Lastròn dei Scarperi 2957 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 010

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (DOLOMITI DI SESTO)

SCHEDA N. 16

 

FOTO NOTEVOLI

IL GRUPPO DEI TRE SCARPERI, CON IL LASTRÒN DEI SCARPERI, DALL'ALPE MATTINA (ALTA VAL CAMPODIDENTRO)

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Locatelli alle Tre Cime (2405 m), raggiungibile:

a) da Campo Fiscalino in h 2,30 (vedi itinerario Val Sassovecchio); 

b) dal parcheggio in Val Campodidentro in h 3,20 (vedi anche itinerario Forcella di Toblin dalla Val Campodidentro);

c) dal Rifugio Auronzo attraverso Forcella Lavaredo in h 1,30 (vedi itinerario "Sentiero Attrezzato Innerkofler-De Luca"); 

d) da Landro per la Val Rienza in h 3,00.

 

ITINERARIO

Dal rifugio il Lastròn dei Scarperi è già bene in evidenza, così come la prima parte del percorso da seguire: si prende la traccia (cartello) che taglia in piano tutto il basamento erboso e detritico del complesso Sasso di Sesto - Torre di Toblin, mantenendosi alto sulla testata di Val Sassovecchio (Alpe dei Piani, con gli omonimi graziosi laghetti). Si raggiunge così in breve l'ampia sella sassosa di Forcella di San Candido (2381 m, h 0,10), che mette in comunicazione l'Alpe dei Piani (Val Sassovecchio) con l'Alpe Mattina (Val Campodidentro): bellissime vedute su Tre Cime, Paterno e, dall'altra parte, su tutti i Rondòi-Baranci. Sulla forcella, importantissimo caposaldo austriaco durante la Prima Guerra Mondiale, notevoli resti di trinceramenti. 

Rimanendo sul versante Alpe dei Piani, la traccia taglia il successivo pendio detritico (qualche banale roccetta) e sale al bel ripiano prativo che precede di poco la stretta Selletta Bassa (2465 m, h 0,15 dalla Forcella di San Candido): anche qui notevoli resti della guerra. Dall'altra parte, ci si affaccia sull'ampio Cadin di San Candido, tributario di Val Campodidentro, e sulle cime che gli fanno da corona: di fronte il Lastròn dei Scarperi (2957 m), poi le Punte Sassovecchio (2880 m) e il Crodòn di San Candido (2891 m). 

Si scende dall'altra parte nel cadin (attenzione alle roccette, friabili ed un po' esposte), per poi attraversarlo tutto in leggera discesa per buone tracce; un sentierino si stacca quasi subito sulla destra e si mantiene alto, evitando di perdere molta quota, ma l'attraversamento di una esposta fascia rocciosa non attrezzata mi porta a sconsigliarne l'utilizzo. Raggiunto il versante opposto del cadin, la traccia supera il rio e risale poi con numerosissime svolte il ripido pendio detritico. Si giunge così alla base di una rocciosa, nera scarpata da cui colano numerosi rigoli d'acqua. Si attacca il salto sulla sinistra, alla base delle rocce del Lastròn, e si superano con facilità (più del previsto, in verità!) le roccette seguendo gli abbondanti segni rossi. Al sommo della scarpata ci si riunisce alla traccia che si mantiene più alta già notata in precedenza e si continua a risalire per fini detriti l'avvallamento superiore del Cadin di San Candido, fino all'ampia conca sassosa che si estende, come un anfiteatro, alla base delle pareti del Lastròn, delle Punte Sassovecchio e del Crodòn di San Candido (h 1,35 dalla Selletta Bassa). 

Trascurate le evidenti tracce che salgono a destra verso l'evidente Forcella del Crodòn (2775 m), si prosegue dritti (tracce, numerosi ometti) fino alla base del ripido pendio detritico che sale alla fronteggiante, vicina Forcella Sassovecchio (2790 m). Senza salire alla forcella, le tracce deviano decisamente a sinistra e, lungo una cengia comoda anche se un po' esposta, guidano fino alla base di un canalino roccioso che sale ripido verso la linea di cresta del Lastròn. 

Si risale il ripido canalino (passi di grado) e, prima della forcellina cui fa capo, se ne esce a sinistra (passaggio più impegnativo, anche se sempre facile); appaiono per la prima volta le principali cime dei Tre Scarperi. Una buona traccia aggira il cupolone sommitale (percorso facile ma esposto) e, presso alcuni giganteschi massi in bilico, risale l'ultimo ripido pendio di terriccio rossastro fino agli ometti della spaziosa cima del Lastròn dei Scarperi (2957 m, h 0,30 dall'anfiteatro detritico). Veduta fantastica su Tre Cime, Paterno, Croda dei Toni, Popera, sulla Punta dei Tre Scarperi (veramente interessante l'ardita cresta da quest'angolo visuale!) e sui Rondòi - Baranci, oltre che sui più lontani gruppi dolomitici. 

Ritorno per la stessa via in h 1,30 (fino al Rifugio Locatelli). 

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa (esclusi l'accesso e la discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

600 m (escluso l'accesso al rifugio)

DIFFICOLTA’

EE allenati (facili passi di I° grado)

ULTIMO SOPRALLUOGO

14 agosto 2004 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Itinerario bellissimo e di soddisfazione, ad una cima veramente importante e panoramica. Percorso vario ed interessante, piuttosto frequentato: fare attenzione specialmente al canalino finale, dove in caso di numerosi escursionisti presenti sono facili le cadute di sassi.