Rocchetta Alta di Prendèra 2496 m

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 03

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLA CRODA DA LAGO)

SCHEDA N. 3

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Longaròne (8 km da Pian di Vedoia), da dove si svolta a sinistra imboccando la pittoresca Val di Zoldo. Risalendo la valle, si supera Forno di Zoldo e, con numerosi tornanti, si sale alla Forcella Staulanza (1766 m, 33 km da Longaròne), da dove si scende per un tratto in Val Fiorentina verso Pescul fino ad un tornante a quota 1663 m;

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale la Val Cordevole fino a Caprile (62 km da Pian di Vedoia). Qui si svolta a destra raggiungendo Selva di Cadore, da dove si risale la breve e pittoresca Val Fiorentina fino a Pescul (1415 m, 9,5 km da Caprile). Si continua brevemente in direzione della Forcella Staulanza, fino ad un tornante a quota 1663 m.

All'altezza del tornante c'è un piccolo parcheggio ghiaioso, dove si può lasciare l'auto (paline).

 

ITINERARIO

Dal parcheggio, oltre una sbarra, si prosegue lungo la stradina inghiaiata che si inoltra nel bosco: qui il Pelmo si erge prepotente sopra ad ogni radura. Attraversato il rio che scende dalla Forcella Forada (1977 m), si procede nel bosco, ora più fitto, alternando tratti pianeggianti a brevi salitelle, finchè, tagliato un altro vallone, una salita un po' più decisa (ma breve) porta su di un costone, dove sorgono gli edifici della Malga Fiorentina (1799, h 0,35). 

Dalla Malga Fiorentina la strada effettua un ampio tornante (dagli ultimi alberi emerge il Pelmo) e prende poi a salire poco lontana dal ciglio del costone, ormai su terreno scoperto, fino a giungere ai piedi di un panoramico poggio erboso, sul quale sorge il Rifugio Città di Fiume (1918 m, h 0,25 dalla Malga Fiorentina), ricavato nell'antica costruzione della Malga Duròna. Splendida veduta sul massiccio del Pelmo e su tutto lo svolgimento della Val Fiorentina. 

Qui la carrareccia finisce e, trascurato il segnavia n° 472 diretto a Forcella Staulanza ed al Rifugio Venezia (vedi anche itinerario Alle pendici del Pelmo), occorre prendere il sentiero che prosegue diritto innalzandosi sui prati proprio dietro il rifugio stesso e costeggiando il lato occidentale del Col de La Puina. Dopo un primo tratto di salita, la traccia rientra nel rado bosco; si procede con morbidi saliscendi, mentre ogni tanto si aprono begli scorci panoramici, e durante questo tratto di piacevole camminata si arriva anche a vedere per la prima volta la Rocchetta Alta di Prendéra, meta dell'escursione. Usciti nuovamente dal bosco, si giunge alla bella e panoramicissima Forcella de La Puina, che più che una forcella è un ampio terrazzo prativo che invita alla sosta e alla contemplazione delle cime circostanti.

Da qui il sentiero prosegue dapprima in discesa fino alla panoramica e vicina Forcella Roan (1999 m, h 0,45 dal rifugio) per poi salire nuovamente fino ad una ulteriore forcelletta (Forcella de Col Roan), che dà accesso alla zona prativa attraverso cui si arriva alla Malga Prendèra (2148 m, h 0,30 da Forcella Roan).

Dalla malga, che offre uno spartano ricovero, occorre proseguire diritto risalendo i prati in ambiente aperto e panoramicissimo fino a giungere nei pressi della Forcella Col Duro (2295 m, h 0,30 dalla malga); qui, poco prima della poco marcata forcella, nel punto in cui il sentiero pare correre tra due argini erbosi, si notano sulla destra degli ometti.

Seguendoli, si rinviene una poco marcata traccia che, su magra erba, conduce verso i ghiaioni che scendono del soprastante Becco di Mezzodì; man mano che ci si avvicina alle ghiaie, la traccia si fa più marcata e la pendenza diminuisce, fino a che il sentiero si trasforma in una sorta di traverso che si dirige incontro alle rocce e verso una forcelletta che si apre tra il Becco di Mezzodì e la Rocchetta Alta di Prendèra. Nel punto in cui si passa a ridosso delle pareti la pendenza aumenta sensibilmente e, con ulteriori pochi passi sulle ghiaie, si risalgono gli ultimi metri su zolle d'erba. Giunti alla forcelletta ci si ritrova su terreno più facile; occorre qui compiere un traverso per buona traccia e su stabili ghiaie fino ad arrivare al largo crestone della Rocchetta e da qui, proseguendo sempre guidati dagli ometti, brevemente alla cima della Rocchetta Alta di Prendèra (2496 m, h 0,45 da Forcella Col Duro).

Il posto è bellissimo e ricco di contrasti; la montagna, appena oltre la semplice croce di vetta, precipita bruscamente mentre dal versante di salita si allunga in morbidi pendii cosparsi di zolle erbose. Oltre a ciò il panorama è magnifico e circolare; volgendosi verso il percorso di salita spicca il vicino Becco di Mezzodì, la dentellata cresta della Croda da Lago e, oltre, le Tofane, poi tutte le cime soprastati la conca di Cortina, quindi l'Antelao, le Marmarole, il Pelmo, la Civetta, per chiudere il cerchio con le praterie del Mondeval cui fa da contraltare la bastionata rocciosa dei Lastoi de Formin.

Per il ritorno si segue il medesimo percorso della salita in h 2,30.  

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa

DISLIVELLO

1000 m circa 

DIFFICOLTA’

EE 

ULTIMO SOPRALLUOGO

agosto 2017 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Itinerario mai difficile che si snoda prevalentemente su sentieri segnati e molto battuti (si è su un tratto dell'Alta Via n° 1 che dal Rifugio Città di Fiume conduce al Rifugio Palmieri). Per salire alla vetta occorre invece avventurarsi in un ambiente un poco più solitario, mantenendosi comunque su difficoltà di tipo escursionistico. Ambiente sempre aperto e panorami magnifici.