Dalla zona di
arrivo delle piste si imbocca l'evidente stradetta (sempre ben battuta)
che inizia a salire con pendenza costante nel rado bosco. Ben presto si
toccano alcune caratteristiche baite, adagiate in vista del fronteggiante Lagorai,
mentre la traccia insiste verso l'alto con salita comunque mai
impegnativa.
Raggiunta una zona di bosco più fitto,
si traversa in
orizzontale da destra a sinistra fino ad uscire su di una vasta radura che
prelude ai caratteristici edifici in legno di Malga Canvere (1977
m, h 1,00). Belle vedute anche sul vicino
massiccio di Cima Viezzena.
Seguita per pochi metri la traccia che,
verso sinistra, si va a ricongiungere alle piste di discesa, in
corrispondenza del solco del ruscello si prende una traccia (di solito
sufficientemente marcata) che rimonta il solco stesso. All'inizio la
pendenza è moderata, poi si fa via via più impegnativa, toccando in
qualche caso la linea di massima pendenza: ripaga della fatica la vista
sempre più ampia sulle cime circostanti.
In alto, si raggiunge un ampio
ed ondulato tavolato, le Laste di Lusia (2230 m, h
1,15 dalla malga), da dove appare alla vista l'ultimo tratto di pendio da
risalire verso la cima. Trascurata una diramazione a sinistra diretta alle
vicine Baite del Lastè ed alla stazione superiore dell'ultima
seggiovia, le tracce risalgono con ampi zig zag l'ultimo ripido pendio che
porta in cresta (attenzione alle cornici sul versante San Pellegrino)
e, con pochi passi a destra, si giunge sulla piccola e panoramica vetta
del Lastè di Lusia (2480 m, h 1,00
dai pressi delle Baite del Lastè). Belle
vedute su tutto lo svolgimento della cresta di Bocche, dalla Cima
di Viezzena
al Cimon
di Bocche, nonchè sulle Pale, sul
Lagorai e
sul Gruppo della Marmolada, proprio di fronte. In lontananza
spiccano anche i gruppi dell'Agordino, del Cortinese e della Val di Fassa.
Ritorno per la stessa via in h
2,00.