Forcella di Toblin (da Val Campodidentro)

Home Gruppo del Catinaccio Gruppo della Marmolada Sassolungo e Sella Gruppo del Latemar Pelmo e Civetta Croda da Lago e Nuvolàu Gruppo delle Tofàne Antelào - Sorapìss - Marmaròle Dolomiti di Sesto Fanes - Sennes - Braies Puez - Odle Lagorài - Cima d'Asta Gruppo del Col di Lana Gruppo di Bocche Pale di San Martino Gruppo del Cristallo Dolomiti d'Oltre Piave Vette Feltrine e Monti del Sole Gruppo di Bosconero Gruppo di Brenta Dolomiti Bellunèsi Settentrionali

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 010

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (DOLOMITI DI SESTO)

SCHEDA N. 2

 

FOTO NOTEVOLI

IL RIFUGIO LOCATELLI E LE TRE CIME DI LAVAREDO DAI PRESSI DEI LAGHI DEI PIANI (ALTA VAL SASSOVECCHIO)

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Santo Stefano di Cadore, da dove si risale la Val Pàdola fino al Passo Montecroce di Comelico (1640 m, 74 km da Pian di Vedoia). Si prosegue scendendo a Sesto: poco oltre il paese, in direzione di San Candido, una diramazione asfaltata a sinistra (12 km circa dal passo) si immette nella pittoresca Val Campodidentro.

b) Da Bressanone (uscita della A22 del Brennero) si risale la verde Val Pusteria fino a San Candido (65 km da Bressanone) da dove si imbocca la verde Valle di Sesto per circa 3,5 km, per seguire poi a destra la stradetta asfaltata che si immette nella pittoresca Val Campodidentro

 

Con altri 4 km si raggiunge, attraverso splendidi boschi, il parcheggio posto in corrispondenza della sbarra (1500 m circa).

Attenzione: dopo le h 11,00, le auto vengono fermate molto più a valle!

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si continua a seguire la stradetta, ancora asfaltata, che si innalza con alcuni tornanti sul versante sinistro della valle, uscendo ben presto dal bosco, che lascia il posto ai mughi: bella vista sull'imponente Punta dei Tre Scarperi (3152 m) e sulle cime che le fanno corona, tra le più alte delle Dolomiti di Sesto. 

Raggiunto il fondovalle, dove questo si apre in una splendida prateria, la carrareccia, diventata sterrata, vi si inoltra pianeggiante, giungendo in breve ai piedi del piccolo dosso alberato su cui sorge il Rifugio Tre Scarperi (1626 m, h 0,20). Sul fondo della valle, si staglia la bella parete del Monte Mattina (2493 m), mentre sul versante opposto al rifugio si impennano i ghiaioni e le pale erbose che sostengono il sottogruppo dei Rondòi - Baranci (Rocca dei Baranci - Torri Campodidentro, che rinserrano tra di loro la ripida e stretta Val del Carbone). Alle spalle del rifugio, invece, orride pareti macchiate di verde impediscono la vista dei sovrastanti Tre Scarperi. 

Si continua sulla stradetta attraverso bei prati ricchi di bestiame, per passare poi sul versante destro della valle, ai margini del bosco; i prati di fondovalle lasciano il posto ad un pianeggiante ma esteso ghiaione, originato dalle acque del rio durante le piene. Si giunge quasi alla base della parete del Monte Mattina, che divide la valle in due più ripidi valloni: quello di destra, più ampio, sale fino al Passo Grande dei Rondòi (2289 m), mentre a sinistra un ramo più erto e stretto scende dall'ampio Cadin di San Candido. Sulla destra, appaiono le verticali pareti della Croda dei Rondòi e delle Cime Bulla

Abbandonando quindi il sentiero n° 10-11 (per il Passo Grande dei Rondòi), si traversa il sassoso fondovalle e, attraversato il Rio di San Candido su di un ponticello, se ne segue la riva destra idrografica fino all'inizio del ripido vallone anzidetto (sentiero n° 105). Risalita la parte bassa del vallone, a quota 1877 m si riattraversa il rio e ci si innalza sul versante destro, con lunga serie di tornanti, con una vista sempre più ampia sui gruppi dei Tre Scarperi e dei Rondòi Baranci; sulla destra, in alto, appare l'ardita struttura della Torre dei Scarperi (2687 m). 

Superando zone rocciose che si alternano ad altre prative, si continua a salire fino ad un bivio (2275 m, h 2,20 dal rifugio). Lasciando a destra il sentiero di collegamento con il Passo Grande dei Rondoi, si prende il ramo di sinistra, che attraversa un valloncello e risale il filo del successivo costone, incontrando più in alto un quadrivio: a destra il sentiero n° 11 taglia l'Alpe Mattina verso il Passo Grande dei Rondòi, al centro una traccia raggiunge il Passo dell'Alpe Mattina (2446 m) per tagliare poi il versante occidentale del Sasso di Sesto e raggiungere Forcella di Toblin, a sinistra invece il sentiero principale risale un ultimo pendio e, giunto alla base della Torre di Toblin, traversa fino all'omonima forcella (2405 m, h 0,40 dal primo bivio), su cui sorge il Rifugio Locatelli. Splendida vista su Tre Cime di Lavaredo, Monte Paterno, Tre Scarperi, Rondòi Baranci e sul ripido solco della Val Sassovecchio (che confluisce più in basso in Val Fiscalina), chiusa sul suo versante destro dalle altissime pareti delle Crode Fiscaline e, soprattutto, della Cima Una. Poco più in basso, su di un terrazzo prativo, giacciono i bei Laghi dei Piani

Per il ritorno, oltre a ripercorrere lo stesso itinerario (h 2,30 fino al parcheggio), è possibile attraversare, con il sentiero n° 11, tutto l'altipiano dell'Alpe Mattina, rasentando la base della Torre dei Scarperi e scendendo (breve corda fissa) al Passo Grande dei Rondòi (2289 m, h 1,30 dal rifugio); di qui, con il sentiero n° 10-11, al Rifugio Tre Scarperi e nuovamente al parcheggio (h 1,45 dal passo). Per maggiori dettagli su questo secondo percorso, vedi anche itinerario Torre di Toblin - "Sentiero Attrezzato Hosp" in senso inverso.

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 6,45 a seconda dell'itinerario prescelto

DISLIVELLO

1000 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

4 agosto 2004 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - fine settembre

COMMENTI

Itinerario bello dal punto di vista naturalistico (la Val Campodidentro è ancora selvaggia ed intatta) e paesaggistico, con belle vedute sui gruppi dolomitici circostanti; il Rifugio Locatelli è uno dei più frequentati dell'arco alpino, per cui se si volesse pernottarvi è bene preoccuparsi di prenotare in anticipo. Lungo l'itinerario (specialmente sull'altopiano dell'Alpe Mattina) è possibile osservare numerose tracce della Prima Guerra Mondiale (prima linea austriaca).