Dalla strada che conduce al rifugio si devia subito a sinistra (tabelle)
risalendo un bel prato e dirigendosi verso il bosco. Qui la traccia,
segnavia 756,
risale a tornanti le propaggini del Sasso Negro; si supera dapprima un
bivio con indicazioni turistiche per la visita a ciò che resta delle
miniere un tempo presenti in zona quindi, a quota 1620 m, si trascura
la prosecuzione del sentiero 756
diretto verso la Malga Valbona
(vedi itinerario Traversata
delle Comelle), per continuare diritti sul segnavia 761. Il percorso si snoda tra la vegetazione,
concedendo però qualche squarcio panoramico sia sulla vicina Cascata
delle Comelle, sia verso l'idilliaco fondovalle con il
bell'abitato di Gares.
Continuando nella camminata si raggiungono la Forcella Cesurette e la vicinissima Casera
Campigat (1805 m, h
1,30 dalla Capanna Cima Comelle), ricovero sempre aperto ma
incustodito, con possibilità di dormire e fare fuoco. La casera è
adagiata appena oltre la forcella, su un
verdissimo poggio splendidamente affacciato sulla Valle di
San Lucano.
Dalla casera la traccia prosegue a destra su prato e, dopo avere
attraversato un torrentello, si immette su un sentiero militare; la
vegetazione qui è ancora rigogliosa, ma i panorami si fanno sempre
più aperti e, poiché la mulattiera sale con pendenza molto
moderata, si ha tutto l'agio di ammirarli. Proseguendo quindi con comodi
tornanti si oltrepassa un piccolo ricovero, utile in caso di
emergenza, e in breve si giunge ai 2200 m del Campo
Boaro. Il luogo è superpanoramico,
particolare e suggestivo; prati verdissimi che arrivano fino a lambire
le rocce, per poi lasciare gradatamente spazio al pietroso e lunare
ambiente che caratterizza l'Altipiano
delle Pale di San Martino.
Sempre rimanendo sulla comoda mulattiera, si traversa tutta la conca
erbosa accostandosi ora ai pendii rocciosi che scendono dalle
soprastanti Pale dei Balconi; qui il
sentiero prosegue con tratti arditi scavati nella roccia,
quindi aggira un
ampio vallone fino a giungere alla poco marcata insellatura
del Passo dell'Antermarucol (2334 m, h 1,30 da Casera Campigat), compreso
tra il Col Alto e il Marucol. Da qui l'occhio è libero di spaziare
sulle bellissime
montagne circostanti: vicinissime le guglie del Focobòn cui
fa seguito la verde cresta su cui si trova Forcella della Stia, dietro
la catena di Cima dell’Uomo e dietro ancora il paretone della
Marmolada. Sulla destra della valle invece, oltre la cresta che culmina
con la Cima di Pape e i vertiginosi appicchi delle Pale di San Lucano,
troneggia il Civetta.
Da qui, con breve e facile digressione, esiste la possibilità di salire
sul Col Alto in modo da
godere di panorami ancora più completi. Proseguendo lungamente verso il
lunare altipiano, invece, si può arrivare al Rifugio
Rosetta (vedi itinerario Traversata
delle Comelle).
Dal passo (tabelle) si imbocca nuovamente il sentiero 756 che
scende con tornanti
ben disegnati l'ampio vallone (vedi itinerario Traversata
delle Comelle); la vegetazione è ancora bassa e rada e il
panorama meraviglioso. Abbassandosi di quota e rientrati nel bosco,
si incrocia la traccia proveniente dal Pian
delle Comelle attraverso il Viaz
del Bus e, proseguendo ancora per poco (erba alta!), si giunge in
breve alla Malga Valbona
(1783 m, h
1,30 dal passo), ricovero incustodito utile in caso di
emergenza. Nelle immediate vicinanze della malga sorge una
recentissima costruzione in acciaio e legno; si tratta del
riadattamento dell'antico “teaz”, ovvero ricovero per il bestiame,
che dovrebbe ospitare una sorta di grande bivacco gestito … al momento
del sopralluogo, però, la struttura era vuota ed inaccessibile. Nel
pressi possibilità di visitare le antiche miniere presenti in zona.
Oltre la malga la traccia prosegue tra la rigogliosa vegetazione e, oltre
un ultimo traverso, si ricongiunge con il bivio a quota 1620 che si era
trascurato durante la salita (h
0,15 dalla malga). Da qui, lungo il percorso seguito
all'andata, nuovamente al punto di partenza.