Da
La Villette
ci si dirige per prati verso l'imponente corno roccioso del
Mont Chetif,
che domina il paese; entrati nel bosco, si raggiunge con alcune svolte una
palestra di roccia e, poco dopo, salendo con alcuni tornanti su un
costoncino erboso, si giunge all'attacco del sentiero attrezzato (1300 m
circa, h 0,30).
Una serie di catene
permettono di traversare una placca inclinata e, aggirato uno spigolo,
un
ponticello di legno aiuta a superare una spaccatura; altre catene
consentono di superare in sicurezza altri tratti ripidi (ma mai
tecnicamente difficili), fino ad uscire su un ripido pendio prativo che si
risale in diagonale verso destra. Arrivati ad un boschetto, una breve
deviazione a destra consente di portarsi ad un belvedere (h
0,45 dall'attacco) che si affaccia su un orrido canalone, ornato da
pinnacoli rocciosi, che precipita verso il fondovalle (questo canalone è
ben visibile da Courmayeur), il tutto con lo sfondo del Massiccio
del Monte Bianco.
Proseguendo nel boschetto e superando ancora
modesti
tratti rocciosi, si giunge su un ampio terrazzo (h
0,45 dal belvedere), da cui ci si affaccia nuovamente sul canalone precedente,
questa volta quasi alla sua origine. Da qui, per un lungo tratto, la
salita si svolge nel bosco o su magri pascoli, con una vista sempre più
ampia sulla sottostante conca di Courmayeur e sulle montagne che la
sovrastano, nonchè sul massiccio de Les Grandes Jorasses (4206
m).
Arrivati alla base del grande cono roccioso terminale, si incontra un
bivio (1900 m circa, h 0,45
dall'ampio terrazzo):
trascurata la diramazione di destra, che traversando in piano conduce al Prè
de Pascàl (dove sorge la stazione superiore della Funivia Val Veny),
si imbocca quella di sinistra, che compie un ampio giro tagliando a
mezzacosta i ripidi e dirupati pendii del versante Sud (catene nei punti
esposti). Raggiunti gli erti pendii erbosi discendenti dalla cresta Ovest,
si risalgono ripidamente con strette serpentine, superando un ripetitore,
fino ad un ampio ripiano erboso (2150 m, h 0,55
dal bivio),
da cui si apre la vista sull'intera Catena del Bianco e sulla
sottostante Val Veny.
Tralasciato a sinistra il sentiero che si
dirige verso il Plan Checrouil, si procede a destra in salita tra
arbusti e roccette fino alla vetta del Mont Chetif (2328 m, h
0,20 dal ripiano erboso, h
4,00 complessivamente), da dove un ultimo tratto di cresta consente di raggiungere
un'anticima, dominante a volo d'uccello
Courmayeur, su cui è posta
una grande statua raffigurante la Madonna. Magnifica veduta d'insieme su Monte
Bianco (4807 m), Cresta di
Peuterèy,
Ghiacciaio della Brènva, Dente del Gigante (4014
m).
Dalla vetta, tornati al ripiano erboso
della cresta Ovest, è possibile tornare per l'itinerario di salita (h
2,30 fino al parcheggio), oppure proseguire per il sentierino
che segue la cresta; discesi per un tratto roccioso dirupato che guarda la
Val Veny, si tocca un colletto, da cui prima un ripido canalone e
poi un tratto boscoso conducono al Pra Neiròn (1897 m, h
1,15 dalla cima).
Seguendo la pista da sci, in una bella conca di prati
deturpata dagli impianti di risalita invernali, si arriva alla stazione
superiore della funivia che collega Courmayeur con il Plan
Checrouil (1701 m, h 0,30 da Pra
Neiròn); un
ripido sentierino scende sulla sinistra della costruzione fino ad
incrociare nuovamente la pista da sci che, con fastidioso percorso a causa
della ripidezza e dell'ambiente fortemente antropizzato, conduce
all'abitato di Dolònne (1216 m, h 1,00
da Plan Checrouil).
Attraversato il pittoresco antico villaggio, si segue la strada asfaltata
che riporta in breve al parcheggio da cui si era
partiti.