Dalla
conca di
Gardeccia (bella vista sul gruppo Mugoni -
Coronelle) si imbocca la larga sterrata 546
che raggiunge in breve il Rifugio
Stella Alpina (1960 m) e si inerpica sul dosso boscoso
immediatamente successivo. Dopo un paio di erti tornanti, la strada spiana
nuovamente mentre si inoltra nel bosco di mughi alla base della immensa
parete Est della Cima Catinaccio (2981 m, a sinistra) e, sul
versante opposto della Valle del Vajolet, delle precipiti pareti del Gran
Cront, della Pala di Mesdì e della Palaccia (Larsec).
Il bosco presto si dirada, mentre sempre più frequenti sono i giganteschi
massi ai bordi del tracciato, resti di antiche, ciclopiche frane.
Raggiunta la base dell'appicco di rocce nerastre che sostiene il ripiano
delle Porte Negre (da cui il nome), la strada piega bruscamente a
sinistra e si innalza ripida alla base del Catinaccio; un altro
paio di bruschi tornanti e, con un ultimo traversone in salita, si
raggiunge il ripiano (h 1,00), su cui sorgono il Rifugio
Vajolet (2243 m) e il Rifugio
Preuss (2240 m), in splendida posizione alla base del poderoso
pilastro della Punta Emma (2670 m) e della Cima delle Pope
(2768 m), in vista della Gola delle Torri, porta d'accesso alla
meravigliosa Conca del Gartl e alle Torri del Vajolet.
Comincia ad apparire alla vista anche la testata del
vallone, con la Cima
del Vajolet (2749 m), la Cima Piccola di Valbona (2802 m) e il Catinaccio
d'Antermoia (3001 m).
Lasciata quindi sulla sinistra la traccia per il
Gartl ed il Rifugio
Re Alberto I°, si continua sul largo sentiero principale 584,
che segue con pendenza regolare l'andamento della Valle del Vajolet;
si costeggiano alla base le Torri Settentrionali del Vajolet (meno
slanciate delle più famose Torri Meridionali, ma anche più
elevate) e successivamente la cresta delle Teste d'Agnello, mentre,
sul versante opposto, domina la grande massa di sfasciumi della Cima
Scalieret (2889 m), da questo lato ben poco ardita. Giunti nella conca
prativa terminale, il sentiero si eleva sugli ultimi ghiaioni con pendenza
più accentuata, fino a raggiungere la sella del Passo Principe
(2601 m, h 0,45 dalle Porte Negre); sulla sinistra,
appoggiato ad un costone di roccia discendente dalla Cima Piccola di
Valbona, sorge il minuscolo Rifugio
Passo Principe, recentemente ristrutturato. Bella veduta su tutto lo svolgimento della
Valle
del Vajolet e, sul versante opposto, sull'orrida Conca del Principe,
tributaria della Valle del Ciamin; dall'altra parte
della conca, impressiona il lunghissimo canalone che fa capo al Passo
del Molignon (Valico Sud, 2600 m). Sulla destra incombe la grande
parete del Catinaccio
d'Antermoia.
Dal passo, si prende un
sentierino (indicazione) che si dirige verso la zona sinistra della parete
dove, dietro un masso, è posto l'attacco del sentiero attrezzato. Si
supera uno stretto canalino e, risalita una rampa,
si raggiunge una cengia che traversa verso
destra, quasi in piano; la cengia si assottiglia sempre più finchè,
raggiunto un aereo pulpito che si affaccia dall'alto sul Passo Principe,
scompare quasi del tutto. Un'esposta traversata in parete e un'aerea
manovra permettono di afferrare una scaletta che fa perdere due o tre
metri di quota, dopo di che su terreno più sicuro si risale un tratto di
roccette e canalini senza grandi difficoltà (il tratto della traversata e
della scaletta è quello più difficile ed esposto dell'intero
itinerario). Si raggiunge così, circa a metà sviluppo, la grande cengia
ascendente che fascia tutto il fianco della montagna, e che ha la sua
origine dalle vicinanze del Passo d'Antermoia (vecchia via
normale).
Si risale il cengione verso sinistra senza difficoltà, con un
panorama sempre più vasto, fino a che questo si spegne alla base delle
rocce della Cresta Nord; risalite direttamente le
rocce, si
raggiunge la cresta, che si percorre sul filo (attenzione all'esposizione,
la cresta è sottile e priva di attrezzature!) fino alla grande croce di
vetta del Catinaccio d'Antermoia (3004 m, h
1,30 dal Passo Principe). Splendido
panorama a 360°, con il Gruppo del Catinaccio in bella evidenza:
oltre alla Cima Catinaccio
e alla zona delle
Torri del Vajolet,
la zona di Valbona e del Principe, il Molignon, il Larsec
con le Cime Scalieret (2889 m), del Larsec (2889 m) e di
Lausa (2876 m) e, sul versante opposto a quello affrontato in salita,
la Conca di Antermoia con l'occhieggiante laghetto e le cime che
gli fanno da corona (su tutte la Croda dei Cirmei 2902 m e la
poderosa Croda del Lago 2816 m).
Per la discesa si sfrutta il
versante orientale, che oppone le medesime difficoltà di quello
occidentale già affrontato. Si scavalca la vetta e si procede per qualche
metro verso Sud, finchè le corde fisse guidano sulla sinistra giù per
una paretina di roccette (attenzione, esposto!) fino a toccare il grande
cengione, speculare di quello occidentale, che taglia tutta l'ampia parete
Est del Catinaccio d'Antermoia. Facendo attenzione ai tratti in cui
la cengia si restringe, si discende a lungo verso sinistra, fino al sommo
di un ripido gradino roccioso che si supera grazie all'ausilio di due
scale metalliche e che conduce direttamente all'ampia e detritica Forcella
del Catinaccio d'Antermoia (2700 m, h 0,45
dalla vetta).
Dalla forcella, goduta l'impressionante veduta del canalone ghiacciato che
scivola verso la Conca del Principe, si segue un sentierino che
compie un largo giro verso sinistra e si infila poi in un canale
(possibilità di neve) che discende fino alla pianeggiante Conca di
Antermoia: il fondo della conca è completamente detritico, per cui
l'ambiente risulta particolarmente desolato, ancorchè suggestivo. Giunti
ad incrociare il bel sentiero 584,
che unisce il Rifugio Passo Principe con il Rifugio
Antermoia, lo si segue verso destra mentre subito comincia ad
elevarsi su un ripido ghiaione, spesso innevato, che fa capo all'alto Passo
d'Antermoia (2769 m, h 0,45
dalla Forcella del Catinaccio d'Antermoia).
Riappare alla vista la Valle del Vajolet, che rappresenta la più
comoda e veloce via di discesa: dal passo si scende ad una sella ghiaiosa
("falso valico") , da dove in pochi minuti di veloce discesa
per un sentierino si ritorna al Rifugio Passo Principe (h 0,15).
Da
qui in h
1,40 fino a Gardeccia.