Lasciata l’auto, si prosegue lungo la carrareccia
e, giunti al primo bivio, si piega a destra scavalcando un ponticello
carrabile in legno.
Il sentiero prosegue ora con pendenza più moderata,
uscendo ben presto sui prati (piste da sci) sottostanti le seggiovie del
Castelir.
Si prosegue lungo la carreccia fino ad oltrepassare il Rifugio
Baita Bucaneve
e fino ad incontrare un bivio con indicazioni: qui si piega a sinistra per
una stradetta quasi in piano, si supera sulla destra una bella baita e in
breve si sbuca nei pressi delle stazioni di partenza di due seggiovie.
Si
continua a salire passando dietro il Rifugio
Baita Ciamp de le Strie e da
qui, sempre in moderata salita, si arriva al Rifugio Passo Lusia.
Da qui tabelle ed indicazioni
indirizzano verso un sentierino che risale una pista da sci (che, a dire
il vero, non deturpa nemmeno troppo il paesaggio) e che si snoda sulle
morbide fiancate dei Lastè di Lusia; si transita poco sotto la
stazione a monte di un impianto e si segue la traccia che devia verso due
mini baitine di proprietà del Comune di Moena (aperte –
possibilità di ricovero).
Il sentiero segue ora
su una vecchia traccia
militare e, con qualche serpentina, giunge fino ad una forcelletta nei cui
pressi vi sono parecchi resti di opere, ricoveri e fortificazioni
militari. Da qui si gode un bel colpo d’occhio sulla sottostante valle,
in cui sono adagiati i tre Laghetti di Lusia con il Bivacco
Redolf. Da qui, in pochi minuti, si raggiunge la vicina
cima del Lastè di Lusia (2480 m).
Ritornati
alla forcelletta, la traccia scende fin sulle sponde del primo dei tre laghetti e poi perviene ad un bivio:
salendo verso il secondo laghetto, si andrebbe verso il non lontano Cimòn di Bocche,
mentre piegando in basso si scende nella amena Valle dei Laghetti
verso la bellissima Malga Bocche. Il terzo laghetto rimane invece
un poco discosto e lo si raggiunge con una traccia non segnalata, le cui
serpentine sono visibili dalla forcella (da qui, volendo allungare un poco
il percorso, c’è la possibilità di risalire fino alla Forcella di
Bocche e al Bivacco
Jellici, e di ritornare al Bivacco Redolf attraverso il Sentiero
Attrezzato del Gronton – facile).
Si scende dunque verso la
Malga
Bocche seguendo il bel sentierino che cala dolcemente nel valloncello
fino a che, poco dopo essere entrati nel rado bosco, non si esce in
prossimità della carrareccia che conduce, verso sinistra, a Malga Bocche; la breve
deviazione per arrivare fino alla malga è meritevole perché il posto,
ammesso che non sia invaso da orde di villeggianti, è davvero
incantevole.
Tornati dunque sui nostri passi, si prosegue lungo la
carrareccia dapprima in breve discesa e poi in falsopiano fino ad
attraversare una piccola spianata punteggiata di minuscole baite (private),
per poi uscire poco sopra la stazione a monte della seconda delle
seggiovie del Castelir. La sterrata attraversa l’ennesima pista e
prosegue (indicazioni) verso il Rifugio Passo Lusia da dove,
ricalcando il percorso fatto all’andata, si ritorna all’abitato di Bellamonte.