Sentiero Attrezzato "A. Benini"

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CARTINA CONSIGLIATA

Kompass scala 1:25.000 – Foglio 688

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DI BRENTA)

SCHEDA N.

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

CIMA DEL GROSTE' - VIA NORMALE DA NORD (ITINERARIO DI SALITA)

LA PIETRA GRANDE ED IL PASSO DEL GROSTÈ, CON LE IMMENSE LASTRONATE CHE LO CARATTERIZZANO, SALENDO DA NORD ALLA CIMA DEL GROSTÈ

CIMA DEL GROSTE' - VIA NORMALE DA SUD (PRIMO TRATTO DI DISCESA)

CIMA DEL GROSTE' - VIA NORMALE DA SUD (ULTIMO TRATTO DI DISCESA)

CIMA FALKNER - VIA NORMALE

LA CIMA BRENTA, CON LA "CENGIA GARBARI" DOVE PASSA LA "VIA DELLE BOCCHETTE ALTE", DAL "SENTIERO BENINI"

TRAMONTO DAI RIFUGI SELLA E TUCKETT VERSO LA BOCCA DI TUCKETT

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Graffer al Grostè (2263 m), facilmente raggiungibile dal Passo Campo Carlo Magno (1630 m) con impianto di telecabine e breve discesa a piedi (h 0,15). Per un altro itinerario di accesso, vedi itinerario Da Vallesinella al Grostè

 

ITINERARIO

Dal rifugio si risalgono al meglio i pendii alle sue spalle, in direzione dell'evidente lunga insellatura del Passo del Grostè. A circa metà altezza rispetto al passo si incontra un sentiero che taglia verso destra e raggiunge l'inizio del "Sentiero Benini" già oltre il passo, altrimenti si può salire facilmente, anche se con fatica, fin sulla linea del valico, dove sorgono numerose stazioni di arrivo di impianti, compresa quella delle telecabine da Campo Carlo Magno, con il riattato Rifugio Stoppani (a sinistra, a ridosso della cresta che sale alla Pietra Grande). 

Dal Passo del Grostè (2432 m, h 0,30), comunque, si segue il filo del valico verso destra, con belle vedute sui ghiacciai della Presanella e dell'Adamello e sulle incredibili lastronate che, dall'altra parte, degradano dolcemente in Val Flavona. Raggiunto un grosso ometto, si scende in una piccola conca erbosa e, risalito un corto canalino (tracce), si esce sulle colate detritiche basali della Cima del Grostè. Da destra arriva il sentierino d'accesso precedente: cartelli e scritte indicano l'inizio del Sentiero "Alfredo Benini" (2562 m, h 0,30 dal passo). 

Il tracciato risale diagonalmente verso sinistra la pietraia, iniziando l'ampio aggiramento della massiccia Cima del Grostè: dopo poco, si incontra un bivio con cartello. Il sentiero attrezzato prosegue a sinistra, noi qui abbiamo effettuato la prima variante, un po' più impegnativa e comunque facoltativa: la traversata della Cima del Grostè. Chi volesse evitarla, può proseguire lungo il Sentiero Benini che, con ampio traversone, aggira completamente il basamento della cima e, per una facile ma esposta cengia, raggiunge dall'altra parte la Bocchetta dei Camosci (2774 m, h 1,00 dal bivio). 

Per la Cima del Grostè, invece, si risalgono direttamente i pendii detritici, con alcune facili roccette, seguendo ometti e segni rossi: raggiunta la base di un salto, si taglia decisamente a sinistra, per una esposta cengia, per poi risalire verso destra fino all'imbocco di un tetro canale-camino, formato da una quinta di roccia staccata dalla parete. Si risale il camino, con alcuni passi facili ma non banali ( grado) fino ad uscirne a sinistra. Ci si ritrova sulla vasta terrazza ghiaiosa che attraversa il versante Nord della cima, ben visibile anche dal basso. Si prosegue facilmente lungo la terrazza ghiaiosa verso sinistra, in leggera salita (attenzione ad eventuali lingue di neve dura),  poi gli ometti ed i segni guidano nuovamente in alto, verso la fascia rocciosa superiore, in corrispondenza di un corto canalino che la incide diagonalmente. Risalito il facile canalino (I°-), si esce su una forcellina oramai sulla cresta principale. Procedendo verso sinistra, per dossi detritici, si raggiunge in breve la larga Cima del Grostè, dove sorge una caratteristica croce (2901 m, h 1,00 dal bivio). Fantastico panorama a giro d'orizzonte, dai ghiacciai dell'Adamello-Presanella a tutti i principali gruppi dolomitici. Vicinissima, incombe la grande parete di Cima Falkner, dietro alla quale appare la muraglia incappucciata di ghiaccio di Cima Brenta, mentre sul lato opposto si snoda la verde ed ampissima Val Flavòna.

