Dal
piazzale della funivia si
prende una stradetta sterrata che attraversa un grande prato (il Pianāz),
dirigendosi verso il ripido versante boscoso che scende dall'ampia sella
aperta tra il Collac' (2715 m, a destra) e la Pala di Vernčl
(2836 m, a sinistra). Entrati nel bosco, la carrareccia inizia una serie
di ripidissimi tornanti (ad un certo punto, sulla sinistra, č segnalata
una deviazione che porta ad ammirare una bella cascata del Rio Cirelle)
che consentono di guadagnare velocemente quota. Giunti quasi al sommo del
pendio boscoso (bella vista sul Sassolungo), una brevissima deviazione sulla destra porta alla
Baita
Lōcia Contrėn (1736 m, h 0,30),
mentre il sentiero principale si inoltra pianeggiando nella splendida Val
Contrėn; attraverso successivi ripiani prativi, sempre di fianco al
rio, il sentiero risale la valle, di fronte alle imponenti pareti del Vernčl,
mentre sullo sfondo appaiono le Cime d'Ombretta e, sulla sinistra,
l'imponente parete Sud della Marmolada; a destra, incombe il Collac'
sopra alti pendii boscosi.
Quando si giunge in corrispondenza dello
sbocco di un aspro vallone boscoso sulla destra, al termine delle muraglie
calcaree del Collac' (č il vallone che si origina in alto
dall'insellatura della Forcia Nčigra 2509 m), un cartello indica lo
stacco del sentiero n° 646
che vi si dirige (h 0,10 dalla baita). Si
abbandona quindi il fondovalle per dirigersi sui prati a destra:
all'inizio la traccia non č molto marcata, ma poi, una volta entrati nel
bosco, si evidenzia, mentre risale con ripidezza sempre molto accentuata
gli erti pendii alberati. Ogni tanto, qualche radura consente di ammirare
bellissime vedute su Sella,
Sassolungo e Marmolada. La salita sembra concedere un po' di
tregua mentre la traccia attraversa un pittoresco dosso con alti
abeti, ma
poi riprende sostenuta fino ad uscire nella parte mediana del vallone,
dove gli alberi lasciano il posto ai pascoli ed alle rocce incombenti:
forte č il contrasto fra le chiare dolomie del Collac' e le scure
rocce vulcaniche che costituiscono la cresta di collegamento fra la Forcia
Nčigra (visibile in alto a destra) ed il Passo di San Nicolō. In
particolare, svetta proprio di fronte l'ardita e monolitica Torre Dantōne, corposo gendarme del retrostante Sasso Nero. Poco
prima di attraversare un rio (h 1,00
dal bivio),
il sentiero devia decisamente sui pendii erbosi a destra ed inizia a
risalire, con pendenza ancora pių accentuata, la ripida scarpata
discendente direttamente dalla Forcia Nčigra. La traccia si fa pių
malagevole, il fondo di terriccio e ghiaia č scivoloso, ma anche
se con fatica si sale abbastanza velocemente: nella parte alta del
vallone, quando oramai l'insellatura erbosa della Forcia Nčigra
appare vicina, si abbandona la traccia principale (frecce su un masso) per
prendere un sentierino verso destra, che si insinua in una piccola
valletta rocciosa alla base del Collac'. Superato un modesto tratto
di roccette, si traversa un ripido campo di ghiaie (attenzione) e,
finalmente su terreno erboso, si esce su un panoramicissimo colletto con veduta
mozzafiato sulla Marmolada (h 0,35
dal rio).
Proseguendo a salire, con pochi tornanti ci si va ad innestare sulla
traccia "ufficiale" della via normale al Collac',
proveniente dalla Forcia Nčigra (vedi anche itinerario Collac'
da Ciampāc'). Dopo
un traverso rasente alle rocce in
ambiente precipite, si toccano le ghiaie di un ampio canalone che incide
tutto il fianco sud-orientale della montagna. La vecchia via normale risaliva il canalone sul
fondo, dove la grande friabilitā poteva causare problemi: il nuovo
tracciato si svolge quindi sulla sponda sinistra, all'inizio per facili
coste prative, poi per roccette abbastanza
sicure anche se leggermente esposte. Lungo tutta la salita,
comunque, le corde metalliche consentono di procedere in sicurezza. In
alto, quando ormai oltre il Sasso Nero č
visibile la Catena di Costabella - Cima dell'Uomo, il canale presenta
una strozzatura: un
traverso un po' delicato,
ma assicurato dalla corda fissa, consente di raggiungere un colletto
detritico. Al di lā, risalite facili ghiaie, una placconata
rocciosa piuttosto ripida va rimontata grazie all'ausilio dei pioli
metallici: si tocca cosė la forcellina cui questo canalone fa capo, ormai
sulla cresta
principale: bella vista aerea
sulla conca del Ciampāc', sulla fronteggiante
Crčpa Nčigra e
sui pių lontani gruppi del Sassolungo,
del Catinaccio, del Latemar e della Vallaccia.
