Forcella del Lago e Vallòn Bianco

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 031

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (FANES-SENNES-BRAIES)

SCHEDA N. 3

 

FOTO NOTEVOLI

L'ALPE DI FANES GRANDE DAL TERRAZZINO ANTISTANTE IL BIVACCO DELLA PACE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Bressanone (uscita della A22 del Brennero) si percorre la Val Pusteria fino a San Lorenzo di Sebàto (32 km da Bressanone), da dove si risale interamente la splendida Val Badia fino a La Villa (29 km da San Lorenzo). 

Qui si imbocca a sinistra la pittoresca Valle di San Cassiano in direzione del Passo Valparola: giunti all'abitato dell'Armentaròla (1621 m, 5,5 km da La Villa), poco prima del Campeggio Sass D'lacia, si volta a sinistra (indicazioni) e, superata una grande cava di ghiaia, si arriva alla Capanna Alpina (1720 m, ampio parcheggio).

 

ITINERARIO

Ci si inoltra nell'ampio ed erboso Plan da l'Ega, ai piedi delle ardite pareti rocciose delle Conturines e, verso destra, del Gruppo di Fanis; in breve si giunge ad un bivio. Trascurata la traccia di sinistra, diretta al Col dla Locia ed al Passo Tadèga (vedi itinerario Alpe di Fanes e Lago Verde), si prende quella di destra, ampia e ghiaiosa, che comincia presto a salire molto ripidamente nel bosco. Si taglia a più riprese la pista da sci dell'Armentaròla (una delle poche non servite da un impianto di risalita) e si continua a salire tra ripide balze erbose: poggiando nell'ultimo tratto sui contrafforti basali dell'ardita Cima del Lago (2654 m), il sentiero raggiunge la soglia glaciale del primo ripiano del vallone (Plan de Lagacciò, 1985 m, h 0,50) dove, sulla sinistra ai margini del bel prato, sorge il Rifugio Scotòni (fontana). 

Attraversato tutto il vasto ripiano, il sentiero raggiunge sulla sinistra l'imbocco di un ampio e ripidissimo canalone roccioso solcato dal rio, che risale con ardito percorso grazie a terrapieni e gradini artificiali. Piuttosto velocemente, ma con fatica, si arriva al sommo del canale, su alcuni dossi baranciosi arrotondati, all'inizio dell'ampio Vallon di Lagazuoi: con pochi passi verso sinistra si raggiunge il pittoresco Lago Lagazuoi (2182 m, h 0,35 dal rifugio), ai piedi dell'impressionante spigolo Sud della Torre del Lago, nonchè delle paretone della Cima Scotòni (2874 m) e della Cima del Lago. In alto, sulla destra, appare la cima del Piccolo Lagazuoi, con la stazione della funivia del Falzarego. 

Dal lago, trascurato il sentiero che risale il vallone verso la vetta del Piccolo Lagazuoi (vedi anche itinerario "Sentiero dei Kaiserjaeger" in senso inverso), una traccia risale i vasti ghiaioni ai piedi della Cima Scotòni e, con ampio traverso da destra a sinistra, va a raggiungere l'imbocco del ripido e stretto canalone che sale alla Forcella del Lago, già ben visibile dal basso. La risalita del canalone, anche se breve, avviene su ripidi e mobili detriti, per cui richiede passo sicuro e prudenza: raggiunta la conca detritica superiore, in pochi minuti si giunge all'ampia insellatura della Forcella del Lago (2486 m, h 0,45 dal lago). Magnifica veduta sulle Conturines, che svettano al di là del vallone che sale al Passo Tadèga, nonchè sul Gruppo di Fanis, con le imponenti Cime di Fanis di Mezzo (2989 m) e Nord (2969 m), in alto sulla destra. 

