Becco degli Slavāzzi 2151 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - DOLOMITI (GRUPPO LAGORĀI-CIMA D'ASTA)

SCHEDA N. 7

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino a Ziano di Fiemme (980 m, 37 km da Egna-Ora), da dove si attraversa il Torrente Avisio e, superata la piccola frazione di Bosin, si risale per strada asfaltata lo splendido bosco di abeti fino ad una sbarra che, d'inverno, chiude la strada (1050 m circa, parcheggio).

 

ITINERARIO

Si risale la strada asfaltata, in questo primo tratto molto ripida, che si addentra sempre pių nel lussureggiante bosco: superato un tavolo con panche in posizione panoramica sulla conca di Predazzo, si attraversa un rio e si incontra, sulla destra, una secondaria diramazione stradale sterrata, in corrispondenza di un cartello in legno che invita a mantener pulito il bosco (h 0,25 circa). 

Abbandonata la strada principale (vedi itinerario Al Passo Sādole), si prende la deviazione, che sale inizialmente ripida sul costone boscoso di destra. La pendenza diminuisce presto, mentre la strada effettua un lungo traversone assecondando le sinuositā della montagna. Raggiunta una valletta, con due ampi tornanti la si risale per poi rientrare nella fitta abetaia: a questo punto si abbandona il tronco principale per imboccare una traccia che, a sinistra, si mantiene sulla linea di massima pendenza e che va a ricongiungersi con la strada pių in alto, dopo circa 20 minuti di salita decisa (1490 m circa, h dal bivio). 

Si prosegue a sinistra, lungo il tracciato stradale, mai eccessivamente ripido: spesso risultano tracciate alcune scorciatoie, pių erte ma che fanno guadagnare tempo. Dopo un paio di lunghissimi tornanti, con alcuni begli scorci sui dirupi meridionali del Latemar, si abbandona definitivamente la strada (1750 m circa, h da quota 1490 m) per seguire una traccia che risale pių decisamente il bosco ormai rado ("Bosco di Bombčsta"): con alcuni modesti saliscendi si raggiunge una vasta radura e, per un ultimo pendio ripido, si tocca la sommitā del successivo cocuzzolo, sul quale sorge il piccolo Baito degli Slavāzzi (1955 m, h 0,45 da quando si abbandona la strada). Il baito č sempre aperto, č dotato di stufa e stoviglie e di 4-6 posti su tavolato. Si apre la vista su Cauriol, Cardināl e su tutta la testata della Val Sādole. 

Da qui, se tracciata, risulta meritevole la salita al Becco degli Slavāzzi: si seguono le tracce che attraversano l'ampia radura di fronte al baito e che risalgono il pendio boscoso di fronte. Dopo un primo tratto piuttosto ripido, aggirato un promontorio il terreno spiana e si attraversano lungamente vasti boschi inframmezzati da pittoresche radure. Ripresa la salita, con numerosi tornanti si vince una vasta scarpata e si tocca un'ampia sella sullo spartiacque con la Val Castelli, poco ad Ovest della cima del Becco. Da qui si sale a sinistra (i primi metri sono molto ripidi, ma normalmente la traccia č buona) e, per successivi dossi, con vista sempre pių ampia sulle cime circostanti, si tocca infine la croce di vetta del Becco degli Slavāzzi (2151 m, h 0,45 dal baito). Vista veramente magnifica! 

Ritorno per la stessa via in h 2,00.  

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 - 6,00 

DISLIVELLO

1000-1200 m circa (a seconda della praticabilitā della strada da Bosin)

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

4 marzo 2006 

PERIODO CONSIGLIATO

gennaio - marzo

COMMENTI

Giro piuttosto frequentato, generalmente ben tracciato e, nonostante il dislivello, tutto sommato non eccessivamente faticoso. Pecca un po' di panoramicitā durante la salita, ma la veduta dalla vetta del Becco ripagherā con gli interessi! Molto carino e funzionale il baito, dove si puō eventualmente far fuoco o pernottare.