, regolari tornanti. Più in alto il bosco si
fa più rado, mentre ci si avvicina ad un vallonetto roccioso in cui
precipita, con suggestivo effetto, una fragorosa, lunga
cascata. La
mulattiera si porta nuovamente verso destra, e inizia a risalire
arrotondati pendii erbosi, con bella veduta sulle pareti del Ciarforon
e della Becca di Monciair. Si esce sul filo di uno sperone erboso,
oramai nel pittoresco Vallone Tzantè. Si prosegue sul suo
filo,
poi il sentiero effettua un'altra serie di tornanti su un ripido pendio a
sinistra: con un ultimo lungo traverso in salita ed un breve tratto
intagliato nella roccia (scalini), si esce su di un panoramico colletto
detritico, con bell'impatto sulla parete Nord del
Ciarforon.
Proseguendo per una vasta pietraia, tendendo leggermente a sinistra, si
aggira un dosso detritico e, con un'ultima breve salita, si raggiunge il
piccolo Lago di Moncorvè (2720 m, h
1,45 dall'inizio della mulattiera),
modificato artificialmente. Sul dosso immediatamente adiacente sorge il
nuovo e moderno fabbricato del Rifugio
Vittorio Emanuele II° (2732 m), molto capiente e
frequentato. Bella veduta sulle cime alla testata della Valsavarenche
e, in particolare, su Tresenta, Ciarforon e Becca di Monciair.
Ritorno per la stessa via in h 1,15.