Si prende la
grande pista da sci che dall'albergo si dirige verso sinistra, supera un
piccolo rio (laghetto) e risale ripida gli ampi pendii prativi della Campagnaccia. Raggiunto un bivio, si trascura la continuazione della pista
per prendere una sterrata a sinistra che con alcune svolte raggiunge il
poggio dove sorge il Ristorante Paradiso. Qui sorge anche la
nuova stazione di arrivo della Seggiovia Costabella, rinnovata
recentemente, che puō costituire una valida alternativa di accesso
(30-40 minuti in meno).
Si
prosegue dunque sul largo sentiero n° 604,
che attraversa i dolci dossi erbosi della Campagnaccia, in vista
della rocciosa Cresta di Costabella. Ad un bivio, si prende il
sentierino segnato di destra, che risale dapprima una valletta sassosa e
poi il filo di un costoncino erboso fino alla base del canale detritico
finale: risalitolo con alcune svolte, si raggiunge l'insellatura del Passo
delle Selle (2529 m, h 1,30),
dove sorge il Rifugio
Passo delle Selle.
Il vecchio caratteristico rifugio in legno ha lasciato il posto ad una
moderna costruzione in muratura visibile giā da lontano, che č stata
inaugurata nell'estate 2006. La vecchia capanna č comunque
stata spostata poco pių a valle, su un ripiano detritico che guarda la Val
dei Monzōni, ed č anch'essa aperta con servizio di ristoro.
A
questo punto si
prende il sentiero (cartelli) che sale a destra lungo la linea di cresta
del Piccolo Lastči, ed inizia il percorso dell'Alta Via Bepi Zac,
che percorre i vecchi sentierini austriaci della Prima Guerra Mondiale: si
passa quasi subito presso un'interessante caverna con postazioni, per poi
risalire con numerose svolte fra i detriti il ripido fianco della
montagna. Alcune banali corde fisse permettono di guadagnare la panoramica
vetta del Piccolo Lastči (2687 m, h 0,30
dal passo):
bella veduta sulla vicina massiccia
Punta dell'Ort (2690 m).
Si
scende ora ad un'ampia insellatura di cresta, oltre la quale si risale per
detriti e qualche facile roccetta alla cima del Grande Lastči (2713
m, h 0,30
dal Piccolo Lastči). La traccia
segnalata, senza toccare la vetta, porta all'imbocco di una breve galleria
di guerra che porta direttamente sul versante Est della montagna.
Da qui
in poi l'itinerario si fa leggermente pių impegnativo, pur rimanendo
comunque facile: attraverso un divertente e vario percorso sul filo di
cresta, sfruttando cenge, ponticelli e
gallerie di
guerra, si taglia
dall'alto tutto il solitario anfiteatro detritico della Ciamorciāa,
fino ad una pių ampia forcella alla base della piramide terminale della Cima
di Campagnaccia. La traccia risale un pendio di mobili detriti, tocca
l'ardita "Postazione dei Bavaresi" e raggiunge in breve
la sommitā della Cima di Campagnaccia (2737 m, h
1,00 dal Grande Lastči,
croce di legno). Magnifica veduta su Val San Nicolō e Marmolada,
e dall'altra parte sulla Catena di Bocche.
Si scende a questo punto
dall'altra parte per un ampio e dolce pendio erboso e detritico (Banc
di Campagnaccia) fino al punto di massima depressione, da dove un
sentierino segnato scende per ghiaioni al Passo di San Pellegrino
(segnalazione "via di fuga"). Proseguendo per la ferrata,
invece, si risale senza difficoltā il facile pendio sassoso e, per alcune
roccette, si raggiunge la vetta della Cima di Costabella (2759 m, h
0,30 dalla Cima di Campagnaccia), punto pių alto dell'intero
percorso. A sinistra, oltre una rocciosa selletta, si notano le roccette
sommitali del Sass da
Lastči.
Discesi dalla cima, si transita
accanto ad un pozzo di contromina e ci si cala poi per un corto canalino
roccioso fino ad un colletto. Si risale allora una ripida scala di legno e
si taglia poi espostamente la successiva crestina (corda) fino all'imbocco
di una scura galleria di guerra: vi si entra e, seguendo attentamente i
segnavia (torcia elettrica), se ne esce sul versante di San Pellegrino,
al sommo di un'erta paretina che scivola su un ripido canalone. Si scende
in diagonale per strette cenge attrezzate (esposto) e, oltre un'ultima
breve galleria, si riesce ad una forcella sassosa.
Si attraversa ora, sul
versante di Valle di San Nicolō, una specie di altopiano detritico dove
abbondano trincee, resti di postazioni e gallerie: qui sorgeva un grosso
baraccamento austriaco. Si raggiunge cosė la selletta alla base del Sasso
di Costabella, ardito roccione sul quale spicca, poco sotto la vetta,
una grossa finestra artificiale. Da qui due possibilitā:
a
- proseguire per il sentierino che aggira il Sasso di Costabella
e raggiunge in breve la Forcella del Ciadėn (2664 m, h
0,30 dalla Cima di
Costabella);
b
- giunti sotto il Sasso, si risale il canalino fra questo ed un
avancorpo (corde fisse) e, per un ponticello di legno, si raggiunge la
caverna da cui ci si affaccia al finestrone del Sasso; nell'estate
2005 all'interno della caverna era allestita una interessantissima
mostra fotografica sulla Grande Guerra. Ritornati all'aperto, si
risale ancora per breve tratto il canalino, fino alle roccette
sommitali del Sasso di Costabella, dove sorge un osservatorio.
Si scende poi per alcune roccette verso Est fino ad un tetro
canale-camino, che si discende lungo un sistema di scale e ballatoi in
legno per uscire sui facili pendii detritici che conducono in breve
alla Forcella del Ciadėn (2664 m, h 0,50
dalla Cima di Costabella).
Qui termina il 1° tronco della ferrata
ed attacca il successivo percorso di cresta (vedi anche itinerario Alta
Via Bepi Zac - 2° tronco): non resta ora che seguire a destra la facile traccia sui ghiaioni che
fa perdere velocemente quota (alcuni tagli diretti nella parte alta sono
di dubbia utilitā); raggiunti i prati inferiori, si superano due
successivi gradini erbosi e, attraverso rigogliosi ripiani pascolivi, si
ritorna al dosso dove sorge il Ristorante Paradiso.
Di qui, in
breve, nuovamente all'Albergo Cima Uomo (h
1,00 dalla Forcella del Ciadėn).