Si
prosegue a piedi lungo la carrareccia, si supera nuovamente il rio e,
oltre una zona di bosco fitto, si incontra un altro bivio: trascurata la
diramazione di destra, diretta in Val
Forŕme, si prosegue a
sinistra, rimanendo in Val Močna, fino ad un ennesimo ponte. Qui
c'č un altro bivio, in veritŕ poco avvertibile, per il Doss dei Laresi
(stazione intermedia degli impianti del Cerměs).
Continuando a
seguire la strada, si guadagna quota con una serie di tornanti un po' piů
ripidi, per poi tagliare nuovamente in falsopiano la sponda sinistra della
valle. A quota 1370 m circa, nei pressi di uno slargo con segnali, una
deviazione a destra (non segnalata) consente di tagliare e di abbreviare
il percorso; si
abbandona quindi la carrareccia principale per prendere una larga
mulattiera che si addentra nel bosco. Si supera il rio su un ponticello di
legno per salire con piů decisione in uno splendido ambiente boschivo; la
mulattiera prende quota fino ad incrociare nuovamente la strada, la si
attraversa e si prosegue sul sentiero subito di fronte sbucando dopo poco
nuovamente sulla carrareccia principale poco a valle della Malga
Cŕore (ex
Malga delle Capre, 1700 m, h
1,15),
di proprietŕ privata.
Da
qui la strada č chiusa al transito da una sbarra e, oltrepassatala, si
esce in pochi minuti nella pittoresca spianata prativa della Val
Močna; il rio rumoreggia in sottofondo e lungo la
carrareccia, qui piana e riposante, sorgono diverse baite.
Proseguendo
sempre lungo la carrareccia si passa davanti alla
Malga Nuova di Val Močna
(1750 m - deviazioni per Cermis e Forcella La Salčra – vedi anche
itinerario Traversata
Val Močna - Cerměs) e si continua sempre camminando a fianco del
placido rio; in falsopiano, si attraversa il torrente e si giunge alla
Stalla
Vecchia
(1850 m, deviazione per
Forcella del Capitello).
Da
qui si
continua fino a che, poco prima del Baito delle
Stellůne
(o Malga delle Stellůne, 1930 m, h
1,00 da Malga Cŕore)
cartelli indicatori invitano a svoltare a destra per Forcella di Val Močna e
Forcella Valsorda. Sopra di noi, ora decisamente
imponente, appare la Cima delle
Stellůne, che svetta
tra la Forcella di Val Močna a sinistra e la Forcella di Busa
della Neve a destra.
Sul prato poco inclinato si seguono agevolmente i
segni bianco-rossi: dapprima la traccia č poco evidente, ma la si
recupera ben presto quando il prato si stringe tra la costa cespugliosa a
destra e un basso boschetto di ontani (?) a sinistra. Sempre seguendo i
segni, ed ora su buona traccia, si attraversa un tratto alberato e si
prosegue per un poco nella macchia, uscendone dopo un paio di tornanti e
guadagnando un bell'avvallamento erboso. Da qui l'occhio abbraccia tutta
la verdissima conca della
Val Močna, delimitata a
sinistra (faccia a valle) dalle pendici del Cimňn del Terzo e della Busa Grana
e a destra della cresta del Castčl di Bombasčl e del Cimňn della Rňa.
Il sentiero, mai troppo ripido, continua a salire con costanza
toccando un'altra bella conca erbosa a dirigendosi verso una colata di
grossi massi, che si rimonta sulla destra fino a portarsi ad un ulteriore
terrazzo erboso, e da qui brevemente alla Forcella di Val
Močna
(2294 m, h
0,45 dal Baito delle Stellůne).
Dalla
forcella tabelle e segnali a vernice indicano, a sinistra, la direzione da seguire; si percorre per pochi metri il sentiero n°
321
per Forcella di Busa della Neve fino a poco prima di un grosso
masso con targa e cartello segnaletico del C.A.I.. Voltandosi indietro, un
ometto e una freccia con scritta in vernice su un sasso indicano di deviare a destra
per una buona traccia, un tempo segnata in bianco-rosso ed ora
accompagnata prima da frecce bianche e poi da evidenti ometti di pietre.
