Docioril (2355 m) e Ponsin (2348 m)

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL CATINACCIO)

SCHEDA N. 16

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL MASSICCIO DEL SASSOLUNGO DALLA SOMMITÀ DEL PONSIN

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Mazzin di Fassa (1374 m, 57 km da Egna-Ora);

b) Da Bolzano Nord (uscita della A22 del Brennero) si risale interamente la caratteristica Val d'Ega e, attraverso Ponte Nova e Nova Levante, si raggiunge il Passo di Costalunga (1743 m). Da qui si scende in breve a Vigo di Fassa e, proseguendo lungo la Val di Fassa, si giunge a Mazzin di Fassa (1374 m, 44 km da Bolzano Nord).

Si lascia l'auto presso la graziosa chiesetta del paese.

 

ITINERARIO

Si attraversa il pittoresco paesino e si imbocca la larga forestale della Val di Udai (segnavia n° 580): alla testata del severo vallone spicca la piramide pendente del Mantello (2567 m), mentre a sinistra domina la pachidermica sagoma del Polentòn (2642 m). 

Trascurando alcune diramazioni sulla destra, si prosegue in salita di fianco al torrente, fino ad un ponte: superatolo, si prosegue ora nel fitto bosco, in bell'ambiente selvaggio. Incontrata una diramazione forestale sulla sinistra per Ronch e Monzon (frazioni di Pera di Fassa, segnavia n° 579), si prosegue lungo il tronco principale, si lascia ancora a sinistra il quasi impercettibile stacco del Sentiero Paola e, superata la vasta colata ghiaiosa discendente dalla Busa di Lausa, si arriva ad un altro ponticello di legno, al termine della strada (h 0,50).

Oltre il rio si prosegue su un bel sentiero che prende a salire con più decisione nel fitto bosco: dopo pochi minuti si incontra una evidente biforcazione. A sinistra prosegue la traccia principale, diretta a Camerloi ed al Rifugio Antermoia (cartelli), il ramo di destra non presenta invece segnalazioni od indicazioni, pur essendo marcato in modo eccellente. Si prende comunque quest'ultima traccia, che inizia a salire con forte pendenza nello splendido bosco di abeti e larici: a tratti si aprono magnifiche vedute sulla fronteggiante bastionata delle Crepe di Lausa e sulle filiformi Cascate di Soscorza. Dopo una buona mezz'ora di marcia faticosa, si raggiunge un canalino petroso, che due evidenti ometti invitano a  risalire: in realtà, si tratta di una traccia per raggiungere la vicina palestra di roccia. Si prosegue invece lungo il bel sentierino oltre il canalino, che taglia in piano il bosco ripidissimo, traversa in alto una valletta erbosa su cui incombe una impressionante parete giallastra e raggiunge il colletto a monte della parete, dove si apre una magnifica radura erbosa con baita ristrutturata (località Calvidoi, 1934 m, h 0,40 dal termine della strada). 

Si prosegue dietro alla baita, in una specie di trincea boscosa, per uscire in un'altra valletta erbosa: la si traversa dall'alto, al limitare degli alberi, per aggirare un altro promontorio e raggiungere un'ennesima radura, con i ruderi di un'altra vecchia baita. Qui la traccia sale fino al limitare delle rocce, dove si biforca: trascurato il ramo di destra (diretto probabilmente ad una sorgente), si prende quello che tende decisamente a sinistra, e risale alquanto erto una specie di rampa erbosa. Incontrato un ramo proveniente dal basso (forse dalla baita diruta incontrata precedentemente), con alcune ripidissime svolte e qualche passo su roccette la mulattiera supera il tratto dirupato, per uscire sugli erbosi ed assolati pendii Sud-occidentali del Docioril. Un tratto in moderata salita consente di raggiungere il pittoresco agglomerato di baite di Socresta (2160 m circa, h 0,45 da Calvidoi), in splendida posizione panoramica sui fronteggianti gruppi della Marmolada e del Sella. Oltre il modesto rilievo del Ponsin, sulla destra, fa capolino il Sassolungo

Si abbandona a questo punto la mulattiera, che dovrebbe comunque consentire il collegamento con Fostiac', in Val di Dona, e si risalgono, senza percorso obbligato, i ripidi prati di sinistra, in direzione della cresta superiore: conviene tendere comunque un po' sulla destra, là dove si intuiscono le quote più elevate, ma si sale bene in qualunque punto. Si giunge così sul filo della cresta erbosa superiore, dove si incontrano evidenti tracce di passaggio. Il panorama è da qui veramente superbo: appare proprio di fronte, oltre la profonda Val di Udai, tutta la zona del Catinaccio, poi la Marmolada, il Sella, il Sassolungo, le Tofane, le Pale di San Martino. Si seguono le tracce verso destra, lungo alcuni dossi erbosi, in direzione dell'evidente cupola sommitale del Docioril, che si raggiunge velocemente (2355 m, h 0,45 da Socresta). Vista eccezionale! 

