Si segue la via
principale del paese, che supera un abbeveratoio e si inoltra nella
boscosa Val Sapin. Fattasi sterrata, la strada giunge ad un ponte sul rio
e, superatolo, prosegue con una serie di ampi tornanti; è possibile
seguire un sentiero che taglia per il bosco i tornanti, fino a raggiungere
la strada al termine degli stessi, quando si allunga sul fondovalle. A
questo punto si abbandona la strada e si prende un sentiero sulla sinistra (h
0,20, indicazione per la Testa Bernarda) che inizia a salire nel fitto bosco.
Con lunga serie di svolte, ma mai troppo ripidamente, il sentiero si
inerpica sul versante meridionale del Mont de La Saxe (2348 m) attraverso
un bel bosco di conifere e con frequenti scorci sul versante opposto del
vallone e sull'abitato di Courmayeur, fino ad uscire su di una spalla
erbosa da dove il panorama si amplia ancora di più, giungendo alla zona
del Piccolo San Bernardo. Percorso un tratto a mezzacosta, si raggiunge un
poggio dietro il quale appare improvvisamente la maestosa catena del Monte
Bianco ammantata di ghiacci; un'ultima breve salita conduce alle baite di
Le Pre (1991 m, h 1,25 da dove
si abbandona la strada), dove sorge anche il bel Rifugio
Bertone.
Superato il rifugio, il sentiero continua
a salire sul pendio erboso retrostante, fino ad un poggio con cappelletta,
dove si ha una superba visione d'insieme del versante Sud del Monte
Bianco (4806 m), dal Col de la Sèigne (2514 m), alla testata
della Val Veny, alle immense pareti delle Grandes Jorasses
(4206 m). Bella anche, sul versante opposto, la vista
sul fondovalle e sulla Testa del Rùtor.
Dal poggio una erta traccia si inerpica faticosamente sui pendii
erbosi che conducono sulla cresta principale del Mont de La Saxe
(2348 m, h 0,45
dal rifugio), che si percorre in
piano sul versante meridionale, toccando una serie di selle erbose tra le
varie elevazioni da cui si hanno sempre nuovi scorci sulle pareti delle Grandes
Jorasses. Bella anche la vista sul versante opposto della Val Sapin,
con la catena che va dalla Testa del Currù (2990 m) alla Testa
di Licòni (2929 m), fino alla Grande Testa (2727 m) che
scoscende sulla conca di Courmayeur.
Da un'ultima sella con
laghetto (h 0,30 dalla cresta del Mont de la Saxe), nelle vicinanze di un
alpeggio, il sentiero riprende a salire verso il cocuzzolo della Testa
Bernarda; superato ancora un panoramico
ripiano, si giunge ad
un bivio: con la traccia di sinistra, molto ripida, si giunge in breve
sulla vetta della Testa Bernarda (2534 m, panorama eccezionale!), con
quella di destra si raggiunge il crinale erboso divisorio tra la Val
Sapin e la Val Armìna (tributaria di Ferrèt). Seguendo
il crinale in moderata salita, si aggira un'elevazione secondaria e con un
ultimo tornante si tocca la sommità della Tête de le Trònche
(2584 m, h 0,45 dalla sella con
laghetto). Dalla
vetta, oltre
al panorama precedentemente descritto (ma ulteriormente ampliato con
l'ultimo tratto della Val Ferrèt), si può notare l'intero percorso
seguito in salita, con la profonda Val Sapin che scende fino a Villair.
Sul versante opposto, oltre il Col Sapin (2436 m), si staglia un
imponente complesso di cime rocciose molto ardite, dominate dalla Grandes
Rochère (3326 m).
Una traccia molto ripida conduce ora tortuosa sul
versante sud-orientale della montagna fino all'ampia depressione erbosa
del Col Sapin (2436 m, h 0,15 dalla cima), da
dove un ripido sentiero scende per le balze erbose alla testata della
Val
Sapin, con lungo e accidentato percorso.
Raggiunto il letto di un
ruscello (circa 2100 m), il
sentiero continua in falsopiano nel bosco sulla sinistra idrografica,
altissimo rispetto al fondovalle, fino alle baite in rovina di Currù
(2005 m, h 1,30 dal Col Sapin); fantastica visione
della Catena del Monte Bianco che spunta dalla
cresta erbosa del Mont de La Saxe.
Lasciata sulla
sinistra una ripida traccia per il Colle di Liconi (2674 m), si
inizia a scendere decisamente verso destra nel bosco sempre più fitto,
passando per la borgata di Freydevàz (1730 m) e toccando il
fondovalle all'altezza del villaggio di Chapy (1635 m, h
0,45 da Currù), dove alcune baite sono in via di ristrutturazione.
Si
segue ora la rotabile sterrata che da Chapy scende di fianco al
torrente, in moderata discesa, fino alle case di La Trappe (1505
m), da cui un'ultima discesa riporta all'altezza del bivio per la Testa
Bernarda incontrato in salita e, per l'ultimo tratto di strada
sterrata, si ritorna alle case di Villair (h 0,30
da Chapy).