Torre di Toblin 2617 m - "Sent. Att. Hosp"

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 010

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (DOLOMITI DI SESTO)

SCHEDA N. 8

 

FOTO NOTEVOLI

DALLE PENDICI DELLA TORRE DEI SCARPERI VERSO IL PATERNO, LA CRODA DEI TONI E IL POPÈRA

LA TORRE DI TOBLIN E I TRE SCARPERI DAL SENTIERO CHE UNISCE IL PASSO GRANDE DEI RONDÒI ALL'ALPE MATTINA

I RONDÒI-BARANCI DALLE PENDICI DELLA TORRE DEI SCARPERI

LA TORRE DEI SCARPERI DAI TAVOLATI DELL'ALPE MATTINA

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Santo Stefano di Cadore, da dove si risale la Val Pàdola fino al Passo Montecroce di Comelico (1640 m, 74 km da Pian di Vedoia). Si prosegue scendendo a Sesto: poco oltre il paese, in direzione di San Candido, una diramazione asfaltata a sinistra (12 km circa dal passo) si immette nella pittoresca Val Campodidentro e, in altri 4 km, raggiunge attraverso splendidi boschi il parcheggio posto in corrispondenza della sbarra (1500 m circa);

b) Da Bressanone (uscita della A22 del Brennero) si percorre la Val Pusteria fino a San Candido (65 km da Bressanone), da dove si risale la verde Valle di Sesto per circa 3,5 km, per imboccare a destra la stradetta asfaltata che si immette nella pittoresca Val Campodidentro. Con altri 4 km si raggiunge, attraverso splendidi boschi, il parcheggio posto in corrispondenza della sbarra (1500 m circa).

Attenzione: dopo le h 11,00, le auto vengono fermate molto più a valle!

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si continua a seguire la stradetta, ancora asfaltata, che si innalza con alcuni tornanti sul versante sinistro della valle, uscendo ben presto dal bosco, che lascia il posto ai mughi: bella vista sull'imponente Punta dei Tre Scarperi (3152 m) e sulle cime che le fanno corona, tra le più alte delle Dolomiti di Sesto. 

Raggiunto il fondovalle, dove questo si apre in una splendida prateria, la carrareccia, diventata sterrata, vi si inoltra pianeggiante, giungendo in breve ai piedi del piccolo dosso alberato su cui sorge il Rifugio Tre Scarperi (1626 m, h 0,20). Sul fondo della valle, si staglia la bella parete del Monte Mattina (2493 m), mentre sul versante opposto al rifugio si impennano i ghiaioni e le pale erbose che sostengono il sottogruppo dei Rondòi - Baranci (Rocca dei Baranci - Torri Campodidentro, che rinserrano tra di loro la ripida e stretta Val del Carbone). Alle spalle del rifugio, invece, orride pareti macchiate di verde impediscono la vista dei sovrastanti Tre Scarperi. 

Si continua sulla stradetta attraverso bei prati ricchi di bestiame, per passare poi sul versante destro della valle, ai margini del bosco; i prati di fondovalle lasciano il posto ad un pianeggiante ma esteso ghiaione, originato dalle acque del rio durante le piene. Trascurata sulla destra la traccia segnata (cartello) per la Val Pra Brusà (vedi itinerario Traversata di ), si prosegue sul sentiero pianeggiante e si giunge quasi alla base della parete del Monte Mattina, che divide la valle in due più ripidi valloni: quello di sinistra, più erto e stretto, scende dall'ampio Cadin di San Candido (vedi itinerario Forcella di Toblin da Val Campodidentro), mentre quello a destra, più ampio, sale fino al Passo Grande dei Rondòi (2289 m), che si apre alla base dell'imponente Croda dei Rondòi. 

Al bivio (cartelli) si prende quindi a destra il sentiero n° 10-11 che prende subito a risalire ripidamente il fitto bosco. Usciti dagli alberi presso il letto asciutto del rio, si prosegue fra fitte macchie di mughi, con vedute sempre più imponenti sul Gruppo dei Tre Scarperi e dei Rondòi Baranci (zona di Forcella del Lago, con le Cime Bulla e le Cime Piatte che racchiudono il valloncello del Toàl Erto). Si raggiunge così il bivio con il sentiero n° 9 per Forcella del Lago (h 0,40 dal rifugio, vedi anche itinerari Traversata di Forcella del Lago e Croda dei Baranci): trascurata la traccia di destra per il Toàl Erto, si prosegue sul sentiero principale (n° 10-11) che, superata una fontana, attacca le ghiaie miste ad erba del vallonetto che, rinserrato tra le pareti del Monte Mattina e della Croda dei Rondòi, conduce con ripida costante salita all'ultimo tratto terroso che precede l'ampio Passo Grande dei Rondòi (2289 m, h 1,00 dal bivio, resti di baraccamenti e trincee). Magnifiche vedute, oltre il ripido vallone che scende in Val Rienza, su Cristallo e Sorapiss. 

