Si imbocca la
ripida stradetta (indicazione) che sale nei prati fino al bosco, che
ricopre tutto il fianco della valle fino alla base delle pareti calcaree.
Con alcuni strappi ripidi, la strada a fondo naturale raggiunge la regione
Pianàc' (1374 m, h 0,20),
utilizzata a pascolo (recinti).
Quando la strada spiana, si diparte sulla
destra il sentiero n° 620,
che si inoltra nel fitto bosco. Si ha subito un'idea di quello che ci
aspetta: la traccia non effettua un solo tornante, bensì si mantiene
sempre sulla linea della massima pendenza, facendo guadagnare quota
piuttosto velocemente. Nonostante in alcuni tratti la ripidezza del
sentiero diventi quasi insostenibile, non si può non ammirare l'ambiente
naturale, selvaggio e solitario. Dopo un'ennesima rampa mozzafiato, si
raggiunge una nuova antenna per la telefonia mobile, e subito sopra la
larga strada forestale proveniente da Soràga di Fassa (h
0,55 da Pianàc'): bella vista tra gli alberi sull'abitato di
Moèna e sul
Gruppo
del Pozìl, oltre il solco della Valle di San Pellegrino.
Oltre
la strada, il sentiero continua imperterrito a salire, di nuovo in mezzo
alla magnifica abetaia, intervallando pittoresche radure a zone di bosco
più fitto. Al termine di un erto traversone a mezza costa, il sentiero
sale con minore pendenza in una valletta con rado bosco (alcuni alberi
abbattuti sono da scavalcare), fino ad uscire sui dolci pendii erbosi
della Val del Vènt (h 1,00 dall'incrocio con la strada), in
vista della verticale parete terminale del
Piz Mèda, proprio di
fronte.
Si risalgono i poco inclinati prati, ricca zona di pascolo, fino
ad incrociare il sentiero 616
proveniente da Soràga di Fassa (e che permetterebbe il collegamento anche
con San Giovanni di Fassa): nei pressi del bivio si trova la Baita
Val del Vènt, ricovero di fortuna sempre aperto (giacigli, tavolo,
stufa). Continuando a salire per prati, si giunge in breve ad una altro
bivio: tralasciando la traccia 616,
che prosegue lungamente verso la Costella e la Valle dei Monzòni (vedi anche
itinerario Traversata
Piz Mèda - la Costella),
si sale a destra (cartelli) per un canalino erboso giungendo sul filo
della cresta Nord Est del Piz Mèda (h 0,20
dalla baita,
2130 m circa): splendida vista su Latemar,
Catinaccio,
Vallaccia, Catena di Bocche, nonchè sulla testata della Val Piz Mèda (che
da Ronc risale fino alla Costella, con bei prati ricca zona
di pascolo).
Seguendo il filo di cresta, facendo attenzione
all'esposizione specialmente sul versante Val del Vènt, si
raggiunge un canalino terroso che si risale con alcuni tornanti, fino alla
spaziosa cima del Piz Mèda (2200 m, h 0,10
dalla forcella),
sormontata da una croce. Splendida vista su San Pellegrino, Latemar, Catinaccio Meridionale, nonchè sulla bassa
Val di Fassa.
Il
ritorno si effettua per la stessa via in h 1,30.