La cresta del Col Bel 2436 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLA MARMOLADA)

SCHEDA N. 25 

 

FOTO NOTEVOLI

DALLE BAITE DEL CIÀMP DE POZZA VERSO IL GRUPPO DELLA VALLACCIA

IL GRUPPO DEL SASSOLUNGO DALLA SOMMITÀ DEL COL BEL

LA TESTATA DELLA BUCOLICA VAL GIUMÈLA, UN PO' DETURPATA DAI NUMEROSI IMPIANTI DI RISALITA

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Pozza di Fassa (54 km da Egna-Ora);

b) Da Bolzano Nord (uscita della A22 del Brennero) si risale interamente la caratteristica Val d'Ega e, attraverso Ponte Nova e Nova Levante, si raggiunge il Passo di Costalunga (1743 m). Da qui si scende in breve a Vigo di Fassa e, proseguendo lungo la Val di Fassa, a Pozza di Fassa (41 km da Bolzano Nord).

Al termine del paese, prima che la strada  attraversi su un ponte il Rio di Soiàl, si prende una diramazione (Via Jumèla) che scende a destra ad un ponte sull'Avisio, presso un'area attrezzata (parcheggio prima del ponte). 

 

ITINERARIO

Si supera il ponte e si prosegue a destra, per breve tratto costeggiando l'Avisio. Si prende però quasi subito una carrareccia sterrata che, a sinistra, prende a risalire lo splendido fitto bosco (indicazioni per Val Giumèla, segnavia n° 643). La carrareccia si inerpica lungo il boscoso versante occidentale del Sass de Peredafèc, alternando brevi tratti in moderata pendenza a ripidissimi strappi. Presso un tornante si lascia una costruzione dell'acquedotto, inoltrandosi ancora nell'abetaia, qui molto fitta. A sprazzi si può godere di scorci suggestivi sulla bassa Val di Fassa, sul Catinaccio e sul Latemar. 

Incrociato un sentiero sulla destra, proveniente da Mèida (vedi anche itinerario Traversata del Buffàure), si prosegue lungo la carrareccia, il cui tracciato ha subito recentemente alcune modifiche, probabilmente per adattarlo alle nuove esigenze sciistiche del sito: con una nuova serie di ripidi tornanti si guadagna velocemente quota, per inserirsi finalmente nel solco vallivo della Val Giumèla, al di sopra del primo impercorribile tratto. Nel lontano fondovalle, in una stretta forra rocciosa, rumoreggia il torrente. 

Finalmente in piano, la carrareccia taglia comodamente le falde boscose incombenti, supera alcuni dossi e si porta presso la radura dove sorge il grande stallone della Malga Giumèla (1978 m, h 1,15): in asse con lo sbocco della valle, appare il severo gruppo roccioso della Vallaccia, mentre verso la testata si individuano i ripidi pendii erbosi del Col Bel. 

Si abbandona a questo punto la mulattiera di fondovalle, diretta alla Sella del Brunec', per prendere una diramazione della carrareccia che, a sinistra, prende a risalire il fitto bosco (indicazione per "CROCE"). Con alcuni tornanti il tracciato si porta in breve ai margini degli inclinati prati che salgono all'ampissima insellatura del Ciàmp de Pozza, aperta fra il Sass da Peredafèc (a sinistra) e la quota 2222 della cresta del Col Bel. Si risalgono i prati, fra splendide baite ristrutturate, per una traccia fra le erbe, puntando alla base del testone boscoso a sinistra, dove si ritrova un buon sentiero ed un'altra freccia per la "CROCE" (2070 m circa). Seguendo la comoda traccia, che si snoda con piacevole percorso sulla boscosa cresta, si raggiunge dapprima la vera vetta del Sass de Peredafèc (2140 m), in mezzo agli abeti e quindi per nulla panoramica, per poi calare leggermente fino alla fantastica balconata dell'anticima sud-ovest (2125 m, h 0,40 da Malga Giumèla), dove sorge la monumentale croce di ferro ben visibile da Pozza e Vigo di Fassa. Panorama spettacoloso su Latemar, Catinaccio e Sassolungo, nonchè su tutta la Val di Fassa

