Alta Via Bepi Zac - 1° tronco

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLA MARMOLADA)

SCHEDA N. 16

 

PUNTO DI PARTENZA

LA CRESTA DEI MONZŌNI DALLA CIMA DI CAMPAGNACCIA

SALENDO ALLA CIMA DI COSTABELLA VERSO LE ZONE DEL LARSEC E DI ANTERMOIA

DALLA CIMA DI COSTABELLA VERSO IL BANC DI CAMPAGNACCIA

UN ESPOSTO PASSAGGIO DELL'ALTA VIA BEPI ZAC

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Močna (47 km da Egna-Ora). Di qui si svolta a destra e si risale la pittoresca Valle di San Pellegrino fino al Passo di San Pellegrino (1919 m, 12 km da Močna);

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale la Val Cordevole fino a Cencenėghe Agordėno (47 km da Pian di Vedoia). Qui si imbocca la strada della Valle del Biōis che, attraverso Canale d'Āgordo e Falcāde, raggiunge il Passo di San Pellegrino (1919 m, 18 km da Cencenėghe, di cui gli ultimi molto ripidi).

Dal passo, scendendo per circa 200 m verso Falcāde, si prende una stradetta verso sinistra che, attraverso ondulazioni prative, raggiunge in breve l'isolato Albergo Cima Uomo (1940 m circa, parcheggio).

 

ITINERARIO

Si prende la grande pista da sci che dall'albergo si dirige verso sinistra, supera un piccolo rio (laghetto) e risale ripida gli ampi pendii prativi della Campagnaccia. Raggiunto un bivio, si trascura la continuazione della pista per prendere una sterrata a sinistra che con alcune svolte raggiunge il poggio dove sorge il Ristorante Paradiso. Qui sorge anche la nuova stazione di arrivo della Seggiovia Costabella, rinnovata recentemente, che puō costituire una valida alternativa di accesso (30-40 minuti in meno). 

Si prosegue dunque sul largo sentiero n° 604, che attraversa i dolci dossi erbosi della Campagnaccia, in vista della rocciosa Cresta di Costabella. Ad un bivio, si prende il sentierino segnato di destra, che risale dapprima una valletta sassosa e poi il filo di un costoncino erboso fino alla base del canale detritico finale: risalitolo con alcune svolte, si raggiunge l'insellatura del Passo delle Selle (2529 m, h 1,30), dove sorge il Rifugio Passo delle Selle. Il vecchio caratteristico rifugio in legno ha lasciato il posto ad una moderna costruzione in muratura visibile giā da lontano, che č stata inaugurata nell'estate 2006. La vecchia capanna č comunque stata spostata poco pių a valle, su un ripiano detritico che guarda la Val dei Monzōni, ed č anch'essa aperta con servizio di ristoro. 

A questo punto si prende il sentiero (cartelli) che sale a destra lungo la linea di cresta del Piccolo Lastči, ed inizia il percorso dell'Alta Via Bepi Zac, che percorre i vecchi sentierini austriaci della Prima Guerra Mondiale: si passa quasi subito presso un'interessante caverna con postazioni, per poi risalire con numerose svolte fra i detriti il ripido fianco della montagna. Alcune banali corde fisse permettono di guadagnare la panoramica vetta del Piccolo Lastči (2687 m, h 0,30 dal passo): bella veduta sulla vicina massiccia Punta dell'Ort (2690 m). 

Si scende ora ad un'ampia insellatura di cresta, oltre la quale si risale per detriti e qualche facile roccetta alla cima del Grande Lastči (2713 m, h 0,30 dal Piccolo Lastči). La traccia segnalata, senza toccare la vetta, porta all'imbocco di una breve galleria di guerra che porta direttamente sul versante Est della montagna. 