Proseguendo lungo il facile e panoramico crinale, si raggiunge un altro cimotto erboso, che domina più direttamente la splendida Val di Dona: si segue da qui la cresta di sinistra, dapprima pianeggiante. Quando dalla cresta affiorano le rocce, qui scure e vulcaniche, questa inizia a scendere molto ripida verso lo sbocco superiore della Val di Udai: si abbandona allora il filo per scendere il pendio detritico sulla destra, mirando facilmente ad una mulattiera erbosa ben visibile già dalla cima, che guida in pochi passi ad incrociare il comodo sentiero n° 577, che risale l'intera Val di Dona, in località Camerloi (2200 m, h 0,30 dal Docioril).

Da qui, volendo, è possibile tornare a Mazzin seguendo il sentiero n° 580 della Val di Udai, che proprio in questo punto stacca: per rendere la gita più completa, però, si consiglia di proseguire in altro modo. 

Si scendono dunque verso destra gli splendidi pascoli della Val di Dona, fino ad incontrare a sinistra due baite affiancate, di cui una di recente costruzione: abbandonata a questo punto la mulattiera di fondovalle, si tagliano i pendii prativi di sinistra, mirando ad una evidente traccia che, visibile già da lontano, sale fino ad un'ampia sella erbosa della cresta. Raggiunta la traccia, si tagliano i pendii prativi, via via più ripidi, della Cresta delle Ciaregole (che separa la Val di Dona dalla più ampia e profonda Val Duròn), per uscire infine sull'insellatura erbosa de la Bassa (2218 m, h 0,20 da Camerloi): si apre una visione maestosa del Gruppo del Sassolungo. Di qui un sentierino scende fino al Rifugio Micheluzzi, in Val Duròn. 

Si segue invece l'ondulata cresta erbosa di destra, nel primo tratto lungo una staccionata per il bestiame, che, scavalcando diversi rilievi secondari, con ultima più insistente salita consente di raggiungere la quota più elevata del Ponsin (2348 m, h 0,40 da la Bassa). Anche da questa cima vedute veramente mozzafiato su tutti i gruppi limitrofi. Su un'anticima rocciosa più bassa, verso la Val di Dona, sorge una grossa croce. 

Ritornati alla Bassa, si scende direttamente per la ripida valletta erbosa che confluisce in Val di Dona, presso alcuni fienili. Ritornati sull'ampia mulattiera di fondovalle, si prosegue a discendere la valle fino a Fostiac': qui termina il tratto pianeggiante. Con un ampio semicerchio alla base delle rocce meridionali del Ponsin, la larga mulattiera raggiunge il bosco, che inizia a discendere con tratti veramente ripidissimi: in alcuni punti, solo la lastricatura consente di non perdere aderenza! In poco tempo, comunque, si raggiunge una forestale, che va seguita per breve tratto in discesa: incontrato un nuovo bivio, si trascura il ramo sinistro, che scende a Fontanazzo di Sotto (vedi itinerario Traversata Val di Dona - Val Duròn in senso inverso), per prendere quello destro. 

Attraversato il torrente, la carrareccia prosegue in moderata discesa per splendidi boschi, lascia a destra lo stacco di un recente sentiero forestale (tabella) e, giunta al limitare degli alberi, scende con alcuni tornanti fino al grosso e brutto complesso residenziale Solaria (h 2,00 dal Ponsin), sulla strada tra Mazzin e Campestrin. 

Volendo, presso il primo dei tornanti che scendono verso il residence, si stacca sulla destra una mulattiera che supera un rio e, tagliando a mezza costa i fitti boschi, raggiunge la forestale della Val di Udai proprio al suo inizio, presso le prime case di Mazzin. 

Da qui nuovamente all'auto (h 0,15 dal Residence Solaria).

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa 

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

31 ottobre 2005

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - giugno e settembre - ottobre

COMMENTI

Splendido giro ad anello, uno dei più raccomandabili nelle così dette "Dolomiti minori". Il procedere è facile e, ancorchè non segnalato, sempre su sentieri e mulattiere ben marcate. Trovandosi poi in una zona di scarsa altitudine, il percorso è fattibile solitamente anche fuori dalla stagione estiva, in primavera o autunno inoltrato, quando i colori dei boschi rendono il cammino ancora più piacevole. Panorami veramente di prim'ordine su tutti i gruppi fassani. Sicuramente poco frequentato.