Si prosegue sulla destra
sempre su carrareccia per sbucare dopo pochissimo nel vasto pratone che
dà accesso alla Malga Valmaggiore (1608 m).
Qui
si imbocca una sterrata che risale le pendici boscose
della Busa degli Slavàzzi proprio dietro la malga stessa; a tratti si
procede su sentiero mentre altrove emergono
i resti di un vecchio lastricato militare. Si guadagna progressivamente
quota senza che la pendenza diventi mai eccessivamente faticosa, fino a
che si perviene alla conca in cui si trovano lo Stallone di Morègna
(con baito aperto, 2081 m) e, un poco più in basso, l’omonimo
Lago di Morègna. Attorno pascolano mucche e cavalli.
Oltre il lago il sentiero,
ora chiaramente riconoscibile come vecchia strada militare, compie qualche
tornante per poi traversare in costa e, con andamento più pianeggiante,
giunge in
vista del bel Lago delle Trote (che si raggiunge con una breve
digressione) e, in lontananza, dell’abitato di Predazzo; poco
oltre tabelle indicano un bivio con il sentiero n° 349
che porta in breve allo specchio d’acqua del Lago Brutto,
incassato tra le pendici della Cima di Morègna e del Col Toròndo.
Dal lago il sentiero risale un largo
e breve canale detritico fino ad arrivare alla forcelletta
posta proprio sotto la Cima di Morègna. Dalla
forcella si sale verso un evidente dosso erboso salendo lunga una
sorta di canalino terroso, quindi ci si sposta un poco più sulla sinistra
sempre salendo e sempre rimanendo sul versante che si affaccia sul
sottostante Lago Brutto, fino ad arrivare sotto alle roccette di
una sorta di anticima. Si gira loro intorno cambiando versante e si
scavalca una piccola ed esile forcelletta. Da qui si torna nuovamente sui
declivi verso il lago e in breve si
è sulla Cima di Morègna (2517 m, croce di vetta e bella
vista sui tre sottostanti laghi). Tutto il percorso dalla forcelletta
alla cima si svolge lungo un breve
sentierino non segnato e poco marcato, seppur abbastanza evidente.
Ridiscesi alla forcella, si procede
sempre lungo sentiero segnato e in leggera pendenza fino ad incontrare il
bivio con il sentiero n° 349b;
si prosegue invece in costa lungo una vecchia strada militare rimanendo
sotto le pareti delle cime di Valbona e di Valmaggiore e,
con qualche morbido e lieve saliscendi, si è in vista del Bivacco
Paolo e Nicola (2173
m).
Dal bivacco, se non si vuole salire brevemente alla
soprastante Cima di Valmaggiore (tracce di sentiero ed indicazioni),
si scende in poco tempo nuovamente a Malga Valmaggiore percorrendo
i tornanti di un sentierino lungo i ghiaioni che scendono dalla Forcella
di Valmaggiore e, quindi, oltrepassato un piccolo laghetto sul fondo
del valloncello, entrando nel bosco fino a raggiungere l’ampio pratone
su cui si trova la malga.