Si
prosegue a piedi lungo la carrareccia, si supera nuovamente il rio e,
oltre una zona di bosco fitto, nei pressi di un ponte con indicazioni e
tabellone - cartina, si incontra un ulteriore bivio: trascurata la
diramazione di sinistra, diretta in Val Močna (vedi anche itinerari Traversata
Val Močna-Cermis e Cima
delle Stellůne), si prosegue a destra verso la Val Forŕme.
Si segue la
carrareccia (sbarra poco dopo), che sale senza eccessiva pendenza nel
bel bosco di abete rosso fiancheggiando il Rio del Forŕme.
Si prosegue
oltre una diramazione sulla destra (vecchia indicazione per "Val
Granda") fino a che la carrareccia traversa il rio su un ponte di
legno con indicazioni per "Val Forŕme" e, a sinistra, per
"Val Inferno".
Si continua a risalire la valle, si supera un
ulteriore ponticello (cascata) e, in breve, si giunge alla Casčra
delle Capre (h
0,45),
in parte aperta e con tavoli e possibilitŕ di fare fuoco.
Nei
pressi compaiono i primi cartelli del C.A.I. che segnalano, a sinistra,
una ulteriore deviazione per
la Val Močna.
Si
prosegue invece dritti sul sentiero n° 317b,
mentre la valle comincia ad aprirsi e alle spalle il panorama spazia sulla
Valle dell'Avisio, incorniciata dal Corno Nero.
Proseguendo
ancora, sempre su buona carrareccia, si giunge prima al
Baito
del Pignŕro
e poi alla
Malga
Forŕme Alta
(1910
m, h
1,15)
che, tuttora in attivitŕ, č custodita da 4 cani da pastore che si
occupano di fare buona guardia con atteggiamento assai minaccioso ... ma
in realtŕ bastano poche coccole per ammansirli!!!!
Sul lato destro
compare la sagoma tondeggiante di Cima
Inferno, mentre proprio sopra la
malga svetta il Cimňn di Val Močna.
Superata la
malga, tabelle indicano di svoltare a sinistra per
la Forcella
del Capitello e
la Val Močna; si risale il prato dietro la malga e, anche se la traccia non č
esattamente evidente, seguendo con attenzione i segni bianco-rossi non
c'č pericolo di perdere la strada. Risalito il prato, si entra nel rado
bosco (attenzione a non perdere i segnavia, numerose tracce per il
ripetuto passaggio di bovini e cavalli!), si supera una zona prativa
dove, sulla destra, oltre una lapide che ricorda un incidente occorso a
valligiani impegnati nella fluitazione del legname, dovrebbe staccare
una traccetta non segnata che conduce verso il Baito
dei Manzi. Proseguendo
nella salita, il baito diviene ben avvistabile su una radura a
sinistra, mentre sullo sfondo compare il crinale
erboso che culmina sulla destra con
la Cima
Inferno.
A quota 2050 m circa un nuovo cartello del C.A.I.,
semplicemente appoggiato a terra, indica la direzione da seguire per il
Lago del Forame (h
1,00
dalla malga); la traccia č quanto mai evanescente e visibile solo a
tratti, e sul percorso
vi sono solo radi ometti, ma l'orientamento č facile in quanto č
sufficiente rimontare per bassi cespugli e rocce montonate il tondeggiante
rilievo posto proprio di faccia al cartello indicatore. Si giunge cosě al
bel
Lago
del Forame
(2260 m), chiuso alle spalle dal crinale che va dalla Busa Grana alla Cima
Inferno, ma meravigliosamente
aperto verso valle. Salendo sulla sinistra fino ad una forcelletta
(tracce), si giunge a sovrastare una valletta che guarda verso la Forcella
del Capitello
e il Cimňn di Val Močna; si nota una traccetta in discesa e
probabilmente č possibile scendere a intercettare il sentiero segnato
senza tornare sui propri passi. Poco sotto, inoltre, stacca un altro esile
sentierino che si dirige, tra ghiaie e zolle erbose, verso il soprastante
crinale ove fa capolino la croce di vetta della Busa Grana.
Tornati
comunque sui propri passi e riguadagnata la traccia segnata, ponendo
sempre attenzione ai segnavia in quanto il sentiero non sempre č
evidente, ci si avvicina al ruscello, lo si attraversa nei pressi di una
placca rocciosa e si comincia a risalire una valletta rimanendo
accostati ad una bastionata di rocce. Superato e rimontato un ulteriore
valloncello, appare finalmente la Forcella
del Capitello (2253 m, h
1,00
dal lago). Da qui spettacolare veduta sulla Cima
delle Stellůne e sulla vicina Busa
Grana, mentre in basso
verdeggiano la Val
Forŕme e,sul versante opposto, la Val
Močna.
Dalle tabelle ci
si sposta verso sinistra, oltre il capitello votivo che dŕ il nome alla
forcella, e si sale ancora brevemente fino a scavalcare un recinto con
filo da bestiame, portandosi cosě sul versante della Val Močna.
Davanti a noi il fianco del Cimňn
di Val Močna, su cui si inerpica la debole traccia della via normale.
Con un ripido tratto in tortuosa discesa ed un breve traverso finale
verso Sud-Est si giunge in vista del grazioso
Baito
del Cimňn.
Oltrepassata una
fontana, la traccia attraversa una zona di erbe alte, passa di fianco al
baito e si inoltra nel bosco sottostante, dove si rinviene una vecchia
mulattiera che scende con moderata pendenza oltrepassando un cancello di
legno e una panchina, mentre sopra gli alberi continua a svettare
la Cima
delle Stellůne.
Si supera una fontanina e, dopo qualche zigzag, si
č in vista della carrareccia della Val Močna; si esce dal bosco e, in
un prato appena sopra il fondovalle, la traccia si perde. Costeggiando
bassi cespugli di rododendro, sulla destra si rinviene una deviazione:
una vecchia mulattiera porta in breve alla Casčra
Vecchia (1900 m,
h
1,00
dalla forcella) e, passando a valle del diruto stallone, ci si ricongiunge
alla carrareccia della Val Močna.
Si scende prima
in piano, poi piů decisamente lungo la carrareccia, inoltrandosi nel
bosco e, sempre fiancheggiando il bel rio, in circa h
1,30 si č di nuovo
al parcheggio.