Roda di Vačl 2806 m - Traversata

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL CATINACCIO)

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

LA CATENA DELLA RODA DI VAČL DAI PRATI DEL PASSO DI COSTALUNGA

DALLA CRESTA NORD DELLA RODA DI VAČL VERSO IL VICINO TESTONE DEL VAJOLŇN E LA LONTANA DORSALE DEL MAGLIO

ALBA SULLE CIME DEI MUGONI DAI PRESSI DEL RIFUGIO RODA DI VAČL

IL GRUPPO DEL LATEMAR DALLA SOMMITŔ DELLA RODA DI VAČL

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Paolina (2125 m), raggiungibile da Carezza (Val d'Ega, circa 1,5 km a valle del Passo di Costalunga) con una comoda seggiovia quadriposto: eventualmente, č possibile salire al rifugio a piedi per il comodo sentiero 552 con partenza proprio dal Passo di Costalunga in h 1,20. Per i particolari sull'accesso pedonale vedi itinerario "Sentiero del Masarč" - Variante Inferiore.

 

ITINERARIO

Dal rifugio si prende l'evidente sentiero ("Sentiero del Masarč - Variante Inferiore") che parte da dietro il fabbricato e che risale il costone erboso discendente dalle imponenti pareti della Roda del Diavolo (2723 m) e della Cresta del Masarč (2607 m); una serie di ampi gradini permette di superare senza fatica i tratti piů ripidi. 

Raggiunto un panoramico poggio (splendida vista sul Latemar e sulle lontane Pale di San Martino), il sentiero, qui largo e pianeggiante, aggira lo zoccolo della Punta del Masarč (2564 m), con stupenda veduta sulla media ed alta Val di Fassa, fino a raggiungere il monumento dedicato a Theodor Christomannos (2349 m, h 0,25 dal rifugio), l'ideatore della Grande Strada delle Dolomiti: il monumento consiste in un'aquila di bronzo appollaiata su un grande masso. 

Qui giunge anche il "Sentiero del Masarč", proveniente dal Rifugio Fronza alle Coronelle, che si tiene piů in alto rispetto alla variante seguita, alla base delle verticali pareti della Roda di Vačl e della Sforcella. 

Proseguendo sempre in piano, ora sul segnavia 549, si aggira completamente lo zoccolo della Punta del Masarč e si raggiunge il margine della Conca del Vajolon, sulla quale svettano imponenti cime rocciose come la Roda di Vačl (2806 m), la Sforcella (2791 m) e la Cima Sud dei Mugoni (2739 m); lasciato a destra il sentiero n° 548 proveniente dal Passo di Costalunga (vedi itinerario Alla Sella del Ciampaz), dopo pochi minuti si raggiunge la piccola costruzione della Baita Marino Pederiva, nei pressi della quale sorge il bel Rifugio Roda di Vačl (2283 m, h 0,40 dal Rifugio Paolina). Qui si puň giungere anche direttamente dal Passo di Costalunga (vedi itinerario Alla Sella del Ciampaz) o dal poggio erboso del Ciampedie ("Sentiero delle Rondolŕe").

Dal rifugio si segue il ripido sentierino (paline per "Roda di Vačl" e "Masarč") che si inerpica direttamente alle sue spalle e si dirige alla base della parete rocciosa del Croz di Santa Giuliana (o Torre Finestra, a causa dell'evidente foro poco sotto la vetta, 2670 m), fino ad un trivio: lasciata la traccia di sinistra, che porta all'attacco Sud della Via Ferrata del Masarč (nessuna indicazione, vedi anche itinerario Punta del Masarč), e quella che prosegue dritta verso il Pas del Ciavŕl (vedi itinerario Roda del Diavolo), si prende a destra per una traccia che traversa lungamente in diagonale il pendio fino ad aggirare la base del Croz (incombe la parete Est della Roda di Vačl) ed entrando nel canalone tra questo e la Roda di Vačl. 

La traccia sale sulla destra del canalone, molto ripido, incassato ed a volte nevoso, con una serie di erti tornanti su terreno assai friabile (attenzione) fino alla base della parete della Roda di Vačl, per poi traversare verso sinistra ed entrare nel canale vero e proprio quasi al suo culmine, dove si apre lo stretto intaglio della Forcella delle Rode (2650 m), aperta tra la Roda del Diavolo e la Roda di Vačl. 

Poco prima della forcella, superato un breve tratto di roccette attrezzate, si lascia sulla sinistra il tracciato della Ferrata del Masarč (che risale una verticale paretina sul versante opposto del canalone per raggiungere il catino sospeso tra Roda del Diavolo e Croz di Santa Giuliana) e si sale a destra per un risalto roccioso (scaletta metallica) che, oltre un altro breve tratto ancora attrezzato, immette direttamente sulla larghissima cresta Sud della Roda di Vačl. Da qui (bella veduta sulla parete Ovest del Croz di Santa Giuliana e sull'evidente "finestra") si segue il largo pendio di erba e sfasciumi, con impressionanti scorci sulla verticale parete Ovest della Roda, sul cui orlo superiore ci troviamo, e sul complesso Roda del Diavolo - Croz di Santa Giuliana fino alla grande croce posta sulla vetta della Roda di Vačl (2806 m, h 1,50 dal Rifugio Roda di Vačl). Eccezionale panorama a giro d'orizzonte, dai Lagorai al Latemar, dall'Ortles-Cevedale alla cittŕ di Bolzano, fino alla Cima Catinaccio (2981 m), che si staglia imponente verso Nord. 

Dalla vetta si prosegue lungo la cresta Nord, piů affilata di quella Sud ma dotata di abbondanti (e forse eccessivi) infissi metallici; in breve, si raggiunge l'ampio Passo del Vajolon (2550 m, h 0,40 dalla vetta), che separa la Roda di Vačl dal Testone del Vajolon (2644 m). 

Da qui ci sono due possibilitŕ per concludere la gita: 

a - seguire l'erto canalone di sinistra, prevalentemente detritico (scaletta in un punto), che riconduce in breve ai pendii erbosi del Masarč, e di qui a quelli sovrastanti il Rifugio Paolina (h 1,00 fino al rifugio); 

b - seguire il sentiero del versante opposto (destra), che si abbassa nella grande conca detritica della Gran Busa di Vačl, delimitata dalle pareti della Sforcella, delle Coronelle e dei Mugoni, da dove un breve canalino roccioso conduce nuovamente nella sottostante Conca del Vajolon (bella veduta sul complesso Roda di Vačl - Croz di Santa Giuliana - Roda del Diavolo). Da qui, seguendo verso destra il sentiero 541, si raggiunge nuovamente il Rifugio Roda di Vačl (h 0,45 dal passo) e, per il sentiero 549 giŕ percorso in precedenza, si torna al Rifugio Paolina (h 0,40 dal Rifugio Roda di Vačl).

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 - 4,30 a seconda dell'itinerario

DISLIVELLO

700 m circa 

DIFFICOLTA’

EEA (č meglio non soffrire di vertigini)

ULTIMO SOPRALLUOGO

18 luglio 2013

PERIODO CONSIGLIATO

metŕ giugno - fine settembre

COMMENTI

Gita eccezionalmente panoramica, di moderata difficoltŕ e di grande soddisfazione. Infissi metallici addirittura sovrabbondanti, forse una montagna un po' meno addomesticata sarebbe preferibile. Itinerario nel complesso poco faticoso.