Roda del Diavolo 2723 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL CATINACCIO)

SCHEDA N. 25

 

FOTO NOTEVOLI

IL RIFUGIO RODA DI VAČL ED IL ROCCIONE DEL CIAMPŔZ

DAL CATINO SOSPESO FRA CROZ DI SANTA GIULIANA E RODA DEL DIAVOLO, IL TRACCIATO DELLA VIA NORMALE A QUEST'ULTIMA CIMA

IL CROZ DI SANTA GIULIANA DALL'ORLO SUPERIORE DEL CATINO SOSPESO FRA QUESTO E LA RODA DEL DIAVOLO

RISALENDO IL VERSANTE EST DELLA RODA DEL DIAVOLO, LUNGO LE TRACCE DELLA VIA NORMALE

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Roda di Vačl (2283 m), raggiungibile in diversi modi:

a) dal Passo di Costalunga (1743 m) con il sentiero n° 548 in h 1,30 (vedi itinerario Alla Sella del Ciampaz);

b) dal Rifugio Paolina (2125 m) con il sentiero n° 549 in h 0,40 (vedi itinerario "Sentiero del Masarč" - Variante Inferiore);

c) dal Rifugio Ciampedie (1998 m) con il sentiero n° 545 in h 1,30 (vedi itinerario "Sentiero delle Rondolŕe").

 

ITINERARIO

Dal rifugio si segue il ripido sentierino (paline per "Roda di Vačl" e "Masarč") che si inerpica direttamente alle sue spalle e si dirige alla base della parete rocciosa del Croz di Santa Giuliana (o Torre Finestra, a causa dell'evidente foro poco sotto la vetta, 2670 m), fino ad un trivio: lasciata la traccia di sinistra, che porta all'attacco Sud della Via Ferrata del Masarč (nessuna indicazione, vedi anche itinerario Punta del Masarč), e quella di destra, che traversa lungamente ai piedi del Croz di Santa Giuliana e sale poi alla Forcella delle Rode (vedi itinerario Roda di Vačl), si prosegue dritti lungo un sentierino che risale, con numerosi ripidi tornanti, il costone erboso (ind. per "Via Ferrata del Masarč"). La traccia, molto erta, guadagna velocemente quota in direzione della bastionata rocciosa a sinistra del Croz di Santa Giuliana, solcata da numerosi verticali camini. Raggiunta la base delle rocce, si prosegue la salita, sempre molto ripida, in diagonale verso destra: con percorso faticoso e, nell'ultimo tratto, leggermente esposto, si giunge con numerose svolte al punto dove le zolle erbose si spingono piů in alto. Qui, presso un terrazzino, si incontrano le prime corde fisse (h 0,30 dal rifugio).

Si sale verso destra, in diagonale, lungo un breve ripido solco roccioso, aiutati dalla fune (roccia lisciata) fino ad un pulpito erboso: si prosegue in diagonale verso sinistra, sempre con l'ausilio di una fune metallica, per una facile placchetta, raggiungendo la base vera e propria della bastionata rocciosa. Risalendo un canalino assicurato, nuovamente verso destra, si raggiunge (grazie anche ad un paio di pioli) un buio anfratto, da dove appare finalmente il passaggio chiave della salita: uno strettissimo caminetto, di una decina di metri, formato da una quinta di roccia addossata alla parete principale. Si rimonta il caminetto, dapprima grazie ad alcuni pioli di ferro, poi per una verticale scaletta, fino ad uscire su un'aerea cengetta che, in pochi passi, conduce sull'orlo del vasto e caratteristico catino sospeso, compreso fra la Roda del Diavolo ed il Croz di Santa Giuliana ("Pas del Ciavŕl", h 0,15 dall'inizio degli infissi, paline).

Trascurata la traccia di sinistra, che taglia in leggera discesa verso l'attacco Nord della Via Ferrata del Masarč, si segue la ripida traccia che, mantenendosi presso il bordo destro del catino sospeso, guadagna quota con panoramico percorso, portandosi alla base dello spigolo meridionale del Croz di Santa Giuliana. Rasentando la parete Ovest del Croz, con tracciato ora meno erto, la traccia conduce all'ampia insellatura erbosa al sommo del catino (2630 m, h 0,15 dal Pas del Ciavŕl), dove una verticale paretina precipita verso l'angusta sottostante Forcella delle Rode. Una palina indica la possibilitŕ di scendere a questo intaglio, attraverso un percorso attrezzato assai impegnativo ed esposto, ancorchč breve (possibilitŕ di collegamento con il sentiero attrezzato lungo la cresta Sud delle Roda di Vačl).

A questo punto, trascurati i segnavia, ci si porta alla base della cresta Est della Roda del Diavolo: subito si notano le tracce di passaggio ed i numerosi ometti, che consentono di individuare senza grossa fatica la migliore via di salita. Dapprima ci si mantiene nei pressi della cresta poi, incontrato un impressionante foro che precipita nel canalone Ovest della Forcella delle Rode, si comincia a traversare gradualmente verso sinistra, sempre guidati dagli ometti di pietre. Con fantastiche vedute sulla fronteggiante parete occidentale del Croz di Santa Giuliana, attraversata dalla caratteristica finestra poco sotto la vetta, si guadagna facilmente quota (qualche facile passo di e I°+) lungo l'ampio versante, facendo attenzione a qualche breve tratto leggermente friabile (ma nel complesso la roccia č piů che discreta). Un ultimo insistito traverso verso sinistra consente di raggiungere un'aerea forcella fra le due punte principali: risalendo uno stretto solco roccioso si sbuca sulla cresta sommitale, che va seguita per pochi metri verso destra (attenzione, esposto!) fino all'ometto posto sulla splendida e comoda vetta della Roda del Diavolo (2723 m, h 0,25 dall'attacco). Bellissimo panorama sull'aerea Cresta del Masarč, sulla vicina parete rossa della Roda di Vačl e sul massiccio del Latemar.

Ritorno per la stessa via in h 1,00.

 

TEMPO TOTALE

h 2,30 circa

DISLIVELLO

450 m circa 

DIFFICOLTA’

EEA (breve via ferrata non molto esposta e veloce ascensione finale con solo alcuni passi di I°+)

ULTIMO SOPRALLUOGO

17 luglio 2013

PERIODO CONSIGLIATO

metŕ giugno - fine settembre

COMMENTI

Breve ascensione, consigliata a quegli escursionisti che pernottano al Rifugio Roda di Vačl e che hanno a disposizione mezza giornata di tempo per un'escursione facile ma, nella parte finale, assai solitaria. Panorami ampi ed inconsueti, specie rispetto all'inflazionata salita alla Roda di Vačl. Molto caratteristico l'ambiente nel catino sospeso tra Roda del Diavolo e Croz di Santa Giuliana. Itinerario effettuabile anche durante il piů lungo (ed affollato) concatenamento Via Ferrata del Masarč - Roda di Vačl. Molto consigliato.