Il sentiero,
all'inizio in moderata pendenza, traversa lungamente nel fitto bosco,
selvaggio e solitario. Superato il tracciato delle telecabine del Buffàure, si continua a
mezzacosta rimanendo alti sul fondo della bassa Valle di San Nicolò. Con
salita più decisa, si incontra una labile traccia proveniente da destra
(dal fondovalle) e, con un'ultima ripida serie di tornanti, si raggiunge
infine l'ampio ripiano prativo su cui sorge il bel Rifugio
Buffàure (2044 m, h 1,30).
Nei pressi sorge la nuova stazione della cabinovia proveniente da Mèida
(eventuale alternativa di accesso per i meno allenati).
Trascurata la
nuova seggiovia per il Col Valvacìn, si prende la larga pista da
sci (segnavia n° 613)
che risale un breve pendio verso destra, fino ad un nuovo ripiano con
tabià ed un piccolo bar (Baita Cuz, 2120 m circa, h
0,20 dal rifugio): nei pressi sorge il nuovo Giardino Alpino del
Buffàure, ricco di esemplari botanici della zona.
Proseguendo per
vasti prati, si tralascia una diramazione sulla destra (seguendola per
breve tratto, bella veduta sulla testata di Valle di San Nicolò), e si
prendono a risalire con ampi tornanti i ripidi pendii erbosi del Col
Valvacìn, su cui campeggia la stazione di arrivo della seggiovia:
attraversatone il tracciato, si raggiunge in breve la cima, da cui si gode
di ampia veduta sui sottogruppi Monzòni - Vallaccia e Costabella
- Uomo. Sull'altro versante, la vista spazia dal Catinaccio
al Sassolungo al Sella.
Da qui il sentiero si immette sulla
stretta e panoramica cresta erbosa che separa
la ridente Val Giumèla (a sinistra) dalla più profonda Valle di
San Nicolò: un tratto di salita decisa (qualche tornante) permette di
toccare la piccola vetta erbosa del Sass de Dama (2430 m, h
1,15 dal Rifugio Buffàure), da cui si gode di una vista
circolare di particolare bellezza. Una ripida discesa dall'altra parte fa
perdere un po' di quota, poi con lungo saliscendi il sentiero percorre la
cresta (alcune roccette vengono evitate sul versante Giumèla) finchè,
tagliati alla base i ripidi prati terminali del Sass Porcèl (2490
m), si risale brevemente all'ampia insellatura verdeggiante della Sella
del Brunec' (2428 m, h 0,30 dal
Sass
de Dama). Da qui, sono possibili comodi collegamenti con la conca del
Ciampàc'
o col Passo di San Nicolò (vedi itinerario Anello
del Passo
di San Nicolò). Purtroppo, negli ultimi anni sulla sella è stata
costruita la stazione a monte di una seggiovia che sale dal Ciampàc', in
funzione anche d'estate! Belli comunque gli scorci sul Collac' e su Marmolada - Gran
Vernèl.
Dalla sella si prende una traccia che
risale il ripido pendio erboso di
sinistra, che ben presto si assottiglia
a cresta e raggiunge un'ampia spalla erbosa: proseguendo brevemente sulla
sinistra, superata qualche elementare roccetta, si sale in
vetta al Su l'Aut (2515 m, h 0,20
dalla Sella del Brunec'), la cima più elevata del sottogruppo del Buffàure.
Magnifica veduta su tutti i gruppi fassani, ed in particolare su Sassolungo,
Sella e Marmolada. La verdissima
Val Giumèla scende verso Ovest, inquadrando il Catinaccio. Di fronte, troneggia la scura Crèpa
Nèigra, mentre in basso si estende l'intrico
di impianti di risalita e posti di ristoro della conca del Ciampàc'.
Tornati alla spalla erbosa, si segue la cresta di
destra che dapprima in discesa, poi con lievi saliscendi, attraversa tutta
la testata della pittoresca Val di Crèpa fino all'ampia depressione
erbosa del Pian de Selle (2361 m, h 0,45
dalla Sella del Brunec'), che si apre al piede della Crèpa Nèigra
e che mette in comunicazione la conca del Ciampàc' con la già
citata Val di Crèpa.
Incontrato il sentiero
n° 645,
lo si segue scendendo (a sinistra) i ripidi prati della Val di Crèpa, fino ad un
primo gruppo di casolari (Pòze, 2185 m), dai quali la traccia
prosegue pressochè pianeggiante sul fondo dell'amena valletta: gruppi di
tabià sparsi tra i prati, bestiame al pascolo e tanta tranquillità fanno
di questa valle una vera perla di natura
quasi incontaminata. Raggiunta la soglia glaciale presso un ultimo gruppo
di fienili, si attraversa un cancello e si prende a scendere molto
ripidamente con una serie di tornanti nel fitto bosco. Con lunga discesa,
si raggiunge una esigua radura, dove sorgono i casolari di Duìn,
da cui un nuovo tratto ripidissimo fa perdere altra quota nel bosco.
Superata una placchetta (corda fissa), si prosegue la discesa tra gli
alberi, nel bosco sempre più precipite, fino a sbucare sulla passeggiata
del Lungo Avisio nei pressi di Fontanazzo di Sotto (1396 m, h
1,45 dal Pian de Selle).
Da qui, con mezzi pubblici o a
piedi (h 1,30 circa) nuovamente a Pozza.