Lasciata
l’auto, si imbocca la comoda carrareccia senza farsi scoraggiare dal
mendace cartello che mette in guardia sulle presunte difficoltà
dell’itinerario; tralasciato un ponte sulla destra, si prosegue fino
ad un evidente tornante ove occorre seguire il ramo di destra della
stradina (sbiadita freccia su un masso).
Il
cammino procede in ambiente pianeggiante ed idilliaco, fiancheggiando il
torrente, fino a quando una tabella segnaletica invita ad abbandonare la
comoda carrareccia per inerpicarsi sul ripido pendio di sinistra. Il
sentiero, ora meno visibile ed invaso dall’abbondante (e urticante!)
vegetazione, si inerpica verso le rocce della soprastante Corona
delle Pozze
fino a quando, dopo un tratto agevolato da un paio di corde fisse, la
traccia devia bruscamente verso destra.
Si
supera un breve tratto su grossi massi (segno in alto su un vicino
abete) per poi imboccare una buona traccia che si inoltra ripidamente
nel bosco; i segni bianco-rossi si fanno via via più numerosi, abbondando
specialmente in quei tratti in cui l’infoltirsi delle erbe
rischierebbe di far perdere la traccia.
Quando
il bosco comincia a diradare, nel punto in cui ci si affaccia su una
meravigliosa panoramica
e verdissima valletta, si intravede per la prima volta la testata
della valle pazientemente risalita. Scesi per qualche metro, si
traversa la piccola conca per proseguire nella salita e, dopo essersi
lasciati alle spalle il bivio diretto alla ex
Malga Canzenàol,
si giunge in breve al bellissimo Lago
delle Trote
(2103 m
, h
3,00
dalla partenza).
Qui
ci si immette sulla traccia principale, proveniente dalla Malga
Valmaggiore
(tabelle): si trascura il sentiero diretto alla Forcella
Morègna
(vedi itinerario Traversata
Morègna - Coltoròndo - Valmaggiore) e, costeggiato il lago e
superato il rio che scende dal soprastante Lago
Brutto,
si ricomincia a salire verso l'ormai vicina Forcella
Coldosè
(2182 m).
Da
qui (tabelle), proseguendo in direzione del Rifugio
Cauriol, si risale
brevemente il verde versante del Monte
Cadinòn fino
a che la traccia non scollina (h
0,40
circa dal lago); qui occorre abbandonare il sentiero segnato per
dirigersi verso una delle due quote del Cadinòn, che distano da questo
punto pochi minuti e che sono entrambe facilmente raggiungibili.
La
cima
sud del Monte
Cadinòn
(2322 m) è la più elevata, e la si raggiunge percorrendo l’ampio pendio tra
rocce affioranti e ciuffi d’erba fino al piccolo ometto di vetta che
è già ben visibile dal sentiero.
La
cima
nord, di poco più bassa (2307 m), si raggiunge invece seguendo un traccetta abbastanza ben marcata che,
superato un breve e facile saltino di roccia, porta in h
0,10
circa sulla allungata sommità (croce e libro di vetta). Che si scelga
l’una o l’altra, comunque, il panorama è assicurato, dato che la
vista spazia dal verde
fondovalle Fiemmazzo alle vicine cime
del Lagorài e, oltre, fino agli aguzzi picchi delle Dolomiti.
Da
questo punto occorre ritornare sui propri passi, giù al Lago delle
Trote, fino a raggiungere il bivio con il sentiero diretto al Lago
e Malga
Morègna;
si sale un poco seguendo
una buona mulattiera di guerra fino ad arrivare in vista della bella
conca sul cui fondo si trovano il Lago
di Morègna
e la Malga
Morègna
(da qui possibile la digressione verso l’ampia, panoramica ed erbosa
sommità della Corona
delle Pozze).
Si
scende verso la malga (2081 m
possibilità di ricovero con acqua e focolare) e, per buon sentiero, si
rientra nel bosco; il sentiero si fa un poco più ripido e la mulattiera
via via più accidentata, fino a che si
giunge nella
vasta spianata che ospita la Malga
Valmaggiore
(1608 m, h
1,00
circa da Malga Morègna, ristorante e possibilità di ricovero).
Da
qui, seguendo la carrareccia dal fondo inghiaiato, nuovamente alla
macchina (h
1,00
circa da Malga Valmaggiore).