Cima delle Coronelle 2781 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL CATINACCIO)

SCHEDA N. 14

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

L'ELEGANTISSIMO TORRIONE DELLA SFORCELLA DALLA VETTA DELLA CIMA DELLE CORONELLE

LA CIMA DELLE CORONELLE DALLA QUOTA 2750

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Roda di Vačl (2225 m), raggiungibile in diversi modi:

a) dal Passo di Costalunga (1743 m) con il sentiero n°

b) dal Rifugio Paolina (2125 m) con il sentiero n° 549 in h 0,40 (vedi itinerario "Sentiero del Masarč" - Variante Inferiore);

c) dal Rifugio Ciampedie (1998 m) con il sentiero n° 545 in h 1,30 (vedi itinerario "Sentiero delle Rondolŕe").

 

ITINERARIO

Dal rifugio si prende la larga traccia contrassegnata dal n° 541: questa taglia orizzontalmente dall'alto la vasta conca pascoliva del Vajolon, con vedute impressionanti sull'incombente parete Est della Roda di Vačl (2805 m). Raggiunta una piccola conca ai piedi della gialla parete meridionale della Cima Sud dei Mugoni, si incontra un bivio: si abbandona la mulattiera principale, diretta al non lontano Passo delle Cigolade, per prendere a sinistra la traccia n° 551 che, con alcune svolte, avvicina il conoide detritico di un evidente canale che solca la bastionata rocciosa sovrastante. Risalito con fatica, ma del tutto facilmente, il canale, si esce su di un pulpito panoramico (2470 m circa, h 0,50 dal rifugio), all'imbocco dell'ampia Gran Busa di Vačl, conca detritica racchiusa dai dirupati fianchi dei Mugoni, delle Coronelle e della Sforcella. 

Si abbandona a questo punto la traccia, che in poco piů di 20 minuti raggiunge il frequentato Passo del Vajolon (vedi anche itinerario Roda di Vačl), per seguire una serie di ometti che guidano con percorso pianeggiante nella sassosa conca. Trascurato l'invitante ghiaione che, a destra, sale al Passo dei Mugoni, si piega a sinistra e si attaccano i ripidi pendii di ghiaie e zolle erbose che scendono dall'incombente Sforcella (2791 m): non c'č una traccia sicura, ma si sceglie agevolmente la piů appropriata fra quelle disponibili. Su terreno un po' precario si raggiunge comunque l'orlo di una superiore conca detritica (h 0,30 dal pulpito), racchiusa fra la Sforcella e la cresta delle Coronelle: questa conca, senza nome sulla cartografia ufficiale, potrebbe chiamarsi Busa della Sforcella

Piegando ora a destra, senza inoltrarsi nella conca, si attacca il versante Sud della Cima delle Coronelle: questo č ben individuabile giŕ da lontano, in quanto macchiato di zolle erbose fin sulla sommitŕ. Seguendo rari ometti (alcuni ricostruiti da noi durante il nostro sopralluogo) si supera un canale a destra e si continua a salire facilmente, anche se con fatica, fino agli ultimi pendii di ghiaie che portano facilmente sulla Cima Ovest delle Coronelle (2781 m, h 0,40 dalla Busa della Sforcella). Panorama eccezionale, specie sulle vicine cime dei Mugoni, della Sforcella, del Catinaccio e della Roda di Vačl, nonchč sulla Cima Principale delle Coronelle (2797 m) e sulle lontane Pale di San Martino. Verso Ovest la vista si spinge fino alla Valle dell'Adige ed al Gruppo Ortles-Cevedale. In basso, sui ghiaioni, appare il Rifugio Fronza alle Coronelle, con l'arrivo delle telecabine da Malga Frommer. 

Per il ritorno, una valida alternativa č quella di traversare per la facile cresta verso Ovest, o poco al di sotto di essa (attenzione alle ghiaie friabili) fino alla Quota 2750 m: da qui un regolarissimo pendio di purissime zolle consente una comoda e veloce discesa fin sul fondo della Busa della Sforcella (h 0,30 dalla cima). 

Seguendo poi il percorso dell'andata, si ritorna al Rifugio Roda di Vačl (h 1,15 dalla cima).

 

TEMPO TOTALE

h 3,15 circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

550 m circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DIFFICOLTA’

EE (orientamento piuttosto semplice)

ULTIMO SOPRALLUOGO

30 ottobre 2005

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Bella salita ad una cima poco conosciuta, ma che consente di abbracciare con un magnifico colpo d'occhio tutta la zona meridionale del Gruppo del Catinaccio. Poche le tracce dalla Gran Busa di Vačl in poi, ma l'orientamento č comunque sempre facile. Piů difficile diventa in caso di presenza di neve o ghiaccio.