Dal retro del
Rifugio
Gardeccia, una traccia (cartello seminascosto da un albero) conduce in breve all'ampio letto del
Rio di
Soial, in questo tratto quasi sempre in secca; sulla sponda opposta,
nei pressi di un grande masso, inizia un sentierino (Sentiero "Bepo
da Medil") che prende ad
inerpicarsi sui ripidi pendii baranciosi alla base dei Dirupi di Larsec.
Raggiunta una zona ricca di affioramenti rocciosi (bella veduta,
sull'altro versante della Valle del Vajolet, sull'imponente
complesso Catinaccio (2981 m) -
Torri del Vajolet), si
incontra una vasta frana, che il sentiero supera con un traverso
orizzontale in cui serve un po' d'attenzione. Al di là della frana,
un'ulteriore serie di tornanti su di un ripido pendio prativo porta a
rasentare un torrione roccioso e a montare su di una spalla
erbosa, dove
si incontra una traccia proveniente dal Rifugio
Vajolet (h 1,00 da Gardeccia).
Traversando
in piano verso destra, il sentiero raggiunge la base di un grande
canalone, racchiuso tra ardite quinte rocciose, dominato in alto dalla
bella e liscia parete della Palaccia (2602 m). Si risale
faticosamente, a causa della ripidezza e delle ghiaie mobili, il largo
canalone per circa un centinaio di metri, finchè questo si divide in
diversi rami: trascurati i due più evidenti, che si indirizzano verso
sinistra, si raggiunge sulla destra un angusto canalino incassato tra
altissime pareti (l'imbocco non è evidentissimo), il cui fondo può
presentarsi, a seconda del periodo e della stagione, detritico o ghiacciato. Si risale il canalino, anche con l'ausilio delle corde
metalliche (controllarne preventivamente l'affidabilità!), finchè se ne raggiunge il
culmine, dove un passaggio un po' delicato (corda e pioli, ma è richiesta
una certa forza) consente di toccare l'orlo di una vasta conca detritica
sospesa (detta "Anfiteatro", h
1,40 da Gardeccia) che scende ripida dalla cresta della Pala di Mesdì
e che in basso si interrompe bruscamente con verticali risalti sul
sentierino percorso precedentemente.
Di qui una traccia segnalata con
ometti e bolli rossi risale il pendio sul suo orlo
sinistro, e in breve, anche se con
una certa fatica, si giunge in cresta, da cui si gode di una splendida
vista sull'intero Gruppo del Catinaccio (in basso appare la
minuscola sagoma del Rifugio Gardeccia). Tagliando sempre sul
versante di Gardeccia per ghiaie e
roccette, si supera un umido
canalino (passo leggermente esposto) e si raggiunge un'ampia forcella
ghiaiosa tra alcuni arditi gendarmi, da dove la traccia scende decisamente
verso la Valle del Larsec (crocevia di cartelli).
Proseguendo lungo
la traccia che segue la cresta, si supera un'altra forcellina e, risalendo
dall'altra parte con un passo un po' delicato (I° grado), si risalgono
gli ultimi ripidissimi ghiaioni fino ai gendarmi della cresta sommitale
della Pala di Mesdì, la cui cima si raggiunge con pochi passi
(2758 m, h 0,40 dall'orlo
dell'Anfiteatro). Dalla vetta, su cui
sorge una antica croce in legno risalente agli anni '30, il panorama è
veramente splendido! Di fronte campeggiano il Catinaccio, le
Torri
del Vajolet, i Mugoni, mentre veramente interessanti risultano
le vedute sul Gruppo di
Larsec, in particolar modo sul vicino ed
aguzzo Gran Cront del Larsec.
Tornati alla forcella di cresta, si
scende verso la Valle del Larsec con diagonale verso sinistra per evidenti tracce lungo i ripidi
ghiaioni fin sul fondo di una verde valletta, dove una traccia sale alla
vicina Forcella delle Pope e prosegue poi per l'omonimo passo.
Seguendo la traccia verso destra, si scende nell'ampia e verdeggiante
conca erbosa posta all'imbocco della Valle del Larsec. Seguendo gli
ometti di pietre, si raggiunge il bacino che raccoglie le acque del
fantomatico Lago Secco, dominato dall'arditissimo sperone del
Cogolo
del Larsec. Si incontra qui il sentiero segnato 583
proveniente dal Passo di Làusa e che, seguito verso destra, porta
in breve al Passo delle Scalette (2400 m, h
1,00 dalla forcella di cresta).
Da qui, seguendo il ben marcato
sentiero con un breve tratto di corde fisse (facili), si discende dapprima
il severo canalone detritico e si aggira poi a meridione il Gruppo di
Larsec per ritornare al Rifugio Gardeccia (h 1,30
dal Passo delle Scalette). Per ulteriori informazioni sul percorso
di discesa vedi anche itinerario Traversata
del Larsec in senso inverso.