Traversata classica del Larsec

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL CATINACCIO)

SCHEDA N. 5

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Gardeccia (1949 m) raggiungibile da Pera di Fassa (Val di Fassa) con un comodo servizio taxi di pulmini. 

In alternativa, qui si può giungere anche dal Rifugio Ciampedie (1998 m, arrivo della funivia di Vigo di Fassa e della seggiovia da Pera di Fassa) in h 0,45 di comoda marcia nel bosco: per i particolari su questo accesso, vedi itinerario Al Ciampedie e alla Conca di Gardeccia.

 

ITINERARIO

Dall'ultimo tornante prima dello spiazzo antistante il Rifugio Gardeccia, nei pressi di un ponte di legno, si prende un sentiero (segnavia 583, indicazione) che si dirige pianeggiando verso destra, alla base degli imponenti salti rocciosi dei Dirupi di Larsec. Attraverso ghiaioni e fitte macchie di mughi, la traccia costeggia prima il Piz Gardeccia (2200 m), appendice della Pala di Mesdì, e successivamente i contrafforti del Gran Crònt (2778 m), la vetta più elevata del settore meridionale (i "Dirupi") del Larsec; in particolare, impressiona la gialla parete a placche della Crépa di Socòrda (2400 m). 

Superato un breve tratto intagliato nella roccia (1937 m, h 0,40), il sentiero si affaccia sulla gola rocciosa che fa capo al Passo delle Scalette (2400 m); in un ambiente caratterizzato da ampi conoidi di frana, si transita alla base del Campanile di Sotcrònt (2480 m) e si attaccano i grandi ghiaioni della gola, racchiusa tra il Crònt di Mezzo (2693 m), il Piccolo Crònt (2681 m) e l'ardita Pala della Ghiaccia (2423 m, a destra). Nella parte superiore della gola, il terreno si fa molto friabile (attenzione alle scariche, soprattutto in presenza di altre comitive) e da ultimo una breve paretina attrezzata richiede attenzione (nessuna difficoltà); si esce così, con qualche tornantino, sull'ampia sella del Passo delle Scalette (2400 m, h 2,00 da Gardeccia). 

Bel panorama sul Ciampedie e sul Gruppo della Marmolada e delle Pale di San Martino, mentre sul versante opposto si stende la placida Conca del Larsec: è questa un vasto altopiano carsico, racchiuso da tutti i lati dalle creste del gruppo, dove all'inizio di stagione giace il pittoresco Lago Secco (da agosto le acque si ritirano e resta solo una verde depressione erbosa). Più in alto, l'altopiano si ramifica in due valli parallele: a sinistra la Valle del Larsec, al cui fondo troneggia la mole della Cima Scalieret (2889 m), a destra la più ampia e comoda Valle di Làusa, separate da una impervia cresta che si origina dalla Cima del Larsec e che termina, con il bel torrione del Cogolo del Larsec (2679 m), proprio all'altezza del Lago Secco. 

Dal Passo delle Scalette si scende in breve alla conca del Lago Secco, si trascura a sinistra la traccia segnalata del "Sentiero Bepo da Medìl" e, superate alcune roccette alla base dello Spiz dello Scarpello (2625 m), si prosegue in falsopiano verso l'imboccatura della Valle di Làusa. Raggiunta una scarpata rocciosa, la si supera con una serie di tornanti, elevandosi sui fianchi delle Crepe di Làusa (2766 m, 2746 m, 2678 m), che costituiscono la sponda destra del vallone. Giunti infine alla comba terminale, ai piedi delle imponenti Cime del Larsec (2889 m) e di Làusa (2876 m), ci si dirige sulla destra di quest'ultima con un ultimo strappo, fino a toccare l'insellatura del Passo di Làusa (2720 m, h 1,00 dal Passo delle Scalette), da dove appare alla vista il Catinaccio d'Antermoia (3004 m) e tutte le altre cime che fanno da corona all'omonima conca. 

Dal passo (dove si incrociano gli itinerari Traversata del Larsec Settentrionale e "Sentiero Paola") il sentiero scende poco deciso su ampie lastronate rocciose, con bella vista sul sottostante Lago d'Antermoia, finchè un'ultima calata deposita sul fondo dell'ampia e pianeggiante Conca d'Antermoia, a poca distanza dal lago e dal comodo Rifugio Antermoia (2497 m, h 0,30 dal Passo di Làusa). 

Di qui due possibilità: 

a - risalire con il sentiero 584 tutta la Conca d'Antermoia fino al Passo d'Antermoia (2769 m, h 1,00 dal rifugio), e di qui scendere al Passo Principe (dove sorge il Rifugio Passo Principe) e tornare a Gardeccia attraverso la Valle del Vajolet e i  rifugi Vajolet e Preuss (per maggiori informazioni, vedi l'itinerario Catinaccio d'Antermoia);

b - dal rifugio, risalire brevemente al vicinissimo Passo di Dona (2516 m, h 0,10 dal rifugio), aperto tra il Sasso di Dona e il Mantello (2567 m, la sua sommità merita una visita!), e di qui scendere per detriti fino sul fondo della pascoliva Val di Dona, all'altezza dei bei Pascoli di Camerloi; di qui si può seguire per intero la valle (si arriva però a Fontanazzo di Sotto) oppure deviare quasi subito a destra verso una selletta erbosa che immette nella ripida e dirupata Val di Udai (itinerario più consigliato). La valle conduce, con un sentiero non sempre agevole ma mai difficile (sconsigliabile in caso di pioggia!) fino all'abitato di Mazzin di Fassa; poco prima di raggiungere il paese, una stradetta sterrata sulla destra permette di deviare e di giungere a Ronch (h 2,30 dal Rifugio Antermoia), frazione di Pera di Fassa sulla strada per Gardeccia, e di completare così la traversata senza ricorrere all'autostop od ai mezzi pubblici.

 

TEMPO TOTALE

h 6,15 - 6,30 (in ambedue i casi)

DISLIVELLO

800 m circa (1400 m in discesa se si scende a Ronc)

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

12 settembre 2004

PERIODO CONSIGLIATO

metà giugno - fine settembre

COMMENTI

Itinerario classico ma non frequentatissimo, è da apprezzare soprattutto per i luoghi appartati e quasi impensabili che si attraversano. Può sussistere qualche problema di orientamento in caso di nebbia nella conca del Larsec, ma in generale le difficoltà sono assai contenute. Attenzione alla friabilità del canalone del Passo delle Scalette e alla eventuale discesa in Val di Udai (pericolosa in caso di pioggia, perchè in alcuni tratti il sentiero coincide con il letto del torrente!). Portare molta acqua, perchè non ci sono possibilità di rifornimento tra i rifugi Gardeccia ed Antermoia.