Attraversata la
provinciale, si prende una stradetta (indicazioni per "Gardonč") che
si mantiene per un buon tratto parallela alla strada di fondovalle, tra
prati e villette. Lasciata a sinistra una cava, si trascura un bivio a
destra per il villaggio di Vardābe e si prosegue lungo la stradina,
ora in leggera discesa. Si arriva cosė alle poche case di al Fōl
(1078 m, h 0,10) dove, oltre un ponte,
ci si innesta sulla strada asfaltata che prende a risalire con decisa
salita la boscosa Val Gardonč.
Ben presto si incontra
un segnale
di divieto di accesso, mentre la strada prosegue sul fondovalle, cha
alterna tratti boscosi ad ampie radure dove pascola il bestiame. Raggiunto
il punto in cui la valle si impenna decisamente, la strada inizia a
risalirne la sponda sinistra con una serie di ripidi tornanti, diventando
sterrata: verso lo sbocco inferiore č inquadrato il Gruppo del Lagorāi.
Presso un deciso tornante verso destra si incontra la diramazione per Malga
Sacėna (h 0,50 da al Fōl, cartelli).
Si
abbandona quindi la strada principale per seguire la comoda forestale che,
con pendenza molto moderata, taglia il ripidissimo e selvaggio fianco
boscoso. Oltre una presa dell'acquedotto, la strada prosegue lungamente,
sempre con pendenza trascurabile: ogni tanto, fra gli alberi, appaiono le
cime del Gruppo del Vičzzena e della zona pių orientale del Lagorāi.
In corrispondenza di un ennesimo costone boscoso (h
0,30 dal bivio), un cartello segnaletico indica di imboccare un
erto sentierino sulla destra: la traccia presto spiana, e si mantiene per
un tratto parallela, ma pių alta, alla forestale. Superato un piccolo
rio, la traccia prende a salire pių decisamente nel
bosco: la
segnaletica, rinnovata di recente, consente di procedere senza incertezze.
Un altro prolungato traversone, e si raggiunge una vasta radura in
pendenza, molto solatia: risalitone il margine, ai limiti del bosco, con
alcuni tornanti si esce presso il bellissimo sito in cui sorgono le
antiche costruzioni di Malga
Sacėna (1851 m, h
0,45 dall'inizio del sentiero). La vecchia malga č stata
ristrutturata (molto spartanamente, ma in modo carino) e puō offrire
riparo in caso di maltempo. Magnifica veduta sulla bassa
Val di Fassa.
Altri cartelli indicano la traccia per la Cima Pelenzāna: si
rientra nel bosco e, con un tratto pių ripido, si guadagna la sommitā di
un ampio costone erboso, in vista della cima. Risalendo il costone, in
prossimitā di un grosso masso, sorge "il Bait" (h
0,30 da Malga Sacėna), simpatico ricovero sempre
aperto.
Da qui si seguono le tracce ed i segnavia che si dirigono verso
un'evidente canale erboso, che si risale in breve fino al colletto
superiore (Van di Pelenzāna, 2085 m, h
0,15 dal Bait). Qui si incontrano le tracce provenienti
dalla Malga Bonetta (vedi anche itinerario Valle
del Rio Bianco - Pizzancae) e dal Monte Agnello (vedi anche
itinerario Monte
Agnello - Cima Pelenzāna).
Si prosegue verso sinistra,
si risale un
dosso erboso e, per una serie di elevazioni secondarie, in ambiente aperto
e panoramico (se non c'č nebbia!), si raggiunge la grande croce di legno
sulla vetta di Cima Pelenzāna (2181 m, libro di vetta, h
0,15 dal Van di Pelenzāna, h
3,15 da Predazzo). Panorama estesissimo sul Lagorāi
e su tutte le Dolomiti Fassane.
Ritorno per la stessa via in h
2,00 circa, oppure lungo il sentiero della "direttissima".