Dal rifugio ci si
incammina nei vasti prati del Plan da l'Ega, sotto le
impressionanti pareti delle Conturines (spicca soprattutto l'ardita
struttura del Piz Armentaròla, 2407 m). Lasciato a destra il
sentiero per il Rifugio
Scotòni
(vedi itinerario Forcella
del Lago e Vallòn Bianco), si continua sulla traccia di sinistra che,
attraversato un boschetto di mughi ed un ponticello, prende a salire
decisamente lungo la ripida costa boscosa. Con una serie di erti e
faticosi tornanti il sentiero (segnavia n° 11)
raggiunge una prima pittoresca radura erbosa dalla quale, con una
successiva serie di tornanti, giunge alla base delle rocce della Cima
del Lago (2654 m). Un ultimo tratto di salita su impervio terreno
roccioso (parapetti e scalini di legno, ottima sorgente sulla destra)
consente di raggiungere la splendida balconata erbosa del Col de Locia
(2069 m, h 0,50): fantastica veduta su
Marmolada, Sella, Puez, nonchè sull'imponente
versante meridionale delle Conturines.
Da qui il sentiero, con poco
faticosi saliscendi, si inoltra in una amena valletta, dominata sullo
sfondo dal massiccio Col Becchèi (2794 m): frequenti prati con bei
ruscelli invitano a soste prolungate. Passati sull'altro versante della
valletta e superato un tratto ghiaioso, si incontra il bivio per la Forcella
del Lago (a destra, vedi itinerario Forcella
del Lago e Vallòn Bianco); proseguendo sul sentiero principale, si
arriva ad uno splendido, vasto ripiano erboso (Plan de Sumorònes),
sempre punteggiato di bestiame al pascolo. Attraversato il ripiano, una
breve salita porta alla vasta sella prativa del Passo Tadèga (o Forcella
da l'Ega, 2157 m, h 0,30 dal Col de
Locia), che si
apre ai piedi della vasta parete Nord Occidentale del Piz de
Ciampestrin Nord, segnata da ciclopiche frane di enormi massi.
Dopo
pochi metri, si lascia il sentiero principale, che si inoltra nell'Alpe
di Fanes Grande (vedi itinerari Alpe
di Fanes e Lago Verde e Forcella
del Lago e Vallòn Bianco), per prendere una traccia sulla sinistra ("Sentiero
Tru Dolomieu", ind.
per "Conturines - Lavarella") che serpeggia all'inizio quasi
pianeggiante fra dossi baranciosi e prati e si dirige verso l'imbocco
dell'ampio vallone chiamato Busc
da Stlù, che si insinua tra il Piz Taibùn (2928 m)
a sinistra e la bastionata Stiga - Piz Paròm a destra. Dopo poco, la traccia prende a risalire un gradino roccioso
che sembra sbarrare il vallone e, con alcune serpentine, conduce ad un
primo ripiano erboso, con belle vedute sulle
nerastre pareti del Piz Taibùn. Per detriti e magra erba, si
continua a risalire il vallone, con pendenza sempre più costante e decisa,
passando sul versante di destra e risalendo un'altra bastionata, che
sorregge il ripiano del piccolo Lago di Conturines (2518 m, h
dal Passo Tadega): a seconda della stagione, il piccolo specchio d'acqua può
essere ghiacciato o asciutto.
La traccia, sempre ottimamente marcata,
prosegue in un ambiente quanto mai arido e solitario: al sommo
dell'avvallamento detritico, verso sinistra, appare il curioso testone
roccioso del Piz dle Conturines (3064 m), la più alta cima del
sottogruppo omonimo. Superata una zona detritica con
alcune minuscole pozze, la traccia supera per alcune cenge e
roccette un'ultima bastionata rocciosa, per poi risalire il pendio di
sfasciumi che termina su di un'ampia forcella sulla cresta principale
delle Conturines: impressionante l'abisso sul versante di San
Cassiano, e belle vedute su Marmolada, Sella e Puez.
Trascurata la traccia di sinistra, diretta al Piz dle Conturines
(impegnativa ferratina finale), si risale a destra un ripidissimo e
franoso canale detritico (tracce), fin poco sotto la forcellina cui fa
capo. Poco prima di detta forcellina, si prende una stretta cengia sulla
destra che, pianeggiante ma esposta, taglia
il versante roccioso e permette di raggiungere l'orlo di un vasto
tavolato. Seguendo l'altipiano (ometti) per detriti e roccette, si giunge
ad un'altra forcella di cresta, su cui incombono direttamente le pareti
terminali della cima SO del Piz Lavarella.
Si risale un corto ma friabile
canalino detritico/roccioso (I° grado), che conduce in breve alla forcellina
tra le due vette del Piz Lavarella: seguendo una traccia a
sinistra, risalendo dapprima una spalla e percorrendo un breve ma esposto
tratto di cresta (massima attenzione al versante occidentale!) si
raggiunge in 10 minuti la cima sud-occidentale (3034 m), con
fantastica veduta a volo d'uccello su tutta la Val Badia e sui
gruppi circostanti.
Dalla forcellina, seguendo invece la traccia verso
destra, si percorre la panoramica crestina rocciosa (qualche passo di I°
grado)
che porta alla vetta principale del
Piz
Lavarella (3055 m, h 1,15 dal
Lago di Conturines):
bellissimo panorama a giro d'orizzonte su Tofane, Fanis, Marmolada, Sella,
Puez, Fanes,
Pùtia
nonchè interessanti scorci sulle altre cime delle Conturines, in
particolare sulla selvaggia cresta che dal
Piz
dle Conturines scende al Piz Taibùn.
Ritorno per la stessa via
in h 2,30.
NOTA: l'altro
itinerario per il Piz Lavarella, dalla Forcella de Mèdesc,
sembra ben più impegnativo di quello descritto, con tratti esposti e
friabili e rischio di frane.