Dal
passo si
imbocca il sentiero n° 322
che, per erba e poi per ghiaie, attraversa le pendici del Monte Ziolèra
portandosi alla Forcella del Frate.
Da qui si devia a sinistra
(indicazioni su un sasso) e, dopo un ulteriore bivio (possibilità di
evitare la salita alla cima con un percorso in costa, vedi anche
itinerario Cima
di Valsoàro - Montalòn), mantenendosi sempre
sulla traccia alta, per zolle e tratti terrosi si arriva in breve sulla
panoramica vetta del Monte Ziolèra (2478 m). Lo sguardo spazia sul
sottostante Passo Mànghen, sui
verdissimi pascoli attorno al Lago
delle Buse e verso le circostanti cime del Lagorài.
Dalla
vetta si scende sul versante opposto con un sentierino un poco più
“antipatico” di quello seguito precedentemente, si attraversa un
piccolo pianoro con resti di baraccamenti militari e trincee e si prosegue
poi fino a portarsi al piccolo intaglio della Forcella
Ziolèra; qui si aggira sulla sinistra una piccola elevazione
rocciosa scendendo di qualche metro, per poi risalire subito dopo ad una
ulteriore forcelletta.
Da qui il sentiero cambia versante, portandosi sul
lato opposto a quello del Lago delle Buse e, traversando lungamente
in costa le pendici del soprastante Montalòn, con qualche
lievissimo saliscendi si porta ad una sorta di forcelletta (2300 m circa),
per poi proseguire sempre tagliando in costa e con scarsissima pendenza
fino alla larga insellatura tra il Montalòn e la Pala del Becco.
Ora il sentiero scende più decisamente e pare farsi meno marcato
nell’aggirare la fiancata di quest’ultimo rilievo, fino a che,
doppiate le sue ultime propaggini, si giunge al piccolo specchio d’acqua
del più grande dei due Laghetti
del Montalòn; l’altro, più piccolo, rimane appena un poco più
alto, alla quota della Forcella del Montalòn.
Da qui tabelle ed
indicazioni segnalano di seguire la traccia n° 322
e, con piacevolissima camminata in continui ma dolci saliscendi, si
attraversano verdissimi pascoli, punteggiati di minuscoli laghetti,
ruscelli e pozze d’acqua fino a giungere in vista del bel Lago
delle Buse.
Deviando dal sentiero, se
ne toccano le sponde e poi, ripresa la traccia in corrispondenza di un
enorme albero folgorato dal fulmine, seguendo dapprima il corso di un
ruscelletto e da ultimo con l’estremo su e giù, si ritorna in una
quarantina
di minuti al Passo Mànghen.