Proprio
di fronte al parcheggio (splendida veduta su Cimòn della Pala e al
Gruppo
delle Pale di San Martino), attraversata la strada asfaltata,
inizia una carrareccia sterrata, chiusa da una sbarra, presso l'imbocco
della quale si trovano alcuni cartelli segnaletici.
Si
segue la sterrata e, con una breve discesa, si giunge alla stazione a
valle di alcune seggiovie (una delle quali attiva in estate); nei pressi
dell'impianto si attraversa il piccolo rio su una passerella in legno
(cartelli) e si entra nel rado bosco immettendosi sul sentiero che, con
moderata pendenza, porta in circa
h
0,30
ai bei Laghi
di Colbricòn. L'ampia spianata, aperta tra la
Val Travignòlo e la conca di San Martino di Castrozza, ospita un rifugio
privato (Rifugio
Colbricòn), con solo servizio di ristoro, e offre un bel colpo d'occhio
sia sul sovrastante Monte
Colbricòn, da qui davvero imponente, sia sulle verdi
dorsali di Lusia, Bocche e Juribrutto. In lontananza,
occhieggiano rocciose la catena di Cima Uomo e la Marmolada.
Poco oltre il
rifugio, cartelli indicatori invitano a deviare a sinistra per risalire
il fianco nord occidentale della Cavallazza; la traccia segnata a vernice
e da frequenti ometti è sempre bene evidente e si innalza a serpentine
toccando in successione due piccoli ripiani erbosi.
Se
il sentierino può risultare un poco ripido, i panorami sempre più ampi
compensano della fatica; sulla destra e verso San Martino di Castrozza
le ardite guglie del Sass
Maòr e
della Cima della Madonna e, sulla sinistra, la conca
dei laghi con sullo sfondo tutte le cime della Val di Fiemme.
Quando
oramai comincia a far capolino una vecchia croce di legno un poco storta,
nel punto in cui la traccia segnata spiana e comincia a traversare in
costa, occorre abbandonare il sentiero per salire direttamente verso la
cima lungo un sentierino sulla destra. Si giunge in breve presso la croce
precedentemente avvistata, si attraversano abbondanti resti di trincee e,
in pochi passi, si è sulla cima vera e propria della Cavallazza (2324 m), anch'essa con la
sua brava croce
di legno tutta stortignaccola (h
0,50
dai laghi). Da
qui è già ben visibile il resto del percorso, ovvero la cresta
della Cavallazza Piccola sovrastata dalla mole del Cimòn della Pala.
Si
scende dunque sul versante opposto a quello di salita, lungo una traccetta
abbastanza ben marcata, fino a recuperare il sentiero segnato abbandonato
poco prima e, dopo qualche zigzag, si giunge ad una forcellina (h
0,10).
Da
qui (cartelli) oltre a proseguire verso
la Cavallazza Piccola, è segnalata anche la possibilità di tagliare in piano verso il Lago
della Cavallazza
e, oltre, verso tre piccole pozze, per poi calare direttamente al Passo
Rolle.
Cavallazza
Piccola
(2310 m).
Ridiscesi,
dopo aver esplorato l'ampia galleria (dotata di tre diversi pertugi
aperti sul Passo Rolle) e sull'altra
rocciosa sommità della Cavallazza Piccola, si prosegue la
traversata e, tenendosi nuovamente sul versante di San Martino, si ha la
possibilità di visitare altre opere e postazioni militari (cordini e
pioli). Sul versante opposto, invece, la traccia scende per prati sotto
grandi roccioni che formano un ampio tetto, sotto cui si osservano resti
di baraccamenti e ricoveri.
Frattanto
il panorama
sulla Val Travignòlo è sempre più ampio, mentre dal lato opposto
è il Cimòn
della Pala a catturare prepotentemente lo sguardo.
Si
continua a scendere per un'ampia traccia segnata da numerosi e grandi
ometti di pietre fino a che, nei pressi della sella che divide
la Cavallazza Piccola
dalla Tognazza,
si torna ad intercettare il sentiero segnato proveniente dal bel Lago
della Cavallazza: da qui, volendo, in breve si giunge all'ampia
sommità della Tognazza,
purtroppo "ornata" da una seggiovia.
A
questo punto cartelli inviterebbero a piegare a destra per rientrare al
Passo Rolle e all'omonima malga, ma, nel caso se ne abbia voglia e la
giornata sia bella, si può anche scegliere di tornare verso i Laghi del
Colbricòn per il sentiero basso, quello che transita per il Lago della
Cavallazza e che all'andata si era trascurato per esplorare le
postazioni di cresta.
Scendendo invece verso il Passo Rolle, si percorre
un sentiero marcato da ometti, si passa sotto i pali di una seggiovia e
si arriva ad intercettare una pista da sci. La si attraversa e si
imbocca, sulla destra, una carrareccia che scende con pendenza non
eccessiva lungo una ulteriore pista da sci fino a giungere sul retro
degli alberghi del Passo Rolle.
Continuando a scendere, si imbocca a sinistra una
ulteriore pista che in breve porta a valle degli impianti di risalita e
in pochi minuti alla Malga Rolle (h
0,45
dalla Cavallazza Piccola).