Attraversata la
strada, si segue l'ampia stradetta (solitamente ben battuta) che si inoltra
pianeggiante nel fitto bosco della Foresta di Paneveggio; superato quasi subito
il Rio Colbricòn, la traccia taglia il bosco in orizzontale,
diretta verso i contrafforti del Lagorài.
Superato un altro rio, si
tralascia una traccia per San Martino di Castrozza (sovente non battuta) e si
prosegue verso destra, fino a raggiungere alcune costruzioni in legno di
proprietà del Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino. Da qui la traccia si fa più stretta e,
facendosi largo tra gli alberi con pochi ripidi strappi, raggiunge il sito dove
sorge la grande Malga Colbricòn (1838 m, h
0,40), che rimane alta sul dosso a
sinistra.
Trascurata la
prosecuzione della traccia diretta ai Laghi del Colbricòn (vedi anche
itinerario Monte
Colbricòn), si
volge a destra e si rimonta al meglio il ripidissimo pendio boscoso che
scende direttamente dal Piccolo Colbricòn. Spesso la traccia è confusa a
causa delle discese scialpinistiche, comunque si riesce a salire
normalmente senza grandi difficoltà, anche se con fatica.
Con vedute
spettacolari sul fronteggiante
Gruppo delle Pale di San Martino e sulla Catena
di Bocche, si esce dal bosco in corrispondenza di una diminuzione
della pendenza, là dove si estende una vastissima lastronata inclinata
che risale fin verso la cima (2250 m circa, h
1,30 da Malga Colbricòn). Sempre in salita, ma qui meno ripida, si risalgono gli
ampi pendii innevati, si contorna il dosso della Cima Stradòn (2328
m) e, raggiunta l'ampia cresta arrotondata
(oltre la cresta di Bocche appare la Marmolada), la si risale fino all'ampia
sommità del Piccolo Colbricòn (2511 m, h
0,50 dall'uscita dal
bosco). Vedute spettacolari, oltre che sulle Pale
di San Martino e sulle
cime del Lagorài (tra cui il vicino Monte
Colbricòn), anche su Latemar, Catinaccio, Sassolungo, Marmolada e su
Brenta
e Gruppo dell'Ortles.
Ritorno per la stessa via in h
2,00.