Costeggiato il
lato est del Lago di Braies fino oltre uno
slargo con un invitante e verdissimo prato, si giunge ad un ponte dove le indicazioni per la
Val Foresta indirizzano verso destra lungo il
segnavia n° 19.
Si segue la comoda carrareccia fino alla Malga Foresta (1590 m)
ed alla successiva Casera Vecchia (1751 m, vedi anche itinerario Val
Foresta). Qui, in una verdissima radura, le indicazioni fanno deviare
sulla sinistra seguendo il segnavia n° 25
verso la Val dei Larici.
La traccia diventa in un primo tempo più labile, subito dopo aver
attraversato un piccolo corso d’acqua, ma passata un’ampia radura, i
segnavia ricompaiono sui tronchi degli abeti, mentre il
sentiero si fa nuovamente marcato avvicinandosi ai conoidi detritici che
scendono dalla serie di alture circostanti, che culminano con la Cima
de Ricogogn (almeno credo!). La traccia fa qualche fuori e dentro
dall’ampia colata detritica fino ad insinuarsi in un piccolo valloncello: si trova dapprima una fonte (alla nostra destra), ******
quindi si ricomincia a salire fino a trovare indicazioni (2100 m
circa) per "Krippes"; qui, abbandonata la traccia a destra per
il Lago dei Colli Alti (vedi itinerario Punta
Tre Dita e Piz da Peres), il sentiero piega sulla sinistra fino ad
una forcella già ben visibile (Ju de Cacagnares, 2296 m).
Da
qui, la traccia scende, sempre ottimamente marcata, aggirando le pendici
del Munt de Gropes e rimanendo alta sulla sottostante e pittoresca Val
di Ciastlins (che si collega al fondovalle di Pederù ed al Lago
della Creta) fino a ricongiungersi al sentiero n° 26,
che proviene da quest’ultima, per entrare in un solitario valloncello
(camosci!) e giungere ad una prima forcelletta (2200 m circa). Superatala,
la traccia prosegue verso un vallone pensile
da cui è ben visibile tutta la cresta del Munt de Gropes
(Krippes) e che attraversa un terreno che, dominato da profonde
doline ed inghiottitoi, denuncia chiaramente la propria origine carsica.
Aggirato un ultimo panettoncino detritico sulla destra, ci si para
dinnanzi un ghiaione rossastro su cui si inerpica il sentiero che giunge
al Passo di Sennes; la salita è ripida, ma non eccessivamente
faticosa, ed in poco tempo si giunge al passo (2519 m).
*****
Poco dopo la fonte, risaliti per un altro tratto e su un piccolo ripiano
erboso prima di un ulteriore salitella (ma comunque prima della tabella
con le indicazioni per Krippes) sulla mia sinistra ho scorto in
lontananza una traccia di sentiero ben marcata ma non segnalata né in
alcun modo indicata che pareva risalire una valletta laterale lungo il
fianco del Munt de Gropes. Mentre cercavo sulla carta dove potesse
portare, ne ho visto scendere una figura solitaria (cui non ho chiesto
indicazioni perché sarei dovuta scendere troppo) a conferma del fatto che
la traccia era in effetti marcata non soltanto dai camosci e che pareva
portare da qualche parte; sempre guardando la carta, mi è parso che
potesse essere una sorta di scorciatoia per evitare il lungo giro attorno
al Munt de Gropes e per arrivare in maniera più diretta al Passo
di Sennes. Una volta arrivata, per il sentiero segnato, in vista del
passo, in effetti sulla mia sinistra ho visto distaccarsi una traccia
marcata ma non segnalata che andava a ricongiungersi alla sottostante Val
dei Larici ….
Subito oltre il passo ci viene offerta la possibilità
(non segnalata sulla cartina in mio possesso) di tagliare fuori tutta la
porzione di percorso entro l’altopiano del Sennes e verso il Rifugio
Munt de Sennes per giungere subito alla Forcella Riodalato;
volendo salire alla cima del Monte Sella di Sennes, credo che
questa sia una valida alternativa per accorciare notevolmente la via del
ritorno …
Scesi dal passo per un poco, nei pressi di un tornante del
sentierino, si indovina la traccia (non segnalata) che taglia in costa le
pendici del vicino Monte Sella di Sennes descrivendo un ampio
semicerchio fino ad arrivare dopo alcune rocce ripide sulla dorsale sud-occidentale del
monte: da qui per una rampa verdeggiante e su tracce di
sentiero fino alle rocce della cima del Monte Sella di Sennes (2787 m).
Tornati sui nostri passi, si
scende entro la conca verdeggiante a forma di imbuto fino a giungere ad
una sorgente e ad una zona marcata da disegni fatti coi sassi ben visibile
dall’alto, quindi si seguono i segni (a volte un poco latitanti)
cercando di dirigersi verso una sorta di profonda fossa, all’uscita della quale in breve si giunge al piccolo Rifugio
Munt de Sennes (2176 m – agriturismo).
Oltre il rifugio compare
una marcata mulattiera ma le indicazioni, più che numerose, si fanno un
po'
criptiche, anche se la Forcella Riodalato rimane comunque ben
individuabile; scesi un poco lungo la carrareccia, prendendone al primo
bivio il ramo di sinistra, in prossimità di un’ampia curva si
interseca, sempre sulla sinistra, un’altra mulattiera un poco più
dissestata e ignorata dai cartelli indicatori, ma lungo la quale ben
presto ricompaiono i segni rossi. La si segue per un poco, poi conviene
abbandonarla nel momento in cui arriva a toccare in tangenza una traccia
più piccola, ma segnata e numerata (n° 23),
che tocca una serie di piccoli manufatti, probabilmente prese d’acqua,
sui quali ci sono indicazioni che indirizzano verso "Seitelbach Tal"
(ovvero Valle e Forcella Riodalato). Continuando su terreno
prativo con numerosi affioramenti rocciosi, per ondulazioni e saliscendi,
si arriva ad un altro bivio (segnato anche sulla carta) che dovrebbe
ricongiungersi al sentiero proveniente dal Passo di Sennes; lo si
oltrepassa e, superata una sorta di piccola forcelletta, si entra in una
valletta in cui ci si ricongiunge al sentiero n° 23
proveniente dal Rifugio
Biella (in corrispondenza della forcelletta, sulla sinistra, si
stacca abbastanza evidente anche la traccia proveniente direttamente dal Passo
di Sennes che sulla carta non è segnata). A questo punto, usciti
dalle valletta, si giunge alla Forcella Riodalato.
Sull'altro
versante si discende l’ampio canalone
ghiaioso e ci si ritrova in
breve alla Malga Foresta ed al più comodo e frequentato
sentiero che arriva infine al Lago di Braies (vedi anche itinerario
Attorno
alla Croda del Becco).
NB:
Il percorso che ho deciso di fare, volendo peregrinare un poco per
l’altipiano di Sennes, non ha sfruttato le diverse scorciatoie
presenti lungo il percorso, alcune segnalate, altre no, altre ancora non
presenti sulla carta, ma in realtà ben marcate una volta giunti in loco.