Dalla forcelletta si traversa, nuovamente sul versante del Ciampāc',
per una comoda cengia fino ad un'altra pių
stretta forcella, dove si risale un camino di
tre metri grazie ai pioli e alla fune; si arriva cosė all'ultima crestina
che si risale senza difficoltā, tralasciando negli ultimi metri l'uscita
della Via Ferrata dei Finanzieri sulla destra, fino alla cima del Collac'
(2715 m, h 0,45 dal colletto). Panorama veramente eccezionale su
Marmolada,
Sella,
Sassolungo, Catinaccio,
Monzōni - Vallaccia e Costabella
- Uomo.
Seguendo nuovamente la via normale, si ritorna al punto in
cui ci si era immessi sul sentiero ufficiale e, seguendo quest'ultimo, con
un faticoso anche se breve tratto in salita, si raggiungono i prati della Forcia
Nčigra (2506 m, h 1,00 dalla
cima). Da qui č possibile divallare per sentiero nella conca del
Ciampāc'
ed alla stazione della funivia che scende ad Alba di Canazei (vedi anche
itinerario Collac' da Ciampāc'),
oppure ridiscendere per il sentiero n° 646
seguito in salita in Val Contrėn.
Si consiglia perō di proseguire
in altro modo: dalla Forcia Nčigra si segue l'evidente sentiero che
inizia a scendere in Val Contrėn, ma presto lo si abbandona per
seguire la traccia n° 613
che, con un paio di facilissimi tratti attrezzati, conduce in breve al
colletto fra il Sasso Nero (2605 m, a destra) e la giā citata Torre
Dantōne (a sinistra). Da questo colletto il sentiero scende, per
prati, nell'ampia
conca del Piān de Mčz, ricca di bestiame al pascolo. Rimanendo
alta, alla base delle rocce, la traccia con ampio semicerchio raggiunge
l'arrotondata linea di cresta Contrėn - San Nicolō, dove incrocia
il "Sentiero Attrezzato Lino Pederiva", proveniente dalla
Sella del Brunec'
(vedi anche itinerario Anello
del Passo di San Nicolō in senso inverso).
Da questo punto, una breve
risalita consente di toccare il colletto da cui si origina, sul versante di
Contrėn,
il pittoresco costolone de I Varōs, tutto traforato di gallerie e
trincee risalenti alla Grande Guerra (interessante
la visita delle postazioni). Scendendo dall'altra parte, con percorso
semi-pianeggiante si taglia dall'alto tutta la grande conca
di prati dei Prā di Contrėn e, con splendide vedute su Marmolada
e sulla testata di Val di San Nicolō, si raggiunge l'ampia sella del Passo
di San Nicolō (2340 m, h 0,50
dalla Forcia Nčigra), con l'omonimo simpatico rifugio.
Non rimane ora che seguire il comodo sentiero n° 608
che, prima fra arrotondati dossi erbosi, poi per una ripida valletta alla
base dei Lastči di Contrėn, scende con tranquillitā in Val Contrėn: superato il rio su un ponticello, si passa accanto alla
pittoresca Malga Contrėn (2027 m) e, oramai su una comoda
carrareccia, si scende in pochi passi al Rifugio
Contrėn (2016 m, h 1,00 dal Passo
di San Nicolō).
Lungo la carrareccia che percorre la magnifica
Val Contrėn, dapprima in discesa moderata poi, oltre la nuova Baita
Cianci (ex Baita Robinson), in piano, si ritorna alla Baita Lōcia
Contrėn e di qui, con una ventina di minuti di ripidissima
discesa, nuovamente ad Alba (h 1,00
dal Rifugio Contrėn).