Al Lago e ai Laghetti di Lagorài

Home Gruppo del Catinaccio Gruppo della Marmolada Sassolungo e Sella Gruppo del Latemar Pelmo e Civetta Croda da Lago e Nuvolàu Gruppo delle Tofàne Antelào - Sorapìss - Marmaròle Dolomiti di Sesto Fanes - Sennes - Braies Puez - Odle Lagorài - Cima d'Asta Gruppo del Col di Lana Gruppo di Bocche Pale di San Martino Gruppo del Cristallo Dolomiti d'Oltre Piave Vette Feltrine e Monti del Sole Gruppo di Bosconero Gruppo di Brenta Dolomiti Bellunèsi Settentrionali

 

N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO LAGORÀI-CIMA D'ASTA)

SCHEDA N. 1

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Cavalese (1072 m, 24 km da Egna-Ora), si devia a destra verso Masi di Cavalese; oltre il paese si prosegue avendo alla propria sinistra il torrente Avisio fino quasi ad arrivare alla frazione Lago; qui un cartello indica sulla destra la diramazione verso la Val Lagorài. Imboccata la strada e superato un piccolo gruppo di case (Masi di Lagorài) l'asfalto lascia il posto allo sterrato e a questo punto si può decidere se proseguire a piedi oppure se impolverare la macchina proseguendo fino a che una sbarra situata qualche chilometro oltre, non ci costringerà all'uso forzato delle gambe!

 

ITINERARIO

Imboccata dunque la strada che risale tutta la valle formata dal Rio Lagorài, si procede lungo la carrareccia mantenendosi sempre sulla sinistra del rio che, ricco d’acqua, scorre spesso su lisce placconate rocciose, sorta di toboga naturali. Sempre seguendo la carrareccia principale, si superano alcuni bivi segnalati (per "Doss dei Laresi", stazione intermedia delle telecabine Cavalese - Alpe Cermìs) e si giunge, nei pressi di un ponte sulla sinistra, ad un parcheggio e alla sbarra che vieta l’accesso ai veicoli non autorizzati (fin qui, come detto, è possibile arrivare in auto). 

Qui si trovano anche segnalazioni per "Bombasel", pittoresco avvallamento su cui si aprono diversi piccoli laghetti (vedi anche itinerario Bombasèl - Cimòn To della Trappola). 

Lasciato dunque alle spalle il parcheggio, si prosegue invece sulla carrareccia, che subisce una notevole impennata quanto a pendenza; si incontrano taluni tratti selciati (alcuni di origine militare) e, al termine di uno di essi, in prossimità di cartelli con indicazioni per "Malga Fratòn" (possibilità di ritornare all'abitato di Lago per altro sentiero), si apre sulla sinistra uno spiazzo erboso da cui si gode una bella veduta sul salto d'acqua che il Rio Lagorài compie giusto in uscita dall’omonimo lago.  

Proseguendo il cammino, dopo un ulteriore strappo e dopo essere passati accanto ad una parete nerastra da cui gocciola in continuazione acqua, il sentiero comincia a spianare e in breve si è all’ingresso della piana su cui trova posto il bel Lago Lagorài e l’omonima Malga Lagorài (aperta, stanze con pagliericci e possibilità di fare fuoco – utilizzata in estate dal legittimo pastore, credo).  

Sempre seguendo la carrareccia, che ora costeggia il lago, si giunge alla malga e ad una serie di cartelli; sulla sinistra si va alla vicina Forcella Cadinello che mette in comunicazione con la Val Cavelònte, mentre proseguendo diritti si risale il cosiddetto Vallone verso i Laghetti di Lagorài, Bombasèl e il Cermìs, oppure verso la Forcella del Vallone.  

Proseguendo appunto diritti, la carrareccia diventa ben presto mulattiera (sopravvivono a tratti le tracce di un lastricato di origine militare), che risale il bel valloncello tenendosi alla sinistra del rio che scende dalla sovrastante Valle dei Laghetti; volgendosi indietro si ha un bel colpo d'occhio sul lago e sulla Malga Lagorài. Dopo circa una mezz’ora si giunge in prossimità di un bivio; occorre piegare a sinistra e risalire una valletta laterale; la vegetazione gradatamente scompare e ci si ritrova ben presto in un mondo popolato solo di sassi e pietroni, dove anche le vette che contornano il valloncello, più che cime vere e proprie, appaiono piuttosto come disordinati mucchi di pietre variamente accatastate le une sulla altre. Continuando dunque lungo il sentiero, sempre evidente e ben segnalato, si procede in moderata salita, si scende brevemente per attraversare un punto il cui il rio si impaluda e dopo circa 15 minuti si è in vista dei due bei Laghetti di Lagorài. Lo scenario è particolare, l’affollamento mai eccessivo e le acque basse e dalla temperatura mai proibitiva, invitano se non proprio ad un tuffo, almeno ad un corroborante pediluvio! Da qui la mulattiera prosegue verso la Forcella Lagorài (vedi anche itinerario Cima Lagorài - Cimòn di Busa della Neve).  

Per il ritorno, occorre ritornare sui propri passi fino a reimmettersi nel vallone principale e da qui o tornare alla Malga Lagorài e ridiscendere per la carrareccia seguita all’andata, oppure salire ai Laghetti di Bombasèl (vedi itinerario Bombasèl - Cimon To della Trappola) per poi ritornare alla carrareccia seguita in salita nei pressi della sbarra e del parcheggio.  

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa (h 7,00 se si effettua il giro dei Laghi di Bombasèl)

DISLIVELLO

1300 m circa (più altri 200/300 m con ritorno da Bombasèl)

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

giugno 2006 

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - ottobre

COMMENTI

Rispetto alle spettacolari forme delle vicine dolomiti, la catena del Lagorài passa quasi in secondo piano ... ma camminando tra i boschi che ne ricoprono le pendici, si scopre una dimensione ugualmente affascinante ... meno appariscente, più nascosta, ma selvaggia, aspra, forte e desolata in maniera accattivante.