Dalla forcella un comodo sentiero, con pendenza moderata, scende per ondulati dossi erbosi e detritici in direzione del Passo Tadèga: tagliato alla base il vasto e solitario Vallòn de Ciampestrin, dominato in alto dal Monte Cavallo (2912 m), si attraversano alcune frane e si tocca il fondovalle poco prima del Plan de Sumorònes, ameno pascolo per il bestiame. Continuando sull'ampia mulattiera, con lievi saliscendi, si supera il Passo Tadèga (2157 m, h 1,00 dalla forcella), tralasciando a sinistra il "Sentiero Tru Dolomieu" (vedi itinerario Piz Lavarella), e si prosegue per gli ampi pascoli fin nei pressi della Malga di Fanes Grande (2102 m, h 0,20 dal Passo Tadèga). 

Da qui un cartello, sulla destra, indica lo stacco della traccia per il Vallòn Bianco. Superato un dosso, la traccia scende in una valletta dove si immette in una rotabile ex militare che prende a risalire, con pendenza moderata, gli ondulati prati. Superato un tratto di rado bosco, la carrareccia prende quota con alcuni tornanti, fino ad un bivio: trascurato il segnavia VB (che porta a sinistra nel Vallon del Foss ed alla Via Ferrata di Furcia Rossa) si prende a destra il segnavia n° 17, che rasenta alte pareti rocciose per poi abbassarsi in una conca erbosa allo sbocco del selvaggio Vallòn Bianco

E' questo un solitario vallone, per lo più detritico, racchiuso tra le Cime di Furcia Rossa, il Monte Castello ed il Monte Casale a destra (Est) e le Cime di Ciampestrin ed il Monte Cavallo a sinistra (Ovest). Attraversata tutta la conca, il sentiero risale un costone erboso e va a lambire i giganteschi massi precipitati, in epoca remota, dalla parete Nord-orientale della Cima di Ciampestrin Nord (2834 m). Con salita costante ma non eccessiva, la traccia continua la risalita del vallone, per successivi ripiani detritici, con vista sempre più ampia sull'Alpe di Fanes e sulle cime che le fanno da sfondo. Raggiunta la vasta conca detritica superiore, il sentiero si dirige decisamente verso sinistra, in direzione dell'ardito cocuzzolo del Monte Castello (2817 m): con una serie di ripidi tornanti tra il pietrame, si raggiunge la base delle rocce dove, fra evidenti resti della Grande Guerra, sorge il Bivacco della Pace, addossato alla verticale parete rocciosa (2760 m, h 2,00 dalla malga). 

Raccomandabile aggirare per traccia esposta il cimotto del Monte Castello, in modo da godere di una vista veramente mozzafiato sulle Tofane e sulla voragine della Val Travenànzes

Ritorno per la stessa via fino al Passo Tadèga, da cui nuovamente alla Capanna Alpina attraverso il Col dla Locia (vedi itinerario Alpe di Fanes e Lago Verde) in h 2,15

N.B.: Proprio di fronte al bivacco, sull'altro lato del vallone, appare bene in vista una invitante forcella, alla quale sale una traccia di sentiero. Si tratta della Forcella di Ciampestrin Sud (2737 m), che mette in comunicazione il Vallòn Bianco con il Vallòn di Ciampestrin, permettendo apparentemente un itinerario di discesa più rapido. In realtà detta forcella, se da questo lato è velocemente (e facilmente) raggiungibile, dall'altro sprofonda, dopo un breve e ripido pendio ghiaioso, con alte pareti rocciose sul Vallòn de Ciampestrin, rendendone problematico (e pericoloso) lo scavalcamento. 

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 - 8,30 

DISLIVELLO

1500 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenatissimi

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 agosto 2003 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Itinerario composto di due parti, eventualmente effettuabili anche separatamente. Se percorso integralmente, molto faticoso, ma eccezionale per panorami e ambiente molto solitario. Veramente eccezionale la veduta delle Tofane, specialmente di quella di Rozes, dalle vicinanze del Bivacco. Per i più insaziabili, possibile la prosecuzione fino in vetta al Monte Cavallo (2912 m), eccezionale belvedere.