Si segue la
carrareccia sterrata (chiusa al traffico, segnavia n° 327)
che, costeggiato un piccolo bacino artificiale, entra nel fitto e
lussureggiante bosco della Val Sorgazza. Lasciato a destra il bivio
per il Rifugio Brentàri attraverso la Cresta della Campagnassa
(segnavia n° 386,
h 0,20), si prosegue per la
carrareccia con moderata pendenza fino al piccolo ripiano dove sorge la
stazione a valle della teleferica del rifugio ("Teleferica Brusà",
h 0,25 dal bivio precedente).
Si abbandona qui la
carrareccia (che prosegue verso Forcella Magna, vedi anche itinerario Giro
del Lago di Costabrunella) per seguire (indicazioni) un bel sentierino nel bosco: questo
supera quasi subito un rio su un ponte di tronchi, poi si porta sul
fondovalle in corrispondenza di una zona
acquitrinosa, ricca di acque scorrenti. Instabili passerelle e qualche
pietra consentono di superare il tratto senza troppo infangarsi. Si
prosegue lungamente sempre sul fondovalle, fra dossi erbosi e rado bosco,
in direzione delle vaste placconate che costituiscono il tratto inferiore
del Vallòn di Cima d'Asta. Raggiunta la base delle placconate,
dalle quali precipitano alcune spettacolari cascate, il sentiero si porta
a sinistra, sui ripidi
pendii erbosi alla base della Cresta di Socède: inizia quindi
una lunghissima serie di ripidi tornanti, che fanno guadagnare quota con
decisione e continuità. Il panorama si apre sulle guglie granitiche
circostanti, e sul Sottogruppo di Rava. Traversando in salita per
un tratto, il sentiero si porta su un ampio ripiano prativo (2125 m, h
0,45 dalla stazione della
teleferica), dove sorgono i pochi ruderi di una antica malga
("Baita del Pastore"): qui alcuni cartelli indicano le due
possibilità per salire al Rifugio Brentàri.
Trascurando il più
impegnativo accesso diretto per le placconate
superiori, si devia a destra ("Sentiero degli Asini") e,
oltre il torrente, si percorre in diagonale ascendente un vasto terrazzo
erboso alla base delle placche, fino ad imboccare un
largo, ripido canale erboso. Superata una sorgente, con ripidi
tornanti la traccia raggiunge il colletto erboso cui il canale fa capo,
dal quale ci si affaccia sulle ondulazioni erbose superiori del vallone.
Si risale a sinistra il ciglio
superiore delle placconate, poi si taglia a lungo alla base di altre lisce
placche, dove si incontra l'uscita della variante più impegnativa:
aggirato un rilievo, si sale un solco detritico e si esce sulla
sponda del magnifico Lago di Cima d'Asta (2451 m, h
dal ripiano prativo
di quota 2125 m), in cui si specchia l'arcigno versante Sud di Cima
d'Asta (2847 m).
Con pochi passi verso destra si aggira un dosso e si
raggiunge il terrazzo su cui sorge il Rifugio
Brentàri a Cima d'Asta (2476 m, h 0,10
dal lago), in splendida posizione panoramica.
Si segue ora il
sentiero n° 364
(indicazioni per "Cima d'Asta"), che risale le rocce montonate dietro
al rifugio (bella
vista dall'alto sul lago) e, con percorso vario per divertenti
roccette, conduce alla stretta insellatura detta "La Forzelèta" (2680
m, h 0,35 dal rifugio): ci si affaccia sul vasto,
desolato anfiteatro detritico del Lastè dei Fiori, con le piramidi
di Cima d'Asta e della Cima dei Diavoli (2806 m) sullo
sfondo.
Si scende dall'altra parte, con alcuni
passi esposti facilitati dalle corde metalliche (comunque facili), fino
a toccare il fondo dell'avvallamento. Seguendo evidenti segnavia, si
procede fra grossi
blocchi fino alla base della breve Cresta Est di Cima d'Asta
(cartelli indicatori), all'inizio del valloncello che sale alla Forcella
dei Diavoli (vedi anche itinerario Col
del Vento - Cima d'Asta).
Si monta sulla cresta, in questo primo tratto rocciosa,
facilitati dall'ottima tracciatura del sentiero, che sfrutta lunghe
sequenze di pietre incastrate a guisa di scalini. Oltre una facile,
brevissima placchetta, il
fianco della montagna si fa detritico: salendo senza problemi con
comodi tornanti, si raggiungono la cresta sommitale e la grande croce di vetta
della Cima d'Asta (2847 m, h 0,25
dalla Forzelèta). Panorama
circolare fantastico, in particolare sul Lagorài
e le Pale
di San Martino. Bello anche lo scorcio sul Lago
di Cima d'Asta
ed il Rifugio Brentàri, 400 metri più sotto. Oltre la Forcella
dei Diavoli, tra l'omonima cima e Cima d'Asta, scende verso
Nord un vallone detritico in cui occhieggia il pittoresco Lago
del Bus. Poco sotto la
vetta, verso Ovest, sorge il Bivacco
Cavinato, modesto ricovero d'emergenza per 6 persone.
Ritorno per
la stessa via in h 2,45.