Dal rifugio si
scende per l'ampio sentiero ghiaioso al limitare del bosco, dove si
incontra quasi subito il Rifugio
Negritella. Subito dopo, si trova una diramazione: trascurato
il sentiero di destra, che scende lievemente ad attraversare un tracciato
sciistico e diretto in Valle del Vajolet e a Gardeccia (vedi itinerario
Al
Ciampedie e alla Conca di Gardeccia), si prende per pochi metri la
larga pista n° 545
per il Rifugio Roda di Vačl (vedi itinerario "Sentiero
delle Rondolae"), per abbandonarla perň quasi subito allorchč
un cartello indica a destra il "Sentiero delle Pecore".
La traccia risale tra gli alberi ed esce sugli aperti
pendii erbosi di Pra Martin, il cui sfruttamento sciistico ne ha
seriamente compromessa l'integritŕ. Raggiunta la sommitŕ del dosso (nel
2003 seggiovia e rifugio in costruzione), la traccia entra nel bosco, che
prende a risalire con decisione fra grandi abeti. Ogni tanto, qualche
suggestivo scorcio su Larsec, Sassolungo, Sella e Marmolada.
Superato un tratto ripido, il sentiero raggiunge il grande cengione
detritico che sorregge la turrita cresta delle Cigolade (naturale
prosecuzione di quello, ben piů imponente, che fascia tutta la fiancata
occidentale del Gruppo del Catinaccio e ben evidente dal Passo
Nigra), su cui si sviluppa in percorso a saliscendi con belle vedute
sul fronteggiante Gruppo della Vallaccia e sulla Roda di Vačl.
Giunti ad una specie di colletto con alberello, si risale un dosso e si
raggiunge un bivio (h 0,40 da
Ciampedie, cartelli):
proseguendo diritti, la traccia segue tutto il cengione fino ad innestarsi
col sentiero 541
del Passo delle Cigolade presso la Conca del Vajolon, poco
distante dal Rifugio
Roda di Vačl (vedi anche la variante di ritorno del "Sentiero
delle Rondolŕe").
Prendendo a destra, invece, si risalgono i
detriti alla base delle curiose torri rocciose dette Pale Rabbiose,
ultime propaggini della Cresta delle Cigolade, che si origina
all'omonimo passo. Con una serie di brevi tornanti, la traccia raggiunge
una prima sella erbosa, da dove traversa quasi in piano fino ad un'altra
selletta detritica che costituisce il vero valico spartiacque con la Valle
del Vajolet, denominato Passo del Soffiňn (2250 m circa): bella veduta su Catinaccio, Catinaccio d'Antermoia, Larsec
e Marmolada.
Il sentiero taglia ora in saliscendi le
testate di svariati vallonetti, originantisi dalla cresta delle Cigolade
e tributari della Valle del Vajolet: spesso evidenti tracce di
frane e smottamenti. Aggirato uno sperone ai piedi di un'arditissima
guglia rocciosa (il prolungamento di questo sperone verso la Valle del
Vajolet origina ancora la modesta struttura rocciosa del Curatňn,
2292 m), si giunge in vista del sentiero 541
del Passo delle Cigolade (h 0,35 dal
bivio),
poco prima che questo inizi a salire decisamente verso il passo. Andandolo
a raggiungere, č possibile proseguire verso il Col di Barbolada ed
i Rifugi
Vajolet e Preuss
(vedi anche itinerario Sentiero
attrezzato del Passo Santner in senso inverso).
Seguendo invece una delle numerose
tracce sul pendio detritico (ripido!), si scende senza un vero percorso
obbligato per prati e baranci fin sui prati di Gardeccia, uscendo
all'altezza del Rifugio
Catinaccio (1946 m, h 0,20
dall'incrocio con il sentiero 541):
seguendo brevemente l'ampio sentiero verso sinistra, si raggiungono i Rifugi
Gardeccia e Stella
Alpina.
Andando a destra, invece, si attraversano gli
splendidi Bosch de Larsec e, in circa h
0,40, si ritorna al Rifugio Ciampedie.