Dal
rifugio si seguono le indicazioni per "Cima Tosa": risalito un
basso gradino roccioso lungo una spaccatura, si procede in piano tagliando
la testata del profondo e curioso avvallamento denominato Pozza
Tramontana, sorta di gigantesca dolina posta alla testata della Val
di Ceda. Ben presto, alcuni cartelli indicano lo stacco, sulla
sinistra, del "Sentiero Giovanni Palmieri" (segnavia n° 320).
Si scende per un tratto con ampi tornanti verso il fondo prativo della Pozza
Tramontana, poi se ne taglia la destra orografica, mantenendosi il
pių possibile in quota. Aggirato uno sperone roccioso, il sentiero sale
gradatamente in direzione di un evidente ghiaione, che poi risale con
lunga serie di strette serpentine. Ricevuto da destra il ramo del "Sentiero
Palmieri Alto", che evita la pur non eccessiva perdita di quota
sfruttando una serie di cenge un po' friabili, si prosegue a salire per un
franoso canale fino ad un pulpito erboso, dominante la solitaria Val
Noghera, sulla cresta che dalla Cima Ceda Orientale scende al
sottostante visibile Passo di Ceda: cartelli indicano la
possibilitā di raccordarsi a questo itinerario, che consente la lunga
discesa a Molveno (segnavia n° 326).
Il Sentiero Palmieri prosegue invece a mezza costa, inoltrandosi
nella bellissima
e solitaria Val Noghera: per prati e massi, con splendide
vedute sull'impressionante bastionata rocciosa del Dos di Dālun
(2689 m), si taglia alti il fianco destro della vallata, e, con qualche
saliscendi, si raggiunge infine lo stretto intaglio della Forcolotta
di Noghera (2423 m, h 1,30).
Ci si affaccia alla profondissima Val
d'Ambičz,
con il Rifugio Agostini, visibile quasi alla stessa quota sui
grandi ghiaioni alla testata della valle.
Dalla forcella si scende,
inizialmente con fastidioso percorso, in un canalino terroso, poi pių in
basso, su buon sentiero, si tagliano, prima in lieve discesa e poi in
salita, i ripidi pendii erbosi discendenti dalle Cime Ceda, fino ad
intersecare la carrareccia sterrata proveniente dal sottostante Rifugio
Al Cacciatore. Risalendo la ripidissima strada, con alcuni tornanti si
raggiunge il ripiano detritico dove sorge il Rifugio Agostini (2405 m, h 1,00
dalla Forcolotta di Noghera). A poca distanza, due
immensi blocchi di roccia ricordano la notte del 18 luglio 1957,
quando la Torre Jandl, un ardito campanile dominante la sovrastante
Vedretta d'Ambičz, crollō spezzandosi in varie parti, che
rischiarono di investire il rifugio nella loro folle corsa verso il
fondovalle.