Ai laghi delle Rane, Saler Sup. e Contenery

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:25.000 – Foglio 108

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - VAL D'AOSTA

SCHEDA N. 21

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

CARTA TOPOGRAFICA DELLA GITA

PANORAMA DAL CREST VERSO ANTAGNOD E LE SUE FRAZIONI, CON IL MONTE ZERBION SULLO SFONDO

L’ALPE SALER INFERIORE CON LA PUNTA PIURE SULLO SFONDO

IL PITTORESCO LAGO DELLE RANE

IL MASSICCIO DEL MONTE ROSA SALENDO VERSO IL RIFUGIO BAITA BELVEDERE

IL LAGO SALER SUPERIORE

L’AMPIO LAGO CONTENERY, ANCORA RICCO D’ACQUA A METÀ AGOSTO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Verres (uscita della A5 Torino-Aosta) si risale interamente la lunga Val d’Ayas, superando i paesi di Challand St. Victor, Challand St. Anselme e Brusson fino a Champoluc (1568 m, 27 km da Verres), in una splendida conca prativa.

Oltre la chiesa, si prosegue la strada asfaltata per circa 2 km, fino alla stazione di partenza delle telecabine per il Crest (ampio parcheggio poco oltre, nella Piazza del Mercato).

Con il primo tronco dell’impianto si sale velocemente al Crest (1980 m), tipico villaggio Walser. Qui, presso la stazione a monte, sorge il Ristorante Bar del Crest, che effettua solo servizio bar e ristorante. Scendendo invece per la carrareccia di servizio, si può raggiungere in circa 5 minuti il nucleo storico di Crest, dove sorge il caratteristico Rifugio Vieux Crest.

 

ITINERARIO

Dalla stazione di arrivo delle telecabine (paline) si segue la stradetta lastricata che raggiunge in breve il Bar Ristorante del Crest e che, divenuta carrareccia sterrata, si dirige a Nord, verso Resy e Saint Jacques. Bellissimo panorama, sull’opposto versante della valle, sul massiccio del Grand Tournalin e sul Cervino, che svetta oltre il Colle superiore delle Cime Bianche.

Dopo un tratto in leggera discesa che asseconda il taglio di alcune vallette erbose, la carrareccia entra nel bosco, e subito si incontra lo stacco di un sentierino a destra (paline): abbandonata la carrareccia, si segue questo sentiero che in salita va ad intercettare una nuova sterrata, che si stacca dalla carrareccia precedente poco oltre il nostro bivio. Seguendo questa sterrata verso destra (segnavia 10A), con ripida salita nel bosco si guadagna quota piuttosto velocemente, con belle vedute sul Vallone di Cuneaz e sul Grand Tournalin. La sterrata (in realtà una pista da sci) taglia in diagonale ascendente il ripido pendio quindi, superata una zona di pascolo, risale più direttamente una valletta erbosa con radi larici fino al dosso erboso sede dei casolari dell’Alpe Saler Inferiore (2115 m), in parte ristrutturati ed utilizzati. Nella conca antistante l’alpeggio giace una modesta pozza. Con un ampio tornante si aggira il dosso erboso su cui sorge l’alpeggio e, dalla successiva sella, ci si affaccia sulla conca pascoliva in cui giace il piccolo e grazioso Lago Saler Inferiore (detto localmente Lago delle Rane, 2132 m, h 0,30 dal Crest), circondato da larici. 

Proseguendo lungo la carrareccia, o in alternativa tagliando direttamente per l’ampia pista da sci, si risale il pendio erboso a Nord del lago (bella vista sullo specchio d’acqua): la carrareccia compie un paio di ampissime svolte, mentre la pista sale direttamente per erba e dossi erbosi, con begli scorci panoramici sul fondovalle e sul massiccio del Monte Rosa. In un modo o nell’altro, si giunge all’ultima valletta erbosa che conduce, con salita rettilinea, alla sella prativa dell’Alpe Saler Superiore, dove giace il piccolo e pittoresco Lago Saler Superiore (2265 m, h 0,30 dal Lago delle Rane).

Abbandonata temporaneamente la carrareccia, si prende a sinistra un sentierino che si inerpica sul ripido ma breve fianco del Mont de Saler e, con qualche stretto tornante, raggiunge il ripiano poco sotto la vetta che ospita il Rifugio Baita Belvedere (2350 m, h 0,10 dal lago). L’ambiente, di per sé bello e panoramico, evidenzia la massiccia antropizzazione di questi luoghi, lasciando un poco di amaro in bocca …

Con pochi passi si può toccare la sommità del Mont de Saler (2365 m, deturpata purtroppo dall’arrivo di una seggiovia invernale), da dove si gode di ottimo panorama sul fronteggiante Monte Cavallo e, alle sue spalle, sui ghiacciai del Rosa.

Ritornati in breve sul retro del rifugio, si segue in discesa la carrareccia di servizio che riporta con un breve traversone ad incrociare nuovamente la stradina proveniente dal Lago Saler Superiore, che in questo tratto serpeggia nella pianeggiante conca erbosa rinserrata fra il Mont de Saler e i più imponenti e dirupati contrafforti del Monte Sarezza (2787 m). Giunti ad un marcato colletto al termine della conca, si incontra un bivio: trascurato il sentiero che sale a destra (segnavia 11) diretto al Passo del Rothorn, si prosegue lungo l’ampia carrareccia che scende ripidamente a sinistra, fra rado bosco e grandi massi, e con un lungo traversone aggira dall’alto la conca dove giace il Lago Contenery (2220 m, h 0,20 dal Rifugio Belvedere), di cui in breve si raggiungono le sponde.

 

Il Lago Contenery ha una vita effimera, spesso prosciugato a fine estate. La sua forma è allungata, più largo a valle che a monte, profondo addirittura 4 metri nella parte ovest nel 1928, secondo il glaciologo professore Umberto Monterin. Si è formato per sbarramento sul lato nord della triplice morena del ghiacciaio predauniano di Saleron, mentre a valle è chiuso da una soglia rocciosa e rialzata, con cocuzzoli montonati. Verso il Colle del Rothorn si trovano inoltre laghi paravallivi e di balconata, di erosione glaciale, ormai colmati. (notizie tratte da www.varasc.it)

 

Dal lago bellissimo panorama sul Vallone Contenery, con i suoi vasti alpeggi dominati dal Monte Sarezza, dal Bec Forcù, dal Rothorn e dal Monte Cavallo.

Ritorno per la stessa via in h 1,00.

 

TEMPO TOTALE

h 2,30 circa 

DISLIVELLO

330 m circa 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 agosto 2024

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - settembre

COMMENTI

Itinerario semplice, comodo e adatto a tutti. Qualche tratto un po’ ripido, ma sempre su carrareccia ampia e dall’orientamento inequivocabile. Peccato per l’integrità dell’ambiente naturale, un po’ compromessa dagli sbancamenti degli impianti sciistici. Molto panoramico.