Da qui in poi l'itinerario si fa leggermente pių impegnativo, pur rimanendo comunque facile: attraverso un divertente e vario percorso sul filo di cresta, sfruttando cenge, ponticelli e gallerie di guerra, si taglia dall'alto tutto il solitario anfiteatro detritico della Ciamorciāa, fino ad una pių ampia forcella alla base della piramide terminale della Cima di Campagnaccia. La traccia risale un pendio di mobili detriti, tocca l'ardita "Postazione dei Bavaresi" e raggiunge in breve la sommitā della Cima di Campagnaccia (2737 m, h 1,00 dal Grande Lastči, croce di legno). Magnifica veduta su Val San Nicolō e Marmolada, e dall'altra parte sulla Catena di Bocche. 

Si scende a questo punto dall'altra parte per un ampio e dolce pendio erboso e detritico (Banc di Campagnaccia) fino al punto di massima depressione, da dove un sentierino segnato scende per ghiaioni al Passo di San Pellegrino (segnalazione "via di fuga"). Proseguendo per la ferrata, invece, si risale senza difficoltā il facile pendio sassoso e, per alcune roccette, si raggiunge la vetta della Cima di Costabella (2759 m, h 0,30 dalla Cima di Campagnaccia), punto pių alto dell'intero percorso. A sinistra, oltre una rocciosa selletta, si notano le roccette sommitali del Sass da Lastči

Discesi dalla cima, si transita accanto ad un pozzo di contromina e ci si cala poi per un corto canalino roccioso fino ad un colletto. Si risale allora una ripida scala di legno e si taglia poi espostamente la successiva crestina (corda) fino all'imbocco di una scura galleria di guerra: vi si entra e, seguendo attentamente i segnavia (torcia elettrica), se ne esce sul versante di San Pellegrino, al sommo di un'erta paretina che scivola su un ripido canalone. Si scende in diagonale per strette cenge attrezzate (esposto) e, oltre un'ultima breve galleria, si riesce ad una forcella sassosa. 

Si attraversa ora, sul versante di Valle di San Nicolō, una specie di altopiano detritico dove abbondano trincee, resti di postazioni e gallerie: qui sorgeva un grosso baraccamento austriaco. Si raggiunge cosė la selletta alla base del Sasso di Costabella, ardito roccione sul quale spicca, poco sotto la vetta, una grossa finestra artificiale. Da qui due possibilitā: 

a - proseguire per il sentierino che aggira il Sasso di Costabella e raggiunge in breve la Forcella del Ciadėn (2664 m, h 0,30 dalla Cima di Costabella);

b - giunti sotto il Sasso, si risale il canalino fra questo ed un avancorpo (corde fisse) e, per un ponticello di legno, si raggiunge la caverna da cui ci si affaccia al finestrone del Sasso; nell'estate 2005 all'interno della caverna era allestita una interessantissima mostra fotografica sulla Grande Guerra. Ritornati all'aperto, si risale ancora per breve tratto il canalino, fino alle roccette sommitali del Sasso di Costabella, dove sorge un osservatorio. Si scende poi per alcune roccette verso Est fino ad un tetro canale-camino, che si discende lungo un sistema di scale e ballatoi in legno per uscire sui facili pendii detritici che conducono in breve alla Forcella del Ciadėn (2664 m, h 0,50 dalla Cima di Costabella).

Qui termina il 1° tronco della ferrata ed attacca il successivo percorso di cresta (vedi anche itinerario Alta Via Bepi Zac - 2° tronco): non resta ora che seguire a destra la facile traccia sui ghiaioni che fa perdere velocemente quota (alcuni tagli diretti nella parte alta sono di dubbia utilitā); raggiunti i prati inferiori, si superano due successivi gradini erbosi e, attraverso rigogliosi ripiani pascolivi, si ritorna al dosso dove sorge il Ristorante Paradiso. 

Di qui, in breve, nuovamente all'Albergo Cima Uomo (h 1,00 dalla Forcella del Ciadėn).     

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 - 6,00

DISLIVELLO

1000 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

24 luglio 2005

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Interessantissima gita sui percorsi della Grande Guerra: una intelligente sistemazione delle postazioni fa si che all'interesse storico faccia seguito anche il divertimento per alcuni passaggi divertenti, anche se mai difficili. Panorami stupendi. Frequentato. Conviene essere muniti di torcia elettrica per evitare dolorose capocciate nelle gallerie.