Laghetti delle Aie

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO LAGORÀI-CIMA D'ASTA)

SCHEDA N. 8

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino all'ingresso di Panchià (965 m, 34 km da Egna-Ora). Senza entrare in paese, ci si porta nei pressi della Baita Sette Nani, dove si lascia l'auto (poche centinaia di metri oltre la baita, quando la strada diventa sterrata, vi è infatti un divieto di accesso).

 

ITINERARIO

Si comincia a salire per buona sterrata di fianco al torrente fino a che, poco prima di un ponte sulla destra, le indicazioni per "Cavelònte" non fanno deviare dalla carrareccia.

Ci si immette su una mulattiera immersa nel fitto bosco di conifere che, dopo poco, si ricongiunge ad un'altra carrareccia: questa proviene dalla frazione di Zanolìn e (credo) sia percorribile alle auto fino all'altezza della ex colonia Cavelònte. Proseguendo dunque per detta sterrata ed ignorando tutte le numerose deviazioni non segnalate, il percorso prosegue nel bosco, che alterna tratti ombrosi e fitti a panoramici squarci, fino a che non si arriva ad un punto in cui, nei pressi di un ponte, la strada spiana decisamente. È l'area in cui sorge la costruzione, ora in rovina, della ex Colonia Cavelònte, che sfruttava una sorgente di acqua ferruginosa; indicazioni per raggiungere la sorgente subito dopo il ponte a sinistra.  

Dopo il ponte, tabelle spingono a proseguire diritto per "Malga Aie", "Malga Toàzzo" e "Cima di Litegòsa", e si continua quindi sempre per buona sterrata e per una ventina di minuti, fino ad arrivare in vista della bella Malga Toàzzo. In corrispondenza del ponte nei pressi della ex Colonia Cavelònte, le indicazioni segnalano la possibilità di giungere a Malga Aie/Val Castelir anche per un altro percorso (oltre il torrente, verso una cappelletta sulla sinistra) che credo rimanga sempre su carrareccia e di cui è da verificare la percorribilità alle auto private.  

Comunque, pochi metri prima della malga la strada si biforca; a sinistra lungo il verdeggiante fondovalle verso la Forcella di Cadinello (che immette nella Val Lagorài), mentre a destra si prosegue per "Malga Aie" e "Cima di Litegòsa"; sempre su carrareccia si aggira dunque la malga e ci si reimmette nel bosco fino a che un altro bivio invita a proseguire diritto lasciando sulla destra la mulattiera per Passo e Cima di Litegòsa.  

Da qui, superato un ponticello con una bella cascatella, si arriva ben presto al punto in cui la mulattiera finisce e una freccia invita a salire il pendio boscoso per una traccia che, nei primissimi metri, non è molto evidente; non appena si rientra nel bosco, però, la traccia si fa più visibile e, con numerosi zig zag, si sbuca sull'ennesima carrareccia. Ancora tabelle invitano a tralasciare la sterrata per proseguire lungo il sentiero nel bosco che, salendo con pendenza costante, passa prima davanti ad una baracca sommersa dalla vegetazione e poi, dopo altre numerose serpentine, porta ad immettersi su una ulteriore carrareccia. Questa volta la si segue (indicazioni), ed in breve si arriva alla Malga Aie, che è aperta ma abbastanza cadente, dotata di un ben rustico focolare e che non si capisce se sia o meno utilizzata da qualcuno.  

Dalla malga altre tabelle indicano la strada per i laghetti; ci si immette su un bel sentiero che traversa a mezza costa il bosco fino ad una zona di grandi massi, e da qui ad una placconata di rocce e zolle d'erba. Il bosco si fa più rado fino a scomparire del tutto, e con esso latita spesso anche la traccia, ma i segnavia sono più che abbondanti e oltretutto riverniciati di fresco, per cui non vi è il rischio di perdere il sentiero. Superata una piccola radura, si comincia a salire un pietroso valloncello da cui scende il rio proveniente dai laghetti ed in breve si giunge alla conca che ospita gli specchi d'acqua dei Laghetti delle Aie.

Eventualmente, proseguendo oltre (cartelli), si possono raggiungere il Monte Formentòne o la Forcella delle Aie, ben visibile dai laghetti, da cui, sceso un breve canalino, ci si immette sul percorso della "Translagorai" (vedi anche itinerario Traversata Sàdole - Litegòsa); seguendolo fino al Passo di Litegòsa si può ridiscendere per altro percorso per poi ricongiungersi all'itinerario di andata poco prima della Malga Toàzzo.  

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 - 6,00 

DISLIVELLO

1200 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

giugno 2006 

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - ottobre

COMMENTI

Itinerario solitario per boschi e malghe; pittoresca la conca dei laghetti.