Dal parcheggio si
continua a seguire la stradetta, ancora asfaltata, che si innalza con
alcuni tornanti sul versante sinistro della valle, uscendo ben presto dal
bosco, che lascia il posto ai mughi: bella vista sull'imponente Punta
dei Tre Scarperi (3152 m) e sulle cime che le fanno corona, tra
le più alte delle Dolomiti di Sesto.
Raggiunto il fondovalle, dove
questo si apre in una splendida prateria, la
carrareccia, diventata sterrata, vi si inoltra pianeggiante, giungendo in
breve ai piedi del piccolo dosso alberato su cui sorge il Rifugio
Tre Scarperi (1626 m, h 0,20).
Sul fondo della valle, si staglia la bella parete del Monte Mattina
(2493 m), mentre sul versante opposto al rifugio si impennano i ghiaioni e
le pale erbose che sostengono il sottogruppo dei Rondòi - Baranci (Rocca
dei Baranci - Torri Campodidentro, che rinserrano tra di loro
la ripida e stretta Val del Carbone). Alle spalle del rifugio,
invece, orride pareti macchiate di verde impediscono la vista dei
sovrastanti Tre Scarperi.
Si continua sulla stradetta attraverso
bei prati ricchi di bestiame, per passare poi sul versante destro della
valle, ai margini del bosco; i prati di fondovalle lasciano il posto ad un
pianeggiante ma esteso ghiaione, originato dalle acque del rio durante le
piene. Si giunge quasi alla base della parete del Monte Mattina,
che divide la valle in due più ripidi valloni: quello di destra, più
ampio, sale fino al Passo Grande dei Rondòi (2289 m), mentre a
sinistra un ramo più erto e stretto scende dall'ampio Cadin di San
Candido. Sulla destra, appaiono le verticali pareti della Croda
dei Rondòi e delle
Cime Bulla.
Abbandonando quindi il
sentiero n° 10-11
(per il Passo Grande dei
Rondòi), si traversa
il sassoso fondovalle e, attraversato il Rio di San Candido
su di un ponticello, se ne segue la riva destra idrografica fino
all'inizio del ripido vallone anzidetto (sentiero n° 105).
Risalita la parte bassa del vallone, a quota 1877 m si riattraversa il rio
e ci si innalza sul versante destro, con lunga serie di tornanti, con una
vista sempre più ampia sui gruppi dei Tre
Scarperi e dei Rondòi Baranci;
sulla destra, in alto, appare l'ardita struttura della Torre dei
Scarperi (2687 m).
Superando zone rocciose che si alternano ad altre
prative, si continua a salire fino ad un bivio (2275 m, h
2,20 dal rifugio). Lasciando a destra il sentiero di collegamento con il
Passo
Grande dei Rondoi, si prende il ramo di sinistra, che attraversa un
valloncello e risale il filo del successivo costone, incontrando più in
alto un quadrivio: a destra il sentiero n° 11
taglia l'Alpe Mattina verso il Passo Grande dei Rondòi, al
centro una traccia raggiunge il Passo dell'Alpe Mattina (2446 m)
per tagliare poi il versante occidentale del Sasso di Sesto e
raggiungere Forcella di Toblin, a sinistra invece il sentiero
principale risale un ultimo pendio e, giunto alla base della Torre di
Toblin, traversa fino all'omonima forcella (2405 m, h
0,40 dal primo bivio), su cui sorge il Rifugio
Locatelli. Splendida vista su Tre
Cime di Lavaredo, Monte Paterno,
Tre Scarperi, Rondòi Baranci e sul ripido solco della Val
Sassovecchio (che confluisce più in basso in Val Fiscalina),
chiusa sul suo versante destro dalle altissime pareti
delle Crode Fiscaline e, soprattutto, della Cima Una.
Poco più in basso, su di un terrazzo prativo, giacciono i bei Laghi
dei Piani.
Per il ritorno, oltre a ripercorrere lo stesso
itinerario (h 2,30 fino al parcheggio), è possibile
attraversare, con il sentiero n° 11,
tutto l'altipiano dell'Alpe Mattina, rasentando la base della Torre
dei Scarperi e scendendo (breve corda fissa) al Passo Grande dei Rondòi (2289 m, h 1,30 dal
rifugio); di qui, con il sentiero n° 10-11,
al Rifugio Tre Scarperi e nuovamente al parcheggio (h
1,45 dal passo). Per maggiori dettagli su questo secondo
percorso, vedi anche itinerario Torre
di Toblin - "Sentiero Attrezzato Hosp" in senso inverso.