Imboccata
dunque la strada che risale tutta la valle formata dal Rio
Lagorài,
si procede lungo la carrareccia mantenendosi sempre sulla sinistra del rio
che, ricco d’acqua, scorre spesso su lisce placconate rocciose, sorta di
toboga naturali.
Sempre
seguendo la carrareccia principale, si superano alcuni bivi segnalati (per
"Doss dei Laresi", stazione intermedia delle telecabine
Cavalese - Alpe Cermìs) e si giunge, nei pressi di un ponte sulla
sinistra, ad un parcheggio e alla sbarra che vieta l’accesso ai veicoli
non autorizzati (fin qui, come detto, è possibile arrivare in auto).
Qui si trovano anche segnalazioni per
"Bombasel",
pittoresco avvallamento su cui si aprono diversi piccoli laghetti (vedi
anche itinerario Bombasèl
- Cimòn To della Trappola).
Lasciato
dunque alle spalle il parcheggio, si prosegue invece sulla carrareccia,
che subisce una notevole
impennata quanto a pendenza; si incontrano taluni tratti selciati (alcuni
di origine militare) e, al termine di uno di essi, in prossimità di
cartelli con indicazioni per "Malga Fratòn" (possibilità di
ritornare all'abitato di Lago per altro sentiero), si apre sulla
sinistra uno spiazzo erboso da cui si gode una bella veduta sul salto
d'acqua che il Rio
Lagorài compie giusto in uscita
dall’omonimo lago.
Proseguendo
il cammino, dopo un ulteriore strappo e dopo essere passati accanto ad una
parete nerastra da cui gocciola in continuazione acqua, il sentiero
comincia a spianare e in breve si è all’ingresso della piana
su cui trova posto il bel Lago
Lagorài e l’omonima
Malga Lagorài
(aperta,
stanze con pagliericci e possibilità di fare fuoco – utilizzata in
estate dal legittimo pastore, credo).
Sempre
seguendo la carrareccia, che ora costeggia il lago, si giunge alla malga e
ad una serie di cartelli; sulla sinistra si va alla vicina Forcella
Cadinello che mette in comunicazione con la
Val Cavelònte,
mentre proseguendo diritti si risale il cosiddetto Vallone
verso i
Laghetti
di Lagorài,
Bombasèl e il
Cermìs, oppure verso la
Forcella
del Vallone.
Proseguendo
appunto diritti, la carrareccia diventa ben presto mulattiera
(sopravvivono a tratti le tracce di un lastricato di origine militare),
che risale il bel
valloncello tenendosi alla sinistra del rio che scende dalla sovrastante
Valle dei Laghetti; volgendosi indietro si ha un bel colpo d'occhio sul lago
e sulla Malga Lagorài. Dopo circa una mezz’ora si giunge in
prossimità di un bivio; occorre piegare a sinistra e risalire una
valletta laterale; la vegetazione gradatamente scompare e ci si ritrova
ben presto in un mondo popolato solo di sassi e pietroni, dove anche le
vette che contornano il valloncello, più che cime vere e proprie,
appaiono piuttosto come disordinati mucchi di pietre variamente
accatastate le une sulla altre.
Continuando
dunque lungo il sentiero, sempre evidente e ben segnalato, si procede in
moderata salita, si scende brevemente per attraversare un punto il cui il
rio si impaluda e dopo circa 15 minuti si è in vista dei due bei Laghetti
di Lagorài.
Lo
scenario è particolare, l’affollamento mai eccessivo e le acque basse e
dalla temperatura mai proibitiva, invitano se non proprio ad un tuffo,
almeno ad un corroborante pediluvio!
Da qui la mulattiera prosegue verso la Forcella
Lagorài
(vedi anche itinerario Cima
Lagorài - Cimòn di Busa della Neve).
Per
il ritorno, occorre ritornare sui propri passi fino a reimmettersi nel
vallone principale e da qui o tornare alla Malga Lagorài e
ridiscendere per la carrareccia seguita all’andata, oppure salire ai Laghetti
di Bombasèl (vedi itinerario
Bombasèl
- Cimon To della Trappola) per poi ritornare alla carrareccia seguita in
salita nei pressi della sbarra e del parcheggio.