Monte Formentòne 2414 m

Home Gruppo del Catinaccio Gruppo della Marmolada Sassolungo e Sella Gruppo del Latemar Pelmo e Civetta Croda da Lago e Nuvolàu Gruppo delle Tofàne Antelào - Sorapìss - Marmaròle Dolomiti di Sesto Fanes - Sennes - Braies Puez - Odle Lagorài - Cima d'Asta Gruppo del Col di Lana Gruppo di Bocche Pale di San Martino Gruppo del Cristallo Dolomiti d'Oltre Piave Vette Feltrine e Monti del Sole Gruppo di Bosconero Gruppo di Brenta Dolomiti Bellunèsi Settentrionali

 

N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO LAGORÀI-CIMA D'ASTA)

SCHEDA N. 27

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino all'ingresso di Panchià (965 m, 34 km da Egna-Ora). Senza entrare in paese, ci si porta nei pressi della Baita Sette Nani, dove si lascia l'auto (poche centinaia di metri oltre la baita, quando la strada diventa sterrata, vi è infatti un divieto di accesso).

 

ITINERARIO

Si comincia a salire per buona sterrata di fianco al torrente fino a che, poco prima di un ponte sulla destra, le indicazioni per "Cavelònte" non fanno deviare dalla carrareccia.

Ci si immette su una mulattiera immersa nel fitto bosco di conifere che, dopo poco, si ricongiunge ad un'altra carrareccia: questa proviene dalla frazione di Zanolìn e (credo) sia percorribile alle auto fino all'altezza della ex colonia Cavelònte. Proseguendo dunque per detta sterrata ed ignorando tutte le numerose deviazioni non segnalate, il percorso prosegue nel bosco, che alterna tratti ombrosi e fitti a panoramici squarci, fino a che non si arriva ad un punto in cui, nei pressi di un ponte, la strada spiana decisamente. E' l'area in cui sorge la costruzione, ora in rovina, della ex Colonia Cavelònte (1310 m), che sfruttava una sorgente di acqua ferruginosa; indicazioni per raggiungere la sorgente subito dopo il ponte a sinistra.  

Dopo il ponte, tabelle spingono a proseguire diritto per "Malga Aie", "Malga Toàzzo" e "Cima di Litegòsa", e si continua quindi sempre per buona sterrata e per una ventina di minuti, fino ad arrivare in vista della bella Malga Toàzzo (1452 m, h 0,30 circa dall'ex colonia).  

Attraversato il torrente (tabelle), si passa dietro gli edifici della malga e, nuovamente nel bosco, si imbocca una buona carrareccia che si segue fino ad un bivio; qui occorre lasciare a destra la mulattiera diretta a Malga e Cima di Litegòsa e deviare a sinistra. Si prosegue ancora per strada inghiaiata fino a che, attraversato un piccolo rio, questa non termina improvvisamente. Si imbocca allora un buon sentiero (tabella) che prende a salire in maniera decisa, prima nel bosco e poi tra bassi arbusti; intercettata una carrareccia, la si traversa (tabella) e si prosegue per sentiero fino a sbucare sotto il terrapieno di sostegno di un tornante di una ulteriore carrareccia. La si segue e in breve si è alla Malga Aie (1943 m, h 1,30 da Malga Toàzzo), posta su un bel poggio aperto sulla vallata sottostante e dotata di un rustico locale sempre aperto (acqua e cucina economica).

Dalla fontana nei pressi della malga (tabelle) si imbocca il bel sentiero diretto ai soprastanti Laghetti delle Aie; prima nel bosco e poi attraverso una colata di grossi massi si giunge ad una zona dominata da grandi placconate rocciose coperte da una rada boscaglia. Oramai fuori dal limite degli alberi, la traccia prende a risalire il bel valloncello ove scorre il rio proveniente dal più basso dei due laghetti, che si raggiunge dopo h 0,45 circa. 

Dalla bellissima conca in cui giacciono i due Laghetti delle Aie (2168 m), occorre seguire il sentiero diretto alla soprastante forcella; aggirato il maggiore dei due specchi d’acqua, la traccia taglia in leggera salita le pendici del Monte Formentòne. Si sale godendo di una bella vista sulla conca sottostante ma, poco dopo un piccolo tornante, nei pressi di un grosso ometto, occorre lasciare la traccia segnata diretta alla forcella per cominciare a risalire liberamente il fianco della montagna. Non vi sono tracce ma si sale con facilità per magre zolle d’erba, fino a raggiungere il panoramico crinale e poi la cima (ometto) della quota 2402 (h 1,00 circa). 

Da questa anticima occorre scendere un poco fino alla sottostante ampia insellatura, e da qui risalire il bel pendio erboso che conduce alla cima del Monte Formentòne (2414 m, h 0,30 circa, croce di vetta) ampia, erbosa ed assai panoramica

Dalla cima, si segue a ritroso il percorso di salita fino alla Malga Aie; da qui si può o ritornare all’auto per la stessa via seguita in salita, oppure scendere a Cavelònte attraverso la carrareccia inghiaiata che percorre la bella Val Castelir.

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 circa

DISLIVELLO

1250 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

settembre 2007 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Bella escursione attraverso luoghi poco frequentati e verso una cima raramente visitata ma facile e molto panoramica.