Ritornati al Ciàmp de Pozza, si prosegue lungo la linea di crinale, per aperti pendii erbosi che si fanno via via più ripidi, fino a ritrovare una marcata traccia che si inerpica con ripidi tornanti in direzione della quota 2222. Il panorama si amplia gradualmente, spaziando anche verso la catena di Costabella e di Cima dell'Uomo. Dall'altra parte, oltre il Sassolungo, compare la bastionata del Sella. Si prosegue lungo la cresta: mentre verso la Val Giumèla questa presenta ripidi pendii erbosi, verso la Val di Fassa scoscendono selvaggi boschi e repulsivi dirupi. Con tortuoso percorso il crinale si dirige ora verso ovest: con fatica crescente, si superano una serie di cime secondarie, alternando tratti di cresta ampia ad altri più affilati e caratteristici. Le caratteristiche del terreno fanno comunque si che le difficoltà rimangano a livello elementare. Un ultimo pendio faticoso, dove fra l'erba emerge qualche banale roccetta, conduce infine sull'ampio dorso sommitale del Col Bel (2436 m, h 1,00 dal Ciàmp de Pozza): la vetta è costituita da una vastissimo altipiano erboso, appena ondulato da alcuni modesti dossi, da dove la vista può spaziare a 360° su tutti i gruppi circostanti, uno spettacolo veramente unico! Colpisce, in particolare, la veduta sul massiccio della Marmolada, così vicino che pare di poterlo toccare! Ma anche gli altri gruppi dolomitici fassani sono tutti lì, in bella mostra. Da qui si vede bene anche il proseguimento della cresta che, oltre la vasta insellatura erbosa della Sella di Ciamòl (2361 m), riprende quota con una sottile crestina fino alla vetta del Su l'Aut (2513 m), la cima più elevata del sottogruppo, per poi scendere sulla Sella del Brunec' (2426 m), riconoscibile per le stazioni di arrivo delle seggiovie provenienti dal Ciampàc' e da Buffàure. 

Per scendere alla Sella di Ciamòl si prosegue lungo il crinale, che dopo una breve discesa riprende quota in una elevazione secondaria, per poi calare all'ampia insellatura erbosa (recinzioni per il bestiame): a sinistra stacca una labile traccia che si va a congiungere alla mulattiera della Val di Crèpa (vedi anche itinerario Traversata del Buffàure). A questo punto si scende verso destra nell'ampio avvallamento erboso che scende in direzione del vicino fondovalle della Val Giumèla: all'inizio non c'è traccia, ma dopo un centinaio di metri si incontra un sentiero che scende per un canale erboso e si porta nei pressi del fondovalle. Si attraversa una pietraia di rocce scure e si raggiunge un gruppo di antiche baite in via di ristrutturazione. L'idilliaco paesaggio è un po' deturpato dagli impianti e dagli sbancamenti asserviti alle piste da sci. 

Sempre seguendo il sentiero si raggiunge il rio di fondovalle: superatolo su pietre, si guadagna l'ampia mulattiera di fondovalle, in questo tratto fiancheggiata dalla nuova pista proveniente dal Col Valvacìn. Presto però la mulattiera si allontana dalla pista e discende la valle, che in questo tratto si fa più stretta e boscosa. Superata una strettoia, si attraversa nuovamente il rio e, in leggera discesa, si ritorna attraverso un bellissimo bosco alla Malga Giumèla (h 1,15 dalla vetta del Col Bel). Di qui, lungo la carrareccia percorsa in salita, nuovamente a Pozza di Fassa (h 0,45 dalla malga).

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 - 5,30

DISLIVELLO

1300 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

25 ottobre 2009

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - ottobre

COMMENTI

Itinerario molto molto panoramico, facile sia tecnicamente che come orientamento, ma che regala inquadrature veramente uniche e poco note verso i più famosi gruppi dolomitici circostanti. Attenzione in caso di nebbia, perchè in questo caso alcuni tratti del percorso potrebbero suscitare perplessità, così come qualche cautela è richiesta qualora i pendii erbosi risultassero bagnati e scivolosi. Abbastanza frequentato. Unico neo: gli impianti sciistici che, negli ultimi anni, hanno inquinato questa remota valletta, autentico gioiello di solitudine alpina, con la loro ingombrante presenza ... Tutto ciò è già stato oggetto di feroci polemiche, purtroppo senza risultato, nelle sedi ed ambienti opportuni, per cui non mi sembra necessario soffermarmici oltre: però ora è tutto lì, chiunque può vedere e giudicare ...