Monte Mulaz 2906 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 022

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLE PALE DI SAN MARTINO)

SCHEDA N.

 

FOTO NOTEVOLI

IL CIMÒN DELLA PALA SALENDO VERSO L'AGRITUR MALGA VENÈGIA

LA TESTATA DI VAL VENÈGIA DAI PRESSI DELLA MALGA VENEGIÒTA

LA CATENA SETTENTRIONALE DELLE PALE SALENDO VERSO IL PASSO DELLA VENEGIÒTA

GLI ELEGANTI CAMPANILI DEI LASTÈI DAI FOCHETTI DI FOCOBÒN

DALLA CIMA DEL MONTE MULÀZ VERSO LE PALE DI SAN MARTINO

SCENDENDO DAL PASSO DEL MULÀZ, PANORAMA SU TUTTO LO SVOLGIMENTO DELLA VERDE VAL VENÈGIA

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino a Predazzo (1011 m, 37 km da Egna-Ora), dove si svolta a destra per risalire la pittoresca Val Travignòlo. Superato Bellamonte, si supera il grande bacino artificiale (Lago di Paneveggio) e si raggiunge l'abitato di Paneveggio (1515 m, 13 km da Predazzo).

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno e poi Feltre (42 km da Pian di Vedoia), da dove si risale interamente la lunga Val Cismòn fino al Passo Rolle (56 km da Feltre). Si scende quindi in Val Travignòlo fino a Paneveggio (1515 m, 8 km dal Passo Rolle).

Da Paneveggio si prosegue verso il Passo Rolle, deviando però quasi subito a sinistra per il Passo di Vàlles. Dopo qualche chilometro, in località Pian dei Casòni (1693 m), si incontrano le segnalazioni per l'Agritur Malga Venègia: si imbocca la comoda sterrata che porta all'ampio parcheggio a pagamento poco sotto la malga stessa. 

N.B.: volendo, è possibile lasciare l'auto al Pian dei Casòni e salire a piedi fino all'Agritur Malga Venègia (h 0,20 da Pian dei Casòni)

 

ITINERARIO

Si segue la comoda carrareccia che conduce, sempre con pendenza più che moderata, alla Malga Venegiòta; poco oltre questa (segnalazioni), stacca sulla sinistra il sentiero n° 749. La traccia si inoltra in un rado bosco risalendo un costoncino roccioso, fino ad arrivare ad un ampio altipiano prativo poco oltre il quale si intuisce il Passo della Venegiòta

Si segue la comoda traccia che, aggirando sulla sinistra morbidi dossi erbosi, va prima a ricongiungersi con un tratto dell'"Alta Via delle Dolomiti n° 2" proveniente da Forcella Venègia (vedi anche itinerario Cresta di Val Venègia), per poi piegare verso il passo (volendo fare un giro meno ampio si può tagliare per i prati dirigendosi a vista verso il passo stesso).  

Giunti al Passo della Venegiòta (2303 m), tabelle segnaletiche indicano la direzione da seguire per il Rifugio Volpi: si scende brevemente sull'altro versante, si supera un facilissimo tratto attrezzato (catene utili forse solo in caso di ghiaccio) e ci si immette in un ampio vallone pietroso. Qui cartelli più trascurati e segni più sbiaditi testimoniano il fatto che si è lasciato il precisissimo Trentino per passare nel più "ruspante" Veneto. Si attraversa una vasta pietraia dove il sentiero si fa leggermente più scomodo (le caviglie gemono!), quindi si supera un nuovo traverso attrezzato (facile) e, dopo aver deviato sulla destra, si risale un breve valloncello detritico (qualche facile attrezzatura all'inizio) che sbuca presso il Passo dei Fochetti. Ci si immette così nello spettacolare Vallone del Focobòn, al termine del quale sorge il rifugio. Le cime sono imponenti e il panorama è spettacolare, mentre il sentiero si mantiene sempre ben segnato e tracciato e, nonostante qualche tratto attrezzato, sempre abbastanza facile. 

Il vallone ha un andamento a gradoni, superato il secondo dei quali, vincendo un canalino terroso (fune), si giunge ad una piccola conca con laghetto e proprio di faccia ad una lastronata inclinata, che si risale sempre coll'aiuto di corde fisse. Terminata la roccia, si arriva ad un'ultima insellatura poco sotto il Sasso Arduini (grande croce), e affacciata sulla spettacolare conca in cui sorge il Rifugio Volpi al Mulàz.  

Continuando a salire fin quasi a raggiungere l'ampio Passo del Mulàz, si devia a destra lungo il ben marcato sentierino che, in breve, conduce al piccolo monumento con campana in vetta del Monte Mulàz (2906 m); qui il panorama è a dir poco spettacolare e, se armati di binocolo, ci si può davvero divertire a spaziare con lo sguardo su tutte le Dolomiti da un lato e sul Lagorài dall'altro.  

Scesi nuovamente al Passo del Mulàz, si scende a destra verso la verdissima Val Venègia, seguendo il segnavia n° 710; il sentiero è stato da poco rinnovato e, abbandonato il tracciato originale lungo il ghiaione che scende dal Passo delle Faràngole, si mantiene in costa sulla destra con percorso a zigzag mai troppo faticoso. Si segue la nuova traccia, perdendo gradatamente quota, fino a che una tabella segnaletica non ci fa piegare nuovamente a destra e, rientrando nel bosco, ci riporta sul primo tratto del sentiero n° 749 percorso all'andata. 

Da qui, si torna verso la Malga Venegiòta, e poi verso l'Agritur Malga Venègia e il punto di partenza.  

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati (brevi tratti di corda fissa, molto facili)

ULTIMO SOPRALLUOGO

22 luglio 2009 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - ottobre

COMMENTI

Itinerario abbastanza lungo e paesaggisticamente notevole, su sentieri sempre ben segnati. Qualche facilissima corda fissa.