Dal Passo si prende la traccia segnata n° 10 che, salendo a sinistra sulla linea di forcella, raggiunge in breve le rocce nei pressi dello sbocco di uno stretto canalino che si insinua verso destra: si risale detto canalino (alcune corde metalliche, elementari) fino ad uscire sulle roccette superiori, che adducono in breve agli inclinati e panoramici pendii prativi che costituiscono il basamento Sud dell'ardita Torre dei Scarperi (2687 m). La traccia percorre i prati in falsopiano, con vista magnifica e frontale sulle imponentissime Tre Cime. Un tratto di ripida risalita, su terreno detritico, consente di toccare una forcelletta tra la Torre dei Scarperi ed un costone roccioso, tutto traforato di caverne e postazioni austriache; da qui una ripida discesa, fastidiosa a causa della friabilità delle ghiaie, conduce sugli ondulati pascoli dell'Alpe Mattina, nuovamente sul versante Val Campodidentro, che si attraversano per una  pianeggiante traccia. 

Si giunge così ad un primo bivio (cartelli): lasciato a sinistra un primo sentiero proveniente da Val Campodidentro, si supera un costone di roccia (molti resti di caverne) e, attraversata una conca detritica, si incontra un altro bivio, a cui arriva il sentiero principale da Val Campodidentro (n° 105); proseguendo per una ripida, breve gola rocciosa (ponticelli di legno) si raggiunge la sommità dell'altipiano, nei pressi del Passo dell'Alpe Mattina (o Passo Cavegna, 2446 m, h 1,20 dal Passo Grande dei Rondòi). Bella vista, verso la Val Campodidentro, sul sottogruppo dei Rondòi-Baranci.

Trascurata la traccia che, oltre il passo, conduce all'ormai vicino Rifugio Locatelli, si prosegue a sinistra per lastroni e trincee di guerra fino ai ghiaioni basali della Torre di Toblin, che si mostra da qui con il precipite versante Ovest, dove sorge un piccolo monumento ai caduti della guerra. Prendendo la traccia di sinistra, che si mantiene bassa sul fianco della torre, se ne aggira anche il versante Nord, dove si svolge la difficile "Via Ferrata delle Scalette", e si giunge in vista dell'ampia Forcella di San Candido (2381 m): senza raggiungerla, si devia a destra sulla traccia che, con panoramico percorso su Paterno e Crode Fiscaline, raggiunge in breve la Forcella di Toblin, dove sorge il grande Rifugio Locatelli (2405 m, h 0,40 dal Passo dell'Alpe Mattina). 

Dal rifugio si prende quell'esile sentierino (indicazioni "ferrata") che rasenta le rocce basali del Sasso di Sesto ed avvicina la forcella di divisione fra questo e la Torre di Toblin; senza attraversarla, si prosegue alla base della torre fino ad un'altra forcelletta, dove è posto l'attacco della via normale ("Sentiero Attrezzato Hosp", h 0,20 dal rifugio). 

Un primo gradino si supera grazie all'aiuto delle funi, dopo di che si risale uno stretto canale roccioso che fa capo ad una forcelletta con caverna. Risalito un muretto, si segue uno spigolo e, per successivi canalini e cengette, si raggiunge il saltino finale che conduce all'esile cresta ed alla cima orientale della Torre di Toblin (2617 m, h 0,25 dall'attacco). Magnifico panorama circolare su tutte le Dolomiti di Sesto. 

Ritorno al rifugio, per la stessa via in h 0,40, ed al parcheggio in Val Campodidentro attraverso il Passo dell'Alpe Mattina ed il sentiero n° 105 (vedi itinerario Forcella di Toblin dalla Val Campodidentro in senso inverso, h 1,45).

 

TEMPO TOTALE

h 7,30 circa 

DISLIVELLO

1500 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati (EE il sentiero attrezzato)

ULTIMO SOPRALLUOGO

24 giugno 2007 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Fantastico giro ad anello, che consente una serie di vedute varie ed interessantissime su quasi tutte le cime delle Dolomiti di Sesto. In questo senso, la salita alla Torre di Toblin aggiunge un'ulteriore veduta circolare e mozzafiato da non perdere. La via di salita è di modesto impegno, qualche punto un po' esposto consiglia comunque di procedere assicurati. Numerosissime le vestigia della Prima Guerra Mondiale (prima linea austriaca).