Superata la
sbarra, ci si incammina lungo la strada, a tratti ancora asfaltata, che percorre la
pittoresca Val dei Monzòni; dopo qualche tornante, si prosegue con
pendenza più moderata costeggiando una bella forra del torrente, mentre
sullo sfondo appare la scura cresta vulcanica dei Monzòni.
Giunti
in località Pont de Ciàmp, si abbandona la sede stradale per imboccare, sulla
sinistra, il sentiero n° 641
(h 0,45), che attraversa il ponticello e
segue per un tratto il rio sulla sponda opposta. Piegando decisamente a
sinistra, il sentiero inizia a salire (anche se non troppo decisamente)
lungo il pendio boscoso che costituisce la sponda destra orografica della
Valle dei Monzòni. Con salita più decisa, si giunge ad una radura con
qualche baita (1950 m), da dove con altri tornanti ed un lungo traversone
in salita si arriva alla sella della Forcella
dal Pièf (2186 m, h 0,50
dal ponte),
aperta tra il Sass dal Pièf (2586 m, a destra) ed il meno ardito Monte
Palòn (2249 m, a sinistra, sormontato da una croce). Dalla forcella, si apre la vista sulla corona
di cime che costituiscono la testata della Valle di San Nicolò, e
soprattutto sulla sottostante splendida
conca del Lagusèl: è questo un
piccolo laghetto di caratteristico colore verde-azzurro, che occhieggia
seminascosto in
una verde valletta ricoperta di prati e di radi abeti, un paesaggio
veramente idilliaco.
Dall'altra parte si
trascura la traccia che scende allo specchio d'acqua (vedi itinerario Lagusèl)
e si taglia in piano la costa prativa
fino ad alcune baite, adagiate su un piccolo ripiano in riva ad un altro,
più piccolo laghetto. Qui domina la severa parete
del Sass dal Pièf. Seguendo le indicazioni per il "Sentiero
Attrezzato Gino Badia", si prende la
labile traccia che taglia gli ultimi dossi prativi ed attacca gli erti
ghiaioni alla base della parete: con ripidi tornanti si raggiunge una
nicchia nerastra (già ben visibile dal basso), e si rasenta poi la parete
verso destra fino ad un colletto erboso. Si
traversa dall'altra parte in falsopiano l'erto pendio detritico sopra la
piana dei Monzòni (zona di camosci), fino all'imbocco di un largo
circo detritico ("l'Ort") non intuibile dal basso, racchiuso fra le rocciose pareti
della Punta dell'Ort (2689 m) ed i torrioni delle Pale di Carpèlla.
Il ben marcato sentierino serpeggia sul fondo del circo,
mentre sullo sfondo appare la vertiginosa spaccatura
verticale della Forcella dell'Ort. Raggiunta la base dei
ghiaioni, la traccia prende a risalirli con percorso meno evidente ed
alquanto faticoso, a causa della fastidiosa friabilità delle ghiaie.
Risalito un erto, corto canalino, si scavalca un costoncino erboso sulla
sinistra e si raggiunge l'inizio delle
rocce. Le corde fisse guidano lungo
una ripida rampa rocciosa poi, superato un breve canale a sinistra,
un'altra cengia verso destra porta all'imbocco del ripido ma brevissimo
canalino terroso che fa capo alla strettissima
Forcella dell'Ort, aperta fra due
vertiginosi campanili (2504 m, h 1,25 dalla Forcella
dal Pièf).
Belle vedute su Buffàure,
Catinaccio e, sull'altro versante,
sul Passo delle Selle.
Si scende ora dall'altra parte per una
malagevole traccia sulle ghiaie ai piedi della parete di sinistra, con
percorso faticoso a causa dell'estrema precarietà del terreno. Superato
un piccolo ricovero di guerra, la traccia taglia l'ampio circo sassoso
alla base del Piccolo Lastèi (2697 m) e della Punta dell'Ort,
con bella vista dall'alto sulla
Valle delle Selle. Rimontato un
costoncino prativo, si supera un'imponente muraglione della guerra e ci si
immette sul comodo sentiero n° 604,
proveniente dalla Val dei Monzòni, a pochi minuti dal Rifugio
Passo delle Selle (2528 m, h 0,30
dalla Forcella dell'Ort).
Dal passo, si scende
lungo il bel sentierino che
si abbassa decisamente nell'alta Val delle Selle, curvando alla
base della massiccia Punta dell'Ort (2689 m) e rasentando le
piccole ma ardite Pale di
Carpèlla (2490 m, 2430 m, 2411 m);
superato il piccolo specchio d'acqua del Lago
delle Selle (2232 m, sovente asciutto), si giunge su di una costola prativa che si inclina bruscamente verso il fondo della
Valle
dei Monzòni.
Con alcuni ripidi tornanti, il sentiero supera il
salto (da cui il torrente scende con bella serie
di cascate), e tocca il poggio alberato su cui sorge il piccolo
Rifugio
Taramelli (2046 m, h 0,50
dal passo).
Continuando a scendere, superato il
Rio dei Monzòni,
si entra nel bosco e si scende all'ampia radura della Malga
Monzòni
e, poco sotto, alla Baita
Monzòni. Di qui con veloce discesa lungo l'ampia
carrareccia, si giunge al parcheggio della Val dei Monzòni (h
0,30).