Val Lastìes e Altipiano delle Mèsules

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL SELLA)

SCHEDA N. 10 

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Canazei (64 km da Egna-Ora). Di qui si svolta a sinistra e si sale con numerosi tornanti verso il Passo Sella: il  sentiero stacca in corrispondenza del 5° tornante, ai piedi dell'ardita parete del Piz Ciavazès (2000 m circa, 8 km circa da Canazei, tabelle).

b) Da Ponte Gardèna (uscita della A22 del Brennero) si risale interamente la pittoresca Val Gardèna fino a Selva di Val Gardèna (1567 m, 21 km da Ponte Gardèna), da dove si sale con numerosi tornanti fino al Passo Sella (2220 m, 11 km da Selva). Da qui si scende per circa 3 km sul versante fassano fino ad un tornante ai piedi dell'ardita parete del Piz Ciavazès, presso il quale stacca il sentiero (2000 m circa, tabelle).

 

ITINERARIO

Lasciata l’auto in uno delle panoramiche piazzole a bordo strada, si imbocca la traccia (tabelle, segnavia n° 656 poi n° 647) per la Val Lastìes e il Rifugio Boè. 

Il sentierino (ahimè) scende all’inizio abbastanza ripido nel bosco perdendo quota per un centinaio di metri fino a portarsi sotto le pareti rocciose del Sella; oltre un anfratto con un tetto stillante acqua si comincia a salire rimanendo nelle vicinanze di un piccolo rio. Lo si raggiunge e lo si guada comodamente continuando a risalirne il corso fino ad un bella cascatella e oltre, fino a raggiungere il verde e ameno ripiano del Pian de Sièla (2280 m). Qui il verde dei magri prati e le acque del ruscelletto formano un quadro quanto mai idilliaco che contrasta ferocemente con le guglie rocciose, i tetri canaloni, i ripidi ghiaioni e le severe pareti che si ergono da ogni parte. 

Si prosegue nella salita fino ad arrivare proprio sotto le bastionate rocciose che chiudono la pittoresca vallata; si risale allora in costa per buona traccia superando qualche banale roccetta fino a guadagnare un ripiano ghiaioso. Con una ulteriore breve salita si giunge sul lunare e pietroso Altipiano del Sella e in breve alla Forcella dell’Antersàss (2800 m circa), affacciata sul profondo e bellissimo solco della Val de Mesdì (vedi anche itinerario Giro e Cima del Pisciadù) e posta proprio in faccia alla slanciata Torre Berger

Da qui, a destra, oltre la modesta altura dell’Antersàss, si va verso la folla vociante del Rifugio Boè e le moltitudini provenienti dal Sass Pordòi, mentre, a sinistra, ci si dirige verso il Rifugio Pisciadù e lo sbocco della "Via Ferrata delle Mèsules". 

Deviando dunque verso sinistra (sentiero n° 649), si prosegue in falsopiano fino a superare la deviazione per il Rifugio Pisciadù e, mentre la frequentazione umana progressivamente dirada, si guadagna l’ampia Sella del Pisciadù (2908 m). Proseguendo ancora (tabelle) verso lo sbocco della Via Ferrata delle Mèsules, aggirato un costoncino e fatto qualche passo in discesa, si giunge in vista delle tabelle segnaletiche poste sulla stretta Forcella dei Camosci

Qui la traccia "ufficiale" prosegue costeggiando l’orlo dell’Altipiano del Sella, mentre un marcato sentiero senza numero (che è quello utilizzato come traccia di rientro dai ferratisti) prosegue in costa evitando così sia i modesti saliscendi della traccia più alta ma anche i panorami mozzafiato che questa offre. 

Scendendo invece lungo la ghiaiosa Valle del Ciamìn, immediatamente sotto la forcella, un poco frequentato sentiero conduce di nuovo al Rifugio Pisciadù passando attraverso i Laghetti del Dragòn

Scegliendo di continuare per cresta, con modesti saliscendi e in quasi totale solitudine (un bene raro e prezioso sul Sella!) si toccano in rapida successione le elevazioni del Piz Rotìc (2973 m), Piz Begùz (2974 m), Piz Miàra (2964 m), Piz Gràlba (2972 m) e infine Piz Sèlva (2941 m), ove sbuca la massa degli arditi escursionisti reduci dalla Via Ferrata delle Mèsules; inutile dire che fino a qui il percorso offre una successione di vedute mozzafiato sia su tutte le cime della Val Badia sia sul vicino, e quindi imponente, Gruppo del Sassolungo, sia sul lunare Altipiano del Sella stesso, oltre il quale domina la Marmolada (col ghiacciaio sempre più in ritirata!). E poi Pelmo e Civetta, la cresta di Cima dell'Uomo, le Pale di San Martino, Catinaccio e Latemar ecc. ecc. ecc ... eccezionale! 

Tornando per la "traccia bassa" ci si avvicina di nuovo rapidamente alla Forcella dell’Antersàss e, a seconda del tempo e delle energie a disposizione, si può optare per scendere direttamente in Val Lastìes per il medesimo percorso seguito in salita oppure proseguire verso il Rifugio Boè. 

In quest'ultimo caso, salutata definitivamente la solitudine e la tranquillità, si sale sull’Antersàss per poi scendere verso la grande costruzione del Rifugio Boè ove non rimane che unirsi alla folla che fa la spola tra la stazione della funivia del Sass Pordòi ed il Piz Boè. Guadagnata su ampia e comoda traccia la sella su cui sorge il Rifugio Forcella Pordòi (2829 m) si piega a destra (tabelle) per scendere abbastanza comodamente il ghiaione del Vallòn del Fos ove una traccia segnata ma senza numero consente, attraverso un ambiente severo e nuovamente poco frequentato, di ricongiungersi all’ameno sentiero della Val Lastìes

Da qui, per il percorso seguito all’andata, di nuovo all’auto.

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 - 8,00

DISLIVELLO

1550 m circa

DIFFICOLTA’

E allenati 

ULTIMO SOPRALLUOGO

luglio 2007

PERIODO CONSIGLIATO

maggio – ottobre (eventualmente anche invernale)

COMMENTI

Si potrebbe dire che la Val Lastìes sta al Sella come la Val Riènza alle Tre Cime di Lavaredo; ovvero, assieme alla Val de Mesdì, è forse l’itinerario meno frequentato (in salita) per accedere al pietroso e lunare altipiano posto sul massiccio del Sella. Percorrendo poi l’itinerario solitamente compiuto in senso inverso da coloro che rientrano dalla Ferrata delle Mèsules, si corre anche il rischio di riuscire a ritagliarsi insperati spazi di solitudine in uno dei posti più frequentati delle Dolomiti. E scusate se è poco!!!!!