Si segue la larga
forestale che prende a risalire, di fianco al torrente, la pittoresca Val
Venčgia. Questo tratto č, in estate, percorribile con automezzi, ma
con l'obbligo del superiore parcheggio a pagamento. In una ventina di
minuti di comoda marcia, si raggiunge comunque l'ampia spianata pascoliva
in vista della Catena Settentrionale delle Pale dove, in alto a
sinistra, sorge il grande fabbricato dell'Agritur Malga
Venčgia
(1778 m).
Si sale dunque alla malga per un sentierino lastricato, e si
prosegue sui pendii erbosi retrostanti. Si punta, all'inizio, verso un
grande masso con abeti, in assenza di tracce: si trova quindi un sentiero,
all'inizio ben marcato, che si inoltra nella superiore valletta,
mantenendosi parallelo al rio. Questo sentiero, indicato sulla carta col
n° 750,
č in realtā in palese stato di abbandono, e non si incontrano nč ometti
nč segnavia. Risalito un primo tratto boschivo, la traccia si fa via via
pių incerta, mentre gli alberi si diradano per lasciare il posto ad ampi
pendii pascolivi. Con un po' di attenzione, si seguono le labilissime
tracce del vecchio sentiero, con percorso comunque sempre facile ed
evidente, per uscire sui ripiani superiori della valletta, racchiusa fra i
costoni della Cima di Vālles e della Cima Cadalōra. Lasciata
una piccola baita su un panoramico costone a sinistra, si incontra una
traccia pių marcata, che porta a valicare il rio, sovente asciutto, in
corrispondenza di grandi lastronate di roccia lavica. Dall'altra parte, si
doppia un costone e si imbocca una specie di trincea erbosa a sinistra che
risale a lungo i pascoli, fino ad uscire sul marcato sentiero n° 749,
proveniente dalla Malga Venegiōta. Seguendolo verso sinistra, si
tagliano alla base le dirupate placche rossastre della Cima Cadalōra
e si raggiunge l'ampia, verdeggiante insellatura della Forcella Venčgia
(2217 m, h 1,10 dalla Malga Venčgia). Si
apre la vista sul Gruppo di Bocche, sul Passo di Vālles e sull'alta Valle del
Biōis.
Da qui, seguendo per evidenti tracce la ripida ed erbosa cresta
sulla sinistra, si raggiunge facilmente la croce sulla
Cima di Vālles
(o Cima Venčgia, 2305 m, h 0,10
dalla forcella): magnifico panorama sulle Pale di San Martino, sul
Gruppo
di Bocche, sulla Marmolada e sul
Civetta. Poco sotto la sommitā si rinvengono i resti di una
lunga trincea difensiva, risalente ai tempi della Grande Guerra.
Tornati alla
Forcella Venčgia, si trascura il sentiero in discesa (diretto al vicino Passo
di Vālles, dove sorge il Rifugio Passo
Vālles) per proseguire lungo la comoda cresta erbosa (indicazioni
per il Rifugio Mulāz, segnavia n° 751).
Un primo tratto piuttosto ripido fa guadagnare una anticima erbosa di Cima
Cadalōra, proprio in vista del ripido versante roccioso rivolto verso
la Valle del Biōis. Alcuni saliscendi sul filo di cresta fanno
guadagnare una insospettabile valletta erbosa, dove giace un piccolo
pittoresco laghetto (h 0,20 dalla
forcella). Da qui č possibile raggiungere in pochi minuti, per ripidi prati,
la vetta di Cima Cadalōra (2313 m).
Proseguendo lungo la
ben marcata traccia, con frequenti saliscendi, si aggira uno sperone
roccioso e si raggiunge l'ampio anfiteatro carsico alla base della pių
massiccia Cima della Venegiōta. Aggiratone lo scosceso versante
occidentale, si raggiunge una zona di grandi massi, da dove il fianco
della montagna appare pių vulnerabile. Rimontando una serie di rettilinei
e poco accentuati canalini, si raggiunge il vasto tavolato superiore,
costituito da erba e caratteristiche rocce fratturate: seguendo una delle
numerose tracce, si punta all'evidente vetta della Cima della Venegiōta, che si raggiunge facilmente,
sulla quale sorge un grosso ometto di pietre (2401 m, h
0,55 dal laghetto). Il bel panorama delle
precedenti quote č arricchito dallo scorcio impressionante sulla
ciclopica e vicinissima muraglia del Mulāz.
Seguendo la cresta
verso Sud-Est, si incontra presto un largo canale erboso che, seppur
ripidissimo, consente una veloce calata sul sentiero sottostante. Aggirato
un ultimo costoncino, si raggiunge infine lo stretto intaglio del Passo
della Venegiōta (2303 m), aperto fra la cima omonima ed i rocciosi
contrafforti del Mulāz.
Abbandonato il segnavia n° 751,
diretto al Rifugio
Volpi al Mulāz (vedi
anche itinerario Monte
Mulāz), si scende a destra per un sentierino ben
segnato, anche se in alcuni tratti la traccia non č avvertibile. Si
scende per gli ampi pascoli del Vallone della Venegiōta, si superano
alcune piccole pozze e, pių in basso, si rasentano i ghiaioni alla base
del Mulāz. Raggiunti i primi larici, ci si innesta sul marcato
sentiero n° 749
presso un grande albero (2034 m, h 0,30
dal passo): lo si segue verso sinistra, si tagliano i ripidi pendii
boscosi ed un paio di tumultuosi rii e, con ultima ripida discesa, si
raggiunge l'ampia carrareccia della Val Venčgia, presso la stazione
a valle della teleferica del Rifugio Mulāz.
Scendendo ora verso
destra, si oltrepassa la vicina bella Malga
Venegiōta (1824 m, h
0,30 dal bivio presso il grande albero) e, con comodo percorso quasi pianeggiante, si
ritorna alla Malga Venčgia ed al Pian dei Casōni (h
0,30 dalla Malga Venegiōta).