Dalla cima si ritorna indietro per pochi metri, fino all'imbocco di un sentierino (ometti e segni rossi) che scende arditamente per un ripidissimo pendio detritico in direzione di una sottostante, evidente sella ghiaiosa. All'inizio la traccia si snoda abbastanza comoda, con stretti tornanti, poi va a prendere un canalino roccioso, diagonale da sinistra a destra, che presto diventa camino. Le difficoltà tecniche in sè non sono elevate (30 m di grado), ma l'esposizione ed il fatto di essere in discesa raccomandano comunque estrema prudenza ed attenzione. Al termine del camino si traversa orizzontalmente in direzione dell'evidente insellatura (ancora un passo di grado nell'attraversamento di un canalino), che si raggiunge velocemente (h 0,20 dalla cima). Da qui si scende a destra, lungo un franoso canale detritico (tracce, ma attenzione a non staccare pietre: sotto transita il Sentiero Benini!) fino a raggiungere il Sentiero Benini nei pressi dell'insellatura della Bocchetta dei Camosci (2774 m, h 0,30 dalla cima). 

Si prosegue a questo punto lungo una buona cengia attrezzata sul versante orientale del Campanile dei Camosci (2921 m), guadagnando quota fino allo stretto spacco della Bocchetta Alta dei Camosci (2859 m). 

Proseguendo per cenge orizzontali, sempre facilmente e con ottime attrezzature nei pochi punti esposti, si traversano una serie di erti canaloni sul versante Est di Cima Falkner, fino ad un ampio spallone, poco prima di un salto attrezzato da affrontare in discesa (h 1,00 dalla Bocchetta dei Camosci): da qui è possibile effettuare la salita a Cima Falkner (scritta sulla roccia). 

Si risale un evidente, largo canale, per detriti e facili roccette (ometti), con impressionanti vedute sui campanili rocciosi circostanti, fino alla larga sella (neve ad inizio stagione) cui il canale fa capo. A destra si può visitare un'anticima, a sinistra, con breve traversata per facili roccette (attenzione, qualche passo un po' esposto di grado), si raggiunge l'ultima crestina che porta in vetta a Cima Falkner (2999 m, h 0,20 dal Sentiero Benini, ometto di pietre). Panorama bellissimo

Tornati sul sentiero, si scende per la ripida scarpata attrezzata (un po' esposto ma facile, qualche problema solo in caso di "incroci", comunque esistono due diversi tratti attrezzati entrambi equivalenti) fino ad un circo detritico, dal quale, con un'altra facile cengia ascendente, si raggiunge un panoramico terrazzo sul versante orientale del Campanile di Vallesinella, ottimo punto di sosta assai panoramico. Scavalcato un costone roccioso, si scende per facili roccette all'ampia insellatura della Bocca Alta di Vallesinella (h 0,45 dal bivio per Cima Falkner), da dove la vista spazia su di un ampio vallone pensile dove giace la piccola Vedretta di Vallesinella Superiore. Sullo sfondo, più bassa, svetta l'ardita cuspide rocciosa del Castelletto Superiore (2703 m). 

Si scende lungo la facile vedretta (buona traccia) per poi deviare gradatamente verso sinistra, aggirando la base della Cima Sella (2946 m). Quando il Sentiero Benini tende a risalire a sinistra (per poi scendere con un esposto salto attrezzato sulla Bocca di Tuckett), conviene seguire il filo di un costone (segni rossi e ometti) scendendo lungo l'ampio avvallamento ("Sentiero Dallagiacoma"): raggiunta la base del torrione sommitale del Castelletto Superiore, lo si aggira a destra e si scende in un vallone roccioso alla base delle pareti del Castello di Vallesinella. Per tracce e facili roccette si perde quota, poi si traversa per un tratto su una esile cengia attrezzata (esposto ma facile), per poi proseguire a scendere per ghiaie e detriti fino allo sbocco del vallone nel più ampio Vallone di Tuckett. Rimanendo alti sul fondovalle, si prosegue in leggera discesa verso destra per dossi erbosi fino al poggio erboso dove sorgono le costruzioni dei Rifugi "Sella" e "Tuckett" (2270 m, h 1,00 dalla Bocca Alta di Vallesinella): bella veduta sulla testata del vallone, dove biancheggia la Vedretta di Tuckett.   

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 - 6,30 a seconda se si seguono le varianti alle cime oppure no

DISLIVELLO

1000 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati (passi di I° grado per le varianti)

ULTIMO SOPRALLUOGO

15 luglio 2008 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Percorso molto bello e panoramico, buon banco di prova per i successivi tratti della "Via delle Bocchette". Consigliate, anche se leggermente più impegnative, le varianti alle cime: molto facile e veloce Cima Falkner, un po' più impegnativa la Cima del Grostè, specie nella discesa verso Sud. Consigliabile la discesa per il "Sentiero Dallagiacoma", evitando l'inutile deviazione per la Bocca di Tuckett (specie se si prosegue il giorno successivo con le "Bocchette Alte").