Si comincia a risalire la bastionata inferiore della Cima delle
Stellune e, dopo due tornanti, č opportuno non farsi ingannare
dall'invitante continuazione del sentiero su una selletta erbosa, ma
curvare decisamente sulla sinistra (freccia bianca in basso). La
deviazione non č evidente perché la traccia č nascosta in mezzo alle
roccette, ma inaspettatamente il percorso
continua
inerpicandosi tra grossi massi, sempre ottimamente tracciato, mai esposto e
mirabilmente sistemato a scalinata per superare i punti piů ripidi. Con
stretti tornantini si supera cosě la prima parte del percorso, sbucando
sull'erboso ripiano intermedio della cima. Il panorama si fa sempre piů
ampio, con spettacolari vedute sul sottostante Lago delle
Stellůne, la
Valle delle Stůe e sulla corona di monti circostanti.
Si prosegue per pietraie e radi ciuffi d'erba, sempre seguendo gli
abbondanti ometti, mentre di fronte č ben evidente la traccia a
zigzag che rimonta l'ultimo pendio sassoso prima della croce
sulla vetta della Cima delle Stellůne (2605 m),
che si raggiunge con un'ultima breve salita (h
0,30 dalla Forcella di Val Močna).
Dalla
cima spettacolare panorama sui sottostanti Laghi
delle Buse Basse,
sulla Cima d'Asta, sul fondo della
Val
Močna fino al Monte Agnello (Gruppo del Latemar), e sulle cime che attorniano la
Valle delle Stůe.
La discesa puň avvenire per il
medesimo itinerario di salita, oppure si puň optare per una ulteriore
digressione che consente di compiere un bel giro ad anello. In quest’ultimo
caso, dalla cima occorre scendere nuovamente verso la Forcella di Val
Močna per il
medesimo percorso di salita fino a reimmettersi sul sentiero n° 321;
qui una targa commemorativa avverte che si
sta per percorrere un sentiero per alpinisti esperti. Sul percorso, che
taglia in costa il severo fianco settentrionale della Cima delle Stellůne, in realtŕ vi č sě qualche attrezzatura, ma la
progressione č sempre facile e assolutamente mai problematica.
Dalla
targa dunque si scende un poco, si aggirano diversi costoncini
procedendo lungo cenge
erbose e ci si mantiene alti sopra la bella Val
Močna fino a che il sentiero, rientrando alquanto, si porta
verso un cupo canalone nerastro sovrastato da severe pareti. Qui
probabilmente il sentiero č parzialmente franato (tracce di una
inservibile corda fissa oramai a terra, nel canale), ma si passa comunque
senza problemi. Doppiato l’ultimo spigoletto, si esce in vista della Forcella
di Busa della Neve (2367 m), cui si giunge per blocchi e ghiaie
attraversando
in costa il fianco nord-orientale della Cima delle Stellůne.
Dalla forcella
(h 1,00
dalla cima), il sentiero rimane appena sotto il valico, per dirigersi verso
la non lontana Forcella delle Buse dell’Oro; dal versante
opposto (bella vista su Cima d’Asta e Laghetti delle
Buse) giunge una traccia non segnata proveniente dalla Forcella di
Valsorda.
Proseguendo lungo la traccia segnata, si sale un poco per
rocce rotte fino a portarsi in costa al versante nord-occidentale del sovrastante
Cimňn di Busa della Neve; si giunge al tratto piů
caratteristico del sentiero, ove una corda fissa (facile) agevola
l’attraversamento di una cengetta
rocciosa. Tornati su terreno piů sicuro, si continua in costa
fino a che si raggiunge una tabella (caduta) che segnala la fine del
tratto "alpinistico" dell’itinerario; poco oltre si esce in
una bella conca erbosa (2300 m circa) ove si trova anche il bivio (NON
segnalato e poco evidente) per scendere verso la sottostante Malga
delle Stellůne.
Proseguendo verso l’alto, ci si porterebbe alla ormai vicina Forcella
delle Buse dell’Oro, mentre occorre seguire i segnavia che calano
verso il pratone sottostante posto proprio al termine della colata di
massi e ghiaie proveniente dalla Forcella di Busa della Neve. Qui
la traccia non č evidentissima, ma i segnavia sono abbastanza buoni, per
cui, facendo solo un poco di attenzione, si giunge abbastanza facilmente
alla conca prativa di cui sopra.
Da qui la traccia, ora piů evidente,
prosegue in costa (bei panorami sulla Val Močna) fino ad
intercettare il sentiero diretto alla Forcella del Vallone ed ai Laghetti
di Bombasčl (indicazioni a vernice sui sassi); scendendo per prati si
giunge velocemente alla Malga
delle Stellůne (1932 m - acqua, pagliericci, possibilitŕ di
fare fuoco), ricongiungendosi cosě all’itinerario seguito in salita (h
1,15 dalla Forcella di Busa della Neve).
Da qui in h 1,30
circa di nuovo al punto di partenza.