Col Becchei 2794 m - Via normale

Home Gruppo del Catinaccio Gruppo della Marmolada Sassolungo e Sella Gruppo del Latemar Pelmo e Civetta Croda da Lago e Nuvolàu Gruppo delle Tofàne Antelào - Sorapìss - Marmaròle Dolomiti di Sesto Fanes - Sennes - Braies Puez - Odle Lagorài - Cima d'Asta Gruppo del Col di Lana Gruppo di Bocche Pale di San Martino Gruppo del Cristallo Dolomiti d'Oltre Piave Vette Feltrine e Monti del Sole Gruppo di Bosconero Gruppo di Brenta Dolomiti Bellunèsi Settentrionali

 

N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 031

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (FANES-SENNES-BRAIES)

SCHEDA N. 7

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Bressanone (uscita della A22 del Brennero) si percorre la Val Pusteria fino a San Lorenzo di Sebàto (32 km da Bressanone), da dove si risale interamente la splendida Val Badia fino a La Villa (29 km da San Lorenzo). 

Qui si imbocca a sinistra la pittoresca Valle di San Cassiano in direzione del Passo Valparola: giunti all'abitato dell'Armentaròla (1621 m, 5,5 km da La Villa), poco prima del Campeggio Sass D'lacia, si svolta a sinistra (indicazioni) e, superata una grande cava di ghiaia, si arriva alla Capanna Alpina (1720 m, ampio parcheggio).

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si segue la comoda mulattiera sulla sinistra, contrassegnata col segnavia n° 11 (il sentiero di destra, n° 20, porta al bel Rifugio Scotòni, vedi itinerario Forcella del Lago e Vallòn Bianco) che dopo poco abbandona gli iniziali prati pianeggianti alla base del Piz  de Armentaròla per inerpicarsi verso la sommità di un gradino roccioso. Superato questo (Col de Locia – 2069 m) si giunge all’imboccatura di un ampio vallone pensile che, tra morbidi saliscendi e prati punteggiati di crochi, arriva prima al Passo Tadèga (2157 m) e quindi sino alla zona acquitrinosa che si trova proprio davanti alla Malga Fanes Grande. Spicca la massiccia sagoma del Col Becchèi. Da qui il sentiero porta in breve fino al vicino Passo di Limo (2159 m) e all’omonimo lago (fin qui vedi anche itinerario Alpe di Fanes e Lago Verde). 

A questo punto occorre lasciare la comoda mulattiera seguita fino ad ora per imboccare un sentiero (indicazione, traccia segnata ma senza numero) che, dopo aver seguito per un breve tratto le rive del lago si inerpica verso i tondeggianti rilievi erbosi del Col Becchèi; ad un primo tratto un poco più ripido e dal tipico tracciato a serpentina, segue ben presto un percorso decisamente più morbido che tra prati, bestiame al pascolo e vedute mozzafiato sul Vallòn Bianco, porta in poco meno di un’ora fino ai ruderi diroccati di baracche in legno, probabilmente resti di un osservatorio militare, a quota 2525 m (da qui spettacolare vista sulle Tofane!). 

A questo punto occorre abbandonare il sentiero principale (che porta verso Cortina, variante “alta” del sentiero della Val di Fanes) per seguire una traccia, ad un primo sguardo non troppo evidente, posta sulla sinistra; salendo in parte per ripidi pendii erbosi, in parte lungo formazioni detritiche, e superando anche facili roccette, si giunge in breve alla cresta sommitale. Da qui, piegando verso destra, si segue un dorso detritico fino alla croce di vetta posta sul punto più alto del Col Becchèi (2794 m), eccezionale balcone da cui poter ammirare uno spettacolare panorama a 360 gradi, soprattutto su Conturines, Sasso delle Nove, Alpe di Sennes e Tofane. 

Il ritorno avviene ripercorrendo a ritroso il medesimo sentiero … oppure, se ci si è attrezzati opportunamente coi trasporti, si può anche pensare di ritornare verso San Cassiano attraverso il sentiero che, dopo essere sceso verso i Rifugi Fanes e Lavarella, scende in Val Badia attraverso la Forcella da Medesc.

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 circa 

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

agosto 2003 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

L’escursione, lasciato il più ampio fondovalle della Val Badia, si inoltra verso la Valle di Fanes, per raggiungere, dopo un ripido tratto, un ampio vallone pensile che arriva fin nel cuore del “regno dei Fanes”. Itinerario lungo, ma su sentieri facili e ottimamente segnati. Non eccessivamente faticoso per la presenza di un lungo tratto pianeggiante tra lo strappo iniziale e la salita finale